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Perù: reazioni al progetto di legge sulla pubblicazione di “contenuti osceni”

Categorie: America Latina, Perù, Citizen Media, Legge, Libertà d'espressione, Media & Giornalismi

Le testate peruviane vengono spesso accusate di sensazionalismo e yellow journalism [1] [it]. Dopo l'era di Fujimori [2] [it] e la scoperta dei vladi-videos [3] [en] che implicavano la corruzione e la vendita di agende editoriali e di alcuni media, si era supposto che il mondo dell'informazione volesse tornare alla serietà, ma i tabloid (“prensa chicha” o “chicha press” [4] [en]) hanno preso piede. Copertine di giornali con titoli appariscenti e immagini che per molti superano il confine della decenza sono avvenimenti quotidiani. Ma chi definisce i limiti della decenza e della moralità?

Qualche giorno fa i giornali hanno informato su un progetto di legge approvato dalla Commissione Giustizia del Parlamentare dove si propone un emendamento alla sezione 183-B del Codice Penale, la quale sanziona la pubblicazione di  rappresentazioni oscene e pornografiche da parte delle testate d'informazione. Come conseguenza, gli oppositori hanno issato le bandiere della “libertà di stampa” [5] [it] e della “libertà di espressione” [6] [it], ma… è davvero così?

La parte principale del disegno di legge recita: “Saranno puniti con la privazione di libertà per non meno di due anni e non più di sei, il direttore, il redattore o la persona responsabile delle pubblicazioni e delle edizioni, trasmesse attraverso media quali giornali, riviste, poster, pannelli, dépliant, radio, televisione o qualsiasi altro mezzo di comunicazione che produca simili effetti comunicativi, che pubblicizzi immagini o suoni considerati osceni o pornografici.”

Quanti si oppongono al progetto di legge sono i mezzi di comunicazione e i giornalisti [7] [es], che ne risultano maggiormente colpiti. Anche alcuni blogger, specialmente quelli che sono giornalisti e legati ai media, vanno prendendo posizione contro questo progetto di legge, olre ad altri blogger con varie posizioni che hanno espresso il loro parere al riguardo. Per esempio, sul blog Blawyer.org Miguel Morachimo, che è contrario al progetto, ha pubblicato [8] [es] una serie di punti problematici nel testo della proposta:

1. El artículo no define lo que se entenderá por obsceno o pornográfico.
2. Existe un artículo idéntico en la Ley de Radio y Televisión.
3. La norma no está dirigida a proteger a los menores de edad.
4. La norma pretende aplicarse a cualquier medio de comunicación.
5. La norma puede ser utilizada como una herramienta de censura.

1. L'articolo non definisce cosa s'intenda con precisione per osceno o pornografico.
2. Esiste un unico articolo per la legge della radio e della televisione.
3.  La norma non ha lo scopo di proteggere i minori.
4.  La norma mira ad essere applicata ad ogni mezzo di comunicazione.
5.  La legge può essere utilizzata come uno strumento di censura
Dando invece un giudizio favorevole del progetto,  dal suo blog Javi270270 ¿Qué pasa? Javier Fernández scrive [9] [es] quanto segue:

tengo la impresión que la ley que promueve Belmont se refiere a casos específicos. La verdad es que falta perfeccionarla pero no es mala como concepto. El congreso se ve en la necesidad de regular cuando la “auto regulación” no funciona. … Eso de escudarse que el canal RBC ha dado obscenidades no invalida la corrección que en la actualidad se está planteando. Basta de periódicos obscenos invocando la libertad de expresión. Ellos no me inspiran respeto.

Ho l'impressione che la legge proposta da Belmont si riferisca a casi specifici. La verità è che va essere perfezionata, ma non è così male come idea. Il Congresso ha la necessità di regolarimentare le cose laddove non funziona “l'auto-regolamentazione” . …  Il fatto che il canale RBC abbia mostrato oscenità non invalida la correzione che si sta proponendo attualmente. Bisogna smettere di affidarsi a giornali osceni che invocano la libertà d'espressione. Non direi possano incutere rispetto.

E con un punto di vista che tenta di essere a metà fra i pareri summenzionati, su Zona Cero si legge [10] [es]:

el viejo debate sobre el papel de los medios de comunicación y los riesgos de una hasta hoy no comprobada influencia negativa directa en las actitudes y las conductas de las audiencias. … Así como es válido que la prensa se pregunte quién decidirá qué es pornográfico y obsceno, resulta completamente comprensible que la ciudadanía se pregunte: ¿Y quién define qué es autorregulación? No del todo libres de ingenuidad, algunos periodistas creen que la autorregulación se logrará con ayuda de los anunciantes. Como si la lógica del mercadeo pudiera desprenderse, aunque sea en forma temporal, de la dictadura del rating, los estudios de audiencia y los índices de lectoría.

il vecchio dibattito sul ruolo dei mezzi di comunicazione e i rischi di una non ancora comprovata influenza negativa diretta alle attitudini e ai comportamenti del pubblico. … Così come è giusto che la stampa si domandi chi decida cosa sia pornografico e osceno, è del tutto comprensibile che i cittadini si chiedano: E chi stabilisce cos'è auto-regolamentazione? Non del tutto ingenuamente, alcuni giornalisti credono che l'auto-regolamentazione verrà raggiunta con l'aiuto degli inserzionisti. Come se la logica del marketing potesse sganciarsi, seppur temporaneamente, dalla dittatura del rating, dagli studi sull'ascolto e dagli indici di lettura.

Come previsto, esiste già una pagina di Facebook sull'argomento: Ricardo Belmont apesta [11] [es]! (Ricardo Belmont puzza!). Ma è nei commenti agli articoli pubblicati nei giornali di Lima che vengono espresse le opinioni che potreste ascoltare dal collega di lavoro o dal vicino di casa. Per esempio, ecco alcuni commenti all'articolo sul giornale La República [12] [es]:

Lotty – ¿Se autoregulan los noticieros de televisión que pasan sólo noticias policiales y de farándula cuando hay tantos temas que son de interpés y nunca tratan? ¿se autoregulan los programas cómicos que se burlan de los negros, los cholos, los homosexuales y los minusválidos? ¿se autoregulan los periódicos que hacen lo mismo?

David – Me disgusta mucho la prensa sensacionalista y la vulgaridad rampante de muchos medios de comunicación; sin embargo, nada justifica este proyecto de ley (que aunque haya tenido buenos propósitos está pésimamente redactado) demasiado general y que deja un amplio campo de acción para que los jueces (y estamos llenos de malos jueces) apliquen el concepto de obscenidad y pornográfico a tantas cosas vulnerando de esa manera el derecho a la libertad de opinión y de expresión. No creo que pase al final, pero dice mucho de la calidad de nuestros representantes.

Cesar Portugal – Mal las portadas de los diarios que vemos todos los dias en los puestos de periódicos y esos no se compran, se miran gratuitamente malogrando la mente de menores que no han recibido ninguