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Paraguay: stato d'emergenza per fronteggiare la guerriglia dell'”Esercito del popolo”

Categorie: America Latina, Paraguay, Governance, Legge

La settimana scorsa nella regione settentrionale del Paese sono stati dispiegati contingenti militari per fronteggiare un gruppo terrorista autore di una serie di rapimenti e omicidi. Dopo l'assassinio di un poliziotto e tre operai in una fattoria ad opera di presunti membri del cosiddetto “Esercito del popolo paraguaiano” (EPP), il Parlamento ha conferito al presidente Fernando Lugo [1] [it] il potere di dichiarare lo stato d'emergenza per 30 giorni in cinque distretti. Si ritiene che tale provvedimento e la controffensiva rappresentino una delle azioni più drastiche mai messe in atto per bloccare l'EPP.

Recentemente, il gruppo aveva anche rapito Fidel Zavala [2] [in], un ricco allevatore, liberandolo dopo due mesi dietro il pagamento di un riscatto.

Foto di Eliel FJ, utilizzata con licenza Creative Commons [3]

Guardia di sicurezza privata a Pedro Juan Caballero.
Foto di Eliel FJ, utilizzata con licenza Creative Commons.

Il gruppo EPP era attivo anche durante i precedenti governi; uno delle loro azioni più note è stato il rapimento nel 2004 della trentaduenne Cecilia Cubas [4] [in], figlia dell'ex presidente Raul Cubas, poi trovata morta nel 2005.

Il blogger Boz pubblica un post [5] [in] sulla necessità che il continente sudamericano si unisca e sostenga la lotta contro il gruppo terroristico intrapresa da Lugo, il quale si trova ad affrontare l'opposizione di molti settori del governo, oltre che dei cittadini in generale:

Il presidente è sensibile alle critiche che lo accusano di non aver fatto abbastanza per contrastare la violenza o che ipotizzano suoi legami con gruppi radicali nel Paese (…)

La regione appare però silenziosa sui recenti sviluppi. La lotta contro l'EPP sembra un tipico tema da discutere in ambiti quali UNASUR (Unione delle nazioni sudamericane), SADC (Cooperazione politica, difesa e sicurezza) e OAS (Organizzazione degli Stati americani). Credevo che la regione si sarebbe unita per sostenere Lugo e rafforzarne le scelte governative sia contro la violenza sia contro le critiche politiche.

Invece, è risultato chiaro come i membri del governo non sostengano Lugo in maniera unanime. Il vicepresidente Federico Franco dubita che Lugo stia facendo abbastanza per catturare i membri dell'EPP e si chiede se lo stato d'emergenza sia solo una “farsa” [sp] [6], allestita per dimostrare alla gente che sta cercando di fare qualcosa contro l'EPP.

Le reali intenzioni di Lugo nel dichiarare lo stato d'emergenza sono state messe in dubbio dallo stesso vicepresidente Federico Franco, secondo cui non è in atto alcun concreto tentativo di colpire l'EPP [7] [sp].

Le affermazioni di Franco hanno sollevato critiche da più parti, tra cui il blogger paraguayano Jose Angel Lopez Barrios che scrive sul suo blog [8] [sp]:

Bien harían los señores de la política en acompañar el gobierno de Lugo hasta que termine su mandato, las divisiones en tiempo de crisis solo nos debilitan doblemente y le prestan un flaco favor a la población…..

Mientras tanto el EPP a desatado en el norte de nuestro país una vorágine de “ajustes de cuentas” en el que ya empezaron a destacarse senadores y diputados, los mencionados parecen ser ahora el blanco de los sicarios del narcotrafico.

Por ahora parece que el gobierno esta abocado ardorosamente a desarticular el EPP y espero que tenga éxito, porque otro resultado nos traería mas sufrimiento y delito por mucho tiempo.

Sarebbe bene che i politici sostegano il governo Lugo fino al termine della carica, le divisioni in tempi di crisi servono solo a indebolirci maggiormente e non aiutano nessuno…

Nel frattempo l'EPP si è “preso la rivincita” nel nord del Paese, dove iniziano a essere presi di mira i deputati della camera bassa e i senatori, che ora sembrano il bersaglio di sicari dei trafficanti di droga.

Per ora sembra che il governo si stia attivando con decisione per disintegrare l'EPP e spero che ci riesca, perché ogni altro risultato ci porterebbe maggiori sofferenze e criminalità per tanto tempo.

Prima di diventare presidente, Lugo è stato prete e vescovo in zone rurali del Paraguay dove si è anche scoperto che un ex chirichetto della parrocchia era divenuto uno dei rapitori di Zavala [9] [sp]. Alcuni cercano di trovare una connessione fra loro due, e chiedono che Lugo chiarisca se esistono legami o rapporti di qualche tipo. Il giornalista e blogger Benjamin Fernandez Bogado [10] [sp] scrive:

Es además el tiempo de la sinceridad del presidente de la república con el país; él debe decirnos no solo que no tiene nada que ver con estos grupos, que si lo fuera, no solo sería escandaloso, sino razón para desalojarlo del poder inmediatamente; además debe explicarnos cuánto conocía a estos dirigentes de sus tiempos obispales y cuánto coincidió con sus métodos. Mientras no lo haga, ni militares y menos aun los desmoralizados y quebrados policías harán nada ni en 30 ni 60 días.

È anche ora che il presidente sia onesto nei confronti del Paese, non deve solo dirci che non ha nulla a che fare con tali gruppi, perché altrimenti non sarebbe solo uno scandalo, ma anche una ragione per rimuoverlo immediatamente. Deve spiegarci fino a che punto ne conoscesse i leader durante il suo vescovato e se fosse d'accordo con i loro metodi. Fin quando non lo farà, né l'esercito, né una polizia demotivata e senza soldi potranno conseguire alcun risultato, né in 30, né in 60 giorni.

A una settimana dalla dichiarazione dello stato d'emergenza, non è stato ancora arrestato alcun sospetto.