Bangladesh: blocco temporaneo per Facebook

Facebook bloccato in Bangladesh

Il Bangladesh è diventato il secondo Paese asiatico, dopo il Pakistan, ad avere recentemente bloccato l'intero dominio di Facebook [en, come tutti gli altri link eccetto ove diversamente indicato]. Stando a quanto riporta [ben] il blogger e giornalista Biplob Rahman su MuktoMona il divieto è stato emesso il 28 Maggio 2010 intorno alle 8.30 con il pretesto di reprimere certa “propaganda sovversiva” contro il Primo Ministro Sheikh Hasina e per impedire l'offesa di sentimenti religiosi. Tuttavia il sito è ancora accessibile tramite cellulare (m.facebook.com). [Il blocco è stato poi rimosso dalla Corte Suprema il 30 maggio]

La stampa ha rapidamente confermato la notizia citando i membri della Commissione di Regolazione delle Telecomunicazioni del Bangladesh (CRTB), i quali hanno confermato il blocco temporaneo dell'accesso a Facebook:

Recentemente la CRTB aveva ordinato ai gestori dei servizi dati internet, Mango Telecom e Bangldesh Telecommunications Company Ltd, di trovare un modo per bloccare i contenuti ritenuti “antisociali” che venivano postati dagli utenti di Facebook.

Tuttavia le due aziende non sono riuscite a risolvere il problema e ciò ha spinto il governo a bloccare l'intero sito, ha riportato un membro della Commissione che preferisce mantenere l'anonimato.

Fonte: The Daily Star

Stando a quanto sostiene Facebook, in Bangladesh ci saranno più o meno 900.000 utenti, di questi il 60% ha un'età compresa tra i 18 e i 24 anni. Molti navigatori, come Sukanta Ra [ben] su Prothom Alo Blog, si sono posti la seguente domanda:

ফেসবুক কি দোষ করল কেউ কি আমারে বলবা?

Cosa ha fatto dunque Facebook, qualcuno può dirmelo?

S. M. Mahbub Morshed sul sito Sachalayatan sostiene che [ben]:

বাংলাদেশের দ্বিতীয় জনপ্রিয় সাইট ফেইসবুকে হাসিনা-খালেদার ব্যাঙ্গাত্মক ছবি প্রকাশের পর মাহাবুব আলম রডিনকে গ্রেপ্তার করে র‍্যাব। এর কিছুক্ষণ পরেই বাংলাদেশ থেকে ফেইসবুক এক্সেস না করার খবর আসতে শুরু করে।

Dopo la pubblicazione di immagini oscene [in] di Hasina e Khaleda (il Primo Ministro e il leader dell'opposizione) sul secondo sito più popolare in Bangladesh, l'una unità di polizia speciale ha arrestato [ben] un giovane di nome Mahbub Alam Rodin. Dopo ques'episodio i bengalesi non hanno più potuto accedere a Facebook.

Chitpotang su Unheard Voices blog si chiede se sia stata una minaccia da parte di qualche partito religioso a spingere il governo a prendere tale decisione:

Questa è una scusa “ufficiale”. Ma qual è la vera ragione? Mm, potrebbe avere qualcosa a che fare con il ritorno di Naya Diganta e Khatme Nabuwwat, Amini e gli altri [ben] ispirati dal blocco di Facebook imposto in Pakistan a seguito del concorso per le vignette di Maometto? Le minacce di organizzare un raduno ancora più grande di quello che il BNP (Partito Nazionalista Bengalese) terrà solamente 24 ore dopo a giugno? Come d'abitudine AL (Lega Awami) risponde nell'unico modo che sa fare davanti alla minaccia islamica di destra, ossia cede immediatamente.

Tuttavia Aminul Islam Sajib sul Life with technology sostiene:

Nonostante la CRTB sostenga che il sito sia stato bloccato perché ospitava contenuti pornografici e anti-religiosi, ho la sensazione che sia stato piuttosto censurato per le caricature dei due leader politici che vi circolavano. Il governo potrebbe prendere le misure necessarie per rimuovere questi contenuti. Invece ci sta bloccando per i propri interessi, provando a farci credere che la ragione è un'altra (il pretesto anti religioso). Non sanno che esistono più di un centinaio di proxy come hydemyass.com o redfish.tk (vi sto dando questi link in modo che possiate continuare ad accedere al network) che permettono l'accesso a Facebook? Quindi, perché bloccare Facebook? Farlo non impedisce alla gente di accedervi. Il blocco a Facebook è una dimostrazione di forza in grande stile, con la scusa di qualche abuso.

I netizen locali appaiono sopresi e indignati da tutte queste “commedie”. Certi blogger come Shahriar [ben] su Cadet College Blog continuano a spiegare quanto sia facile evitare il blocco usando https e altri proxy. Tuttavia, Aranya Anam su Amar Blog consiglia [ben] i cittadini di essere prudenti nell'utilizzo di tali proxy e fornisce anche qualche link utile.

Haseeb su Sachalayatan definisce il blocco [ben] un “commercio di sentimenti”.

Arup Rahee su Somewherein commenta [ben]:

ফেসবুক বন্ধ করা কোন সমাধান না। কেউ কোন বিষয়ে কোনখানে মতামত, সমালোচনা, ব্যঙ্গ-বিদ্রুপ ইত্যাদি করলে সেই মাধ্যমটাকেই বন্ধ করা খুব একটা কাজে যে আসে না, তা ইতিহাস বারবার প্রমান করতেছে।

Vietare l'accesso a Facebook non è la soluzione. La censura dei media non è la soluzione contro quanti criticano, fanno delle caricature o si esprimono contro qualcosa o qualcuno, ciò è stato provato nel corso della storia.

Samir Kumar Ghosh afferma [ben]:

আমার মতে এই উদ্যোগ টি নেয়ার আগে সরকারের একটু ভাবা উচিৎ ছিলো। সরকার যদি এসব করার ব্যাপারে সবাইকে সতর্ক করে দিতেন বা আইনের ভয় দেখাতেন তাহলে হয়তো এর চেয়ে বেশি ফল দিতো।

Credo che il governo avrebbe dovuto riflettere meglio prima di bloccare Facebook. Sarebbe stato più efficace difofndere  avvertimenti e avvisi .

Non mancano tuttavia opinioni a sostegno del bando. Guru Bhai su Somewherein dichiara [ben]:

যেসময় ওদের খেলার মাঠে বন্ধুদেরকে নিয়া খেলার কথা অথবা হোমওয়ার্ক করার কথা ,সেইসময় মোবাইল বা কম্পিউটার নিয়ে সোশ্যাল নেটওয়ারকিং এর নামে পরকীয়ায় বা ভার্চুয়াল ডেটিংয়ে (কিংবা অন্য কিছুতে) ব্যস্ত ,যা একটি স্বাধীন সার্বভৌম রাষ্ট্রের জন্য অত্যন্ত লজ্জাজনক

Anziché pensare a giocare o a fare i compiti, questi giovani sprecano il loro tempo con appuntamenti virtuali (o cose simili) sui social network – questo comportamento è motivo di vergogna per uno Stato sovrano.

Anche gli utenti di Twitter si esprimono riguardo al divieto:

taslimanasreen: Che il blocco di questi siti sia contagioso?!! Il Pakistan ha già bandito Facebook! E ora anche il Bangladesh!

julu_vai: Il governo bengalese, chiudendo Facebook per il risentimento personale, sta causando inutili dispiaceri a milioni di persone. Dov'è la mia libertà d'espressione?

kowsheek: Finalmente il governo ha capito che Facebook è nocivo per la salute dei deputati. #bangladesh

DarthShayan: I cittadini del #Bangladesh devono opporre resistenza. Lasciamo sempre che siano i politici controllarci. Non è forse il Bangladesh una libera democrazia?

Su Facebook è stato creato un gruppo chiamato Withdraw the ban on Facebook in Bangladesh (Ritirare il divieto su Facebook in Bangladesh). Kajal Abdullah su Somewherein nota come [ben] le proteste stiano nascendo anche al di fuori della Rete:

অলরেডী প্রতিবাদ শুরু হয়ে গেছে। ঢাকা বিশ্ববিদ্যালয়ের শিক্ষার্থীরা আজ রাত ১২ টায় রাজু ভাস্কর্যের সামনে ফেসবুক বন্ধের প্রতিবাদে ব্যাপক প্রতিবাদ কর্মসূচী পালন করেছেন। এবং হুশিয়ারি দিয়েছেন অবিলম্বে ফেসবুক চালু না করে দিলে আগামী কাল থেকেই ঢাবি শিক্ষার্থীরা মানববন্ধনসহ নানা আন্দোলনে যাবে।

Le proteste sono già cominciate. Alcuni studenti dell'università Dhaka hanno organizzato una grande manifestazione di fronte al monumento del Raju a mezzanotte. Hanno avvertito che se il blocco a Facebook non fosse stato immediatamente ritirato gli studenti dell'Università Dhaka avrebbero dato vita a una catena umana e ad altre forme di protesta.

Nazrul Islam su Sachalayatan conclude così [ben]:

আমরা প্রথমত একটা গণতান্ত্রিক সরকার চাই। যেই সরকার সবাইকে কথা বলার সুযোগ দিবে। সবার মত প্রকাশের সুযোগ দিবে।
ডিজিটাল বাংলাদেশ গড়ার স্বপ্ন দেখিয়ে বর্তমান সরকার ক্ষমতা নিলো। কিন্তু আমরা দেখলাম এই সরকার ডিজিটের কিছুই জানে না।

আমাদের সরকার জানেই না, যে এসব নিষেধাজ্ঞা কোনো কাজের কথা না। বর্তমান দুনিয়ায় নিষেধাজ্ঞার চেয়ে হাস্যকর কিছু নাই আসলে। যার দেখার সে ফেসবুক কেন, দুনিয়ার সবকিছু দেখতে পারবে। তবু সরকার নিষেধাজ্ঞা জারী করে। [..]

এই নিষেধাজ্ঞা হয়তো কয়েকদিন পরই তুলে নিতে হবে। কিন্তু এই সরকারের ইতিহাসে তা আজীবন রয়ে যাবে।

Vogliamo un governo democratico che garantisca a tutti la libertà d'espressione. Questo governo è salito al potere promettendo un Bangladesh digitale. Ma come possiamo constatare, non sa un bel nulla riguardo questo termine.

Il nostro governo non sa che questi divieti sono inefficaci, non c'è niente di più stupido nel mondo attuale. Chi lo volesse, potrebbe accedere senza alcun problema a Facebook o a qualsiasi altro sito internet. Nonostante ciò il governo si ostina a imporre tali blocchi.

Il governo sarà forse costretto a rimuovere l'attuale bando in pochi giorni, ma ciò rimarrà comunque un momento buio del suo mandato.

[Il blocco è stato poi rimosso dalla Corte Suprema il 30 maggio].

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