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Giappone: i nuovi giornalisti freelance rompono il monopolio dell'informazione

Categorie: Asia orientale, Giappone, Citizen Media, Cyber-attivismo, Libertà d'espressione, Media & Giornalismi, Tecnologia
Foto TV [1]

Di mxmstryo, licenza CC

Mentre in molti paesi nel mondo i cittadini comuni familiarizzano con le nuove tecnologie per cercare di far sentire la propria voce, in Giappone sono soprattutto i giornalisti freelance a portare avanti la battaglia contro l'establishment dei media tradizionali, dai quali sono intenzionati a mantenere le distanze.
Questo perché in Giappone la distribuzione dell'informazione é sotto il controllo dei media tradizionali attraverso un sistema chiamato ‘kisha club’.

Kisha club [2] [en] significa letteralmente club dei reporter o club della stampa ed é meglio definito come ‘associazione che si occupa della selezione delle notizie’: è presente in quasi tutte le istituzioni pubbliche come ministeri, polizia, e nelle strutture aziendali ecc. Tra i loro compiti rientra l'organizzazione delle conferenze stampa delle istituzioni che gestiscono.

Come specificato nelle loro linee guida [3] [en]:

In un'epoca in cui si va sempre più alla ricerca di informazioni accurate derivanti da selezioni basate sull'etica dell'informazione, i kisha club si assumono la responsabilità sociale di monitorare l'esercizio del potere da parte dei funzionari pubblici e di scovare rivelazioni autentiche di informazioni da parte delle istituzioni pubbliche. I membri dei kisha club e chi partecipa alle conferenze sono tenuti pertanto a ricoprire questi ruoli importanti.

Solamente i giornalisti che lavorano per alcune società nell'ambito dei media tradizionali possono esserne membri e, di conseguenza, partecipare alle conferenze stampa organizzate dai kisha club.
I giornalisti freelance e i media stranieri spesso non sono ammessi. Nel caso in cui possano partecipare, non possono fare domande.

Il 13 Febbraio Takashi Uesugi [4] [ja], uno dei più popolari giornalisti indipendenti, che richiede l'abolizione del sistema del kisha club [5] [en], ha scritto su Twitter [6] [ja]:

上杉隆「ツイッター、ユーストリームが一次情報を独占する記者クラブの壁を超えた。それ以前にこの記者クラブのシステムが日本人に知られていない。公権力の匿名は許されないというのが当然のジャーナリズムのルール」7:45 PM Feb 13th TweetMe for iPhoneから

Twitter e Ustream hanno oggi superato i club della stampa, che in precedenza monopolizzavano la divulgazione dell'informazione. I dettagli del sistema basato sui kisha club sono poco noti anche in Giappone. L'essere contrari all'anonimità del potere pubblico è una regola ovvia per il giornalismo.
Foto di un kisha club [7]

Hirakawa, kisha club del Partito Liberaldemocratico. Licenza CC di tomo honeycomb.

Con un cambio di direzione, alcuni rappresentanti del governo eletti lo scorso anno hanno deciso di aprire le loro conferenze stampa [8] [en] a tutti i giornalisti professionisti. Chi lavorava nei media online ha colto l'opportunità e ha da subito cominciato a partecipare alle varie conferenze con la propria attrezzatura per poter trasmettere gli eventi in diretta.

Lo scorso settembre Tetsuo Jimbo [9] [en], un videogiornalista veterano nonché editor e CEO di videonews.com ha commentato [10] [ja] questa novità: conferenza stampa di un ministro aperta a tutti i giornalisti professionisti.

まず大方針は「原則として、記者クラブ所属報道機関以外の全てのメディアにも解放する」(岡田氏)です。
[…] これまでは、仮にその団体の加盟社の記者でも、社を通じてそれぞれ当該の記者クラブに入会していることが必要でした。それぞれの報道機関の社内ポリティックスなどの事情で、新聞協会加盟社の記者であれば誰でも会見に出られるというわけではなかったということです。
それが、これからは基本的には、上記の団体に加盟している社の記者であれば、誰でも会見には出られることになるので、例えば朝日の別の部署の記者が、朝日の記者クラブの記者に気を遣って会見に行けないとか、NHKのクローズアップ現代の記者やNスペのディレクターがNHK報道局の外務省霞クラブ所属の記者に会見の出席や撮影を妨害されるというような馬鹿げたこと(これが本当にあるんですよ。)もなくなります。

