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Colombia: il “Festival del Blog” rilancia i legami tra donne e Rete (seconda parte)

Categorie: America Latina, Colombia, Cyber-attivismo, Diritti umani, Donne & Genere, Tecnologia, Annunci

(La prima parte di questo articolo è stata pubblicata ieri [1]).

Catalina Urquijo da Medellín [2] [it] fornisce un approccio simile al tema, e dal suo blog $ujetate (Unknown II) [3] [es] pubblica il post Mujeres en la red ¿Un espejo de nuestra realidad? [4] [Donne in rete: uno specchio della nostra realtà?, es] dove, tra le altre cose, ci racconta:

esta red no es más que un pequeño reflejo de las muchas cosas que ocurren en nuestra realidad, acá también hay machismo, prostitución [5],anorexia, bulimia [6]… Pero, afortunadamente, esto es solo una parte de la realidad, pues en esta red colombiana existen muchas mujeres que con un buen uso de estas herramientas ayudan a eliminar muchos estereotipos, y ejemplos de ellas (que) hay por todos lados … nos permiten afirmar sin temor a equivocarnos que esta red, desde el lado del prisma en que se le mire/use, ha permitido mostrar también esa otra cara de la realidad, esa dónde la mujer también busca sus oportunidades, un mejor futuro, igualdad, defender sus derechos, eliminar estereotipos ó simplemente interactuar y compartir con otros sus ideas, como el ser pensante que es.

La rete non è altro che un piccolo riflesso di ciò che accade nella nostra realtà: anche qui [in rete] ci sono sessismo, prostituzione [5] [es], anoressia [6] [es], bulimia [6] [es]… Ma, fortunatamente, sono solo delle parti della realtà, perchè nella rete colombiana [è possibile trovare] un sacco di donne che, con un corretto utilizzo di questi strumenti, possono sbarazzarsi degli stereotipi, ed esempi (…) ce ne sono ovunque… Ci danno la possibilità di affermare senza paura che questo web, da qualunque lato […] lo si guardi o lo si adoperi, ci ha consentito di mostrare un'altra faccia della realtà, quella in cui anche le donne cercano opportunità, un futuro migliore, [il riconoscimento della propria] uguaglianza, [e vogliono] difendere i propri diritti, eliminare gli stereotipi o semplicemente interagire e condividere con gli altri le proprie idee, come gli esseri pensanti che sono.

Anche Cristina Parra Lozano, nel post MUJER COLOMBIANA: La red es nuestra [es] [7], [DONNE COLOMBIANE: La rete è nostra, es] dal suo blog Pensando sin Efectos Secundarios (Pensare senza effetti collaterali), dimostra di avere ottimismo e fiducia nel futuro. Spiega cosa dovrebbe significare essere una donna colombiana in rete, ma soprattutto pensa che:

No es simplemente el que participemos mayor número de mujeres en muchos espacios. Es que legitimemos el estar en estos espacios nombrándonos y autoreconociéndonos en nuestras diferencias. Vá más allá de espacios dedicados a nosotras,o exclusivos para hablar de temas femeninos. Reconocernos pasa por saber cómo nos estamos involucrando en los procesos y qué tanta visibilidad le estamos dando a los temas donde somos las mujeres las más vulneradas como en el caso de las víctimas de la guerra, o donde somos las mujeres quienes damos ejemplo, o quienes mostramos nuevas formas de colaborar, de ayudar, de trabajar… de construir.

[La questione] non è semplicemente che sempre più donne partecipano in sempre più spazi; è che legittimiamo la nostra presenza in questi spazi mettendoci il nostro nome e facendoci conoscere nelle nostre differenze. [Questa presenza] va oltre gli spazi dedicati a noi [donne], o fatti esclusivamente per discutere argomenti femminili. Riconoscere chi siamo significa sapere come veniamo coinvolte nel processo e quanta visibilità ci viene data su questioni in cui, da sempre, siamo i soggetti più vulnerabili; è il caso delle vittime di guerra, dove siamo noi donne a dare l'esempio, o a [testimoniare l'esistenza di] nuovi modi di collaborare, aiutarsi, lavorare… o costruire.
[8]

Durante un workshop per ragazze a Medellín.

Ispirata da un messaggio pubblicitario sentito alla radio, Cristina Mazo fa una breve ma interessante riflessione su come le donne sono rappresentate nel web nel post La mujer y sus dos caras en la web [9] [La donna e le sue due facce sul web, es] sul suo blog Pensando el Mundo (Pensando il mondo).

Las mujeres en la red son una ambivalencia, quienes sólo buscan lo superficial de ellas o las que sólo quieren mostrar su lado meramente sexual tienen su espacio y para aquellos y aquellas quienes se quieren instruir, conocer y vivir experiencias únicas donde sólo las mujeres son la principal fuente del conocimiento, la mayor inspiración para tan bellos poemas, cuadros y demás maravillas que se hacen en honor a la mujer, para todos ellos y ellas que buscan en la mujer la mayor fuente de deseo está la WEB.

Sul web, le donne hanno due volti: quelle che cercano esclusivamente il proprio aspetto superficiale, o quelle che vogliono mettere in mostra gli aspetti meramente sessuali, hanno il proprio spazio, mentre per coloro che vogliono istruirsi, conoscere e vivere esprerienze uniche dove solo le donne sono la principale fonte di apprendimento e la maggiore inspirazione per bellissime poesie, quadri o altre meraviglie fatte in loro onore, e per tutti coloro che cercano nella donna la più grande fonte di desiderio, c'è il WEB.

Anche Darío Gómez esplora il tema dell'ambivalenza e della multifunzionalità con la poesia Mujer, ¿Cuál es tu red? [10] [Donna, qual è la tua rete?, es] nel suo blog Con la pata al suelo (Coi i piedi per terra) da cui selezioniamo questo frammento:

Exhuberante mujer vestida con prenda de malla para atraer
Tímida mujer con el pelo recogido en redecilla para llorar
Mujer, ¿Cuál es tu red?

Donna esuberante, che indossi una maglia a rete per sedurre
Donna timida, che nascondi i capelli in una retina per piangere
Donna, qual'è la tua rete?

Dalle funzioni multiple alle personalità multiple il passo potrebbe essere breve. Manuela Londoño Hurtado, conosciuta anche come MALHU – y su parche (MALHU – e i suoi amici) propone al festival un post molto umoristico, Monólogo a cuatro manos (no es que seamos mancas, es que solo tecleamos con una) [11] [Monologo a quattro mani (non perchè siamo monche, ma perchè scriviamo con una sola mano), es] dove scrive:

Que no tenemos que saber de ingeniería avanzada para manejar un blog
Que somos tan buenas (y mas) manejando estos aparatos tecleados
que no consideramos esto una pérdida de tiempo
Que escribimos mejor de lo que cocinamos

Non dobbiamo saperne di ingegneria avanzata per maneggiare un blog
Siamo tanto brave (e di più) a maneggiare queste tastiere
Non pensiamo che sia una perdita di tempo
Scriviamo meglio di quanto cuciniamo.

E ora, per passare a casi molto più specifici di donne sul web, ecco Astrid Uribe che nel post La mujer y su conexión con el mundo a través de la web [12] [La donna e le sua connessione al mondo attraverso il web, es] dal suo blog astriduribe, vede nelle biblioteche degli importanti mezzi di promozione per accedere alle nuove tecnologie:

vemos que aún hay muchas personas, entre ellas, una considerable cantidad de mujeres que no tienen conocimiento frente a estas herramientas y se están perdiendo de grandes oportunidades que allí se ofrecen; y aunque hayan en el momento grandes esfuerzos por parte de algunas organizaciones, colectivos de mujeres, redes de personas, entidades gubernamentales, entre otras, para mejorar esta situación, se debe pensar en un trabajo más elaborado si bien por todas estas organizaciones, redes, entidades y demás, con las instituciones educativas, más específicamente con las bibliotecas.

Vediamo che ci sono ancora molte persone, fra di loro, una quantità considerevole di donne che non hanno la conoscenza di questi strumenti e che stanno perdendo le grandi opportunità che [il web] offre, e anche se al momento ci sono grandi sforzi da parte di organizzazioni, gruppi femminili, reti interpersonali, enti governativi e altri soggetti ancora per migliorare la situazione. Si deve pensare a uno sforzo più elaborato di tutte queste organizzazioni, reti, enti, ecc, con le istituzioni educative, e più precisamente con le biblioteche.

Yesenia Corrales, nel suo blog Yeskenia, ha pubblicato il post Mujer rural: “Desafìo del herramientas de campo, un hecho que marca la historia en la tecnologìa” [13] [Donna rurale: “La sfida degli strumenti della campagna, un fatto che segna la storia della tecnologia”, es] in cui ci racconta l'esperienza di Susana, dal distretto di San José de la Montaña del dipartimento di San Cristóbal [14] [es] (vicino a Medellín), attivista del gruppo Siempre vivas (Sempre vive):

La vida campesina cambia y el rol de la mujer en éstos escenarios se vuelve importante porque hay toma de decisiones propias … se vuelven negociadoras pues el choque de las actividades del campo, con la dinámica de ciudad exige que aprendan y que tengan conocimientos básicos en la áreas de: emprendimiento, administraciòn y contabilidad. Cuando la mujer rural enfrenta estos cambios, enfrenta también una realidad que es inherente a los ojos: “La tecnología”, ¿còmo entra la tecnologìa en la dinámica de ruralidad?

La vita di campagna cambia, e il ruolo delle donne in questi scenari diventa importante perché possono prendere decisioni per conto loro… diventano negoziatrici per [convivere con diverse realtà: da un lato]  il lavoro dei campi, [dall'altro] la dinamica della città, che impone l'apprendimento e il mantenimento di una conoscenza di base di imprenditoria, gestione e contabilità. Quando le donne di campagna affrontano questi cambiamenti, affrontano anche una realtà che è virtualmente inerente: la “tecnologia”. Come entra la tecnologia nelle dinamiche della vita di campagna?