Enunciando il principio guida della nuova politica, il Ministro Okada ha detto: “In linea di massima aprirò (le conferenze stampa) a tutti i media, inclusi quelli che non appartengono al kisha club [del ministro degli esteri].”
[…] Fino ad ora i giornalisti appartenenti ad una società con un kisha club dovevano fare ricorso alla loro azienda per diventare membri di quel club. Anche a causa della politica interna di ciascuna società, i giornalisti non potevano presenziare a qualsiasi conferenza desiderassero.
D'ora in avanti, in linea con questa nuova politica, tutti i giornalisti [oltre a freelancer e reporters di riviste e mezzi di informazione online] che lavorano per un’ organizzazione-membro possono prendere parte a qualsiasi conferenza. Questo significa che, ad esempio, un reporter di Asahi appartenente ad un certo gruppo non dovrà amareggiarsi all'idea di non poter partecipare alla conferenza di un altro gruppo, diverso da quello a cui é stato assegnato. Oppure un direttore del NHK che lavora per programmi come Close Up Gendai or NHK Special non verrà ostacolato nel riprendere o partecipare ad una conferenza del Ministero degli Esteri da un collega reporter del NHK che si occupa solitamente di quel ministero. E tali ridicoli incidenti (perchè si sono verificati realmente) non si ripeteranno.”

Ustream, in particolare, si propone come una fonte d'informazione alternativa per eludere i filtri dei media principali.

E’ abbastanza conosciuto il caso del popolare sito web per la condivisione di video Nico Nico Douga, che dall'anno scorso ha fornito un servizio di trasmissione in diretta ai suoi utenti [11] [ja]. Il suo staff é diventato una presenza regolare alle conferenze stampa settimanali del ministro degli esteri, permettendo al suo pubblico di interagire direttamente con il presentatore. Non solo il pubblico può assistere all'evento ma anche inviare domande alla pagina web che vengono scelte dallo staff di Nico Nico Douga e poste direttamente al ministro. Stando al sito Nico Nico Douga [12] [ja], i suoi utenti hanno potuto fare domande sulla questione della base militare americana [13] [en], sugli attivisti di Sea Shepherd [14] [it], sugli aiuti all'Afghanistan ecc.


Conferenza in diretta del Ministro degli Esteri Okada su Ustream di Yasumi Iwakami, 29 Giugno.

Il blogger nob1975 ha scritto un commento [15][ja] su questa opportunità dicendo che i cittadini e i netizen adesso devono riuscire a guardare le conferenze stampa dei loro politici prima che vengano riviste e filtrate dalla TV e dalla stampa.

国民が、一次情報に触れる機会が、いままでかつて、あったろうか?
政治家も、バラエティショーの一環としての「報道番組」、政治をネタにした完全なる「バラエティ番組」、司会者の仕切りがうざい「討論番組」から飛び出して、記者クラブも通さず、じかに、国民に向けて、情報発信できる時代。
素晴らしいと思う。
[…]
エポックメイキングな瞬間だったと思う。

I cittadini adesso hanno la possibilità di entrare in contatto con informazioni genuine. Mi chiedo se ci sia mai stato un'opportunità del genere in passato.
Questa é un'epoca un cui i politici possono parlare ai cittadini direttamente, senza passare attraverso i kisha club o partecipando a “programmi d'informazione”, che fanno parte di programmi d'intrattenimento, a “varietà” che vedono i politici come carne da macello per lo spettacolo, oppure a “talk shows” dove l'ospite porta avanti la conversazione.
Credo che questo sia fantastico.
[…]
Mi sembra un cambiamento epocale.

Giornalisti indipendenti come Takashi Uesugi, prima citato, o il premiato Yasumi Iwakami [16] [ja] hanno reso Ustream uno strumento per creare dibattiti aperti focalizzati sul “sistema del kisha club”, per accrescere la consapevolezza dei giapponesi riguardo a come le informazioni a cui accedono siano spesso influenzate e limitate. Un esempio é il dibattito tra Uesugi e l'economista Nobuo Ikeda [17] [ja] sulle rivelazioni delle forze dell'ordine ai media”.

Ecco quello che si trova nel profilo di Iwakami sulla sua pagina Ustream [18]:

フリージャーナリスト・岩上安身が、どこにでも出かけて、誰にでも取材し、可能な限り、ダイレク トに情報をお伝えします。インタビュー、対談、記者会見、などなど。

Il giornalista indipendente Yasumi Iwakami va ovunque, intervista chiunque e, quando possibile, trasmette direttamente le informazioni: interviste, dibattiti, conferenze stampa e così via.

In conclusione, Hiroshi Hirano, redattore del quotidiano online Electronic Journal, che critica [19] [ja] il monopolio nell'informazione in quanto contrario ai principi di democrazia, ammonisce riguardo alla pericolosità del potere insito nei media.

情報を自分たちだけでずっと独占していればそれは一種の利権と化し、政治家側や官僚側から利用されやすくなるのです。

Se l'informazione é monopolizzata da una fonte, si crea una nuova forma di potere che é facilmente manipolabile da politici, burocrati o altri per i loro scopi.