Abbiamo ricevuto anche testimonianze di prima mano, come quella di Johanna Reyes di Red Mujeres Ciudadanas (Rete di donne cittadine) e WiKiCiudadanía, che nel post Mujeres hiperconectadas y visibles [15] [Donne iperconnesse e visibili, es] riassume il progetto a cui lavora:

Durante 2008 y 2009 creamos dos proyectos importantes en la Web que visibilizan el rol y los proyectos liderados por mujeres, aprovechando el potencial de las redes sociales, creando recursos, aportando ideas y opiniones, haciendo valer el ingenio y creatividad en temas sobre comunicación participativa, e-democracia, periodismo digital y uso de la tecnología para la transparencia de lo público: 1. La iniciativa -Yo Cuido mi Voto- [16] y 2. WIkiCiudanía [17], el proyecto bandera de la Red Mujeres Ciudadanas.

Nel 2008 e nel 2009 abbiamo creato due importanti progetti sul web che danno visibilità al ruolo e ai progetti guidati da donne, traendo vantaggio dal potenziale dei social network, creando risorse, contribuendo alle idee e alle opinioni, valorizzando l'ingegno e la creatività in temi come la comunicazione partecipativa, l’e-democracy, il giornalismo digitale e l'uso della tecnologia per favorire la trasparenza. [Questi progetti sono]: 1. l'iniziativa Yo Cuido mi Voto [18] [Io penso al mio voto, es] e 2. WIkiCiudanía [17] [es], il principale progetto di Network of Citizen Women.

Possiamo definire il blog Mi Bypass Gástrico (Il mio bypass gastrico) di María Fernanda Quintero come una crociata personale, in cui [l'autrice] racconta “la mia storia di persona con un leggero sovrappeso in Colombia. In parole povere, è la storia di un essere umano rifiutato dalla società a causa del proprio peso. So che sembro drammatica, ma solo coloro che hanno dovuto combattere con i chili di troppo sanno di cosa sto parlando”. Per il nostro Festival, María Fernanda ha scritto il post Un testimonio, un beneficio para todos [19] [Un testimone, un beneficio per tutti, es]:

En dos años y medio de compartir este espacio, no solo se han abierto lazos de amistad, sino que he logrado interactuar con pacientes que ya cuentan con mas de 5 años de experiencia … me he dado cuenta que el 85 % de mis lectores son mujeres, que encuentran en el blog la manera mas sencilla de expresar sus temores y complejos … No tengo el numero exacto de a cuantas personas o de a cuantas mujeres les ha sido nfo la nformación del blog, las estadísticas solo sirven para medir el trafico, no para medir el impacto de mi testimonio en la comunidad … de las mujeres colombianas que gracias a este humilde espacio tomaron la decisión de seguir adelante en su lucha por una vida digna llena de sueños.

In due anni e mezzo che condivido questo spazio, non ho solo creato legami d'amicizia, ma sono anche riuscita a interagire con pazienti che hanno più di cinque anni d'esperienza… Ho notato che l'85% dei miei lettori sono donne, che trovano nel blog un modo semplice per esprimere le loro paure e i loro complessi… Non conosco il numero preciso di persone e di donne che hanno tratto beneficio dalle informazioni del blog, le statistiche servono solo per calcolare il traffico, non per valutare l'impatto della mia testimonianza su una comunità… di donne colombiane che grazie a questo umile spazio hanno preso la decisione di andare avanti nella loro lotta per una vita dignitosa e piena di sogni.

Concluderò il viaggio attraverso questi blog con il post G [20] [es] dal blog loquera. Parla di un uomo, mentre la tecnologia non viene citata; si tratta di una figlia che scrive di suo padre. Leggere quello che scrive e il modo in cui lo fa mi ha commosso. È un ottimo esempio di come una donna può esprimersi sul web.

[21]

Ragazze durante un workshop di fotografia digitale a Medellín.

Le immagini di questo post provengono dall'account Flickr Mujeres e Inclusión Digital [22] [Donne e inclusione digitale, es], come parte di un progetto [23] [es] omonimo a cui la nostra autrice di Global Voices [24], Cati Restrepo [25] [es], sta lavorando a Medellín, in Colombia, con il sostegno del sindaco della città. Cati ha vinto la competizione Mujer Talento [26] [Donne e talento, es] l'anno scorso, ed è stata di grande aiuto per questo festival del blog.

Infine, siamo molto grati a tutti quelli che hanno partecipato, magari togliendo tempo alle loro occupazioni, e a coloro che ci hanno sostenuto nella diffusione del festival, tra cui ricordo Equinoxio [27] [es], CCeN [28] [es] e La Verdadera Vida de Un Gerente [29] [es] e gli utenti che hanno diffuso su twitter [30] [es] il nostro appello. Grazie a tutti! Ringrazio anche in anticipo tutti coloro che avranno il tempo di leggere questo post, e apprezzare una serie di blog assai diversi tra loro, ma tutti di alta qualità. Dategli un'occhiata: sono un ottimo esempio della vitalità della blogosfera colombiana e meritano di essere rilanciati. Arrivederci al prossimo festival in agosto!

[Qui la prima parte dell'articolo [1] – Testo originale in spagnolo [31] di Juan Arellano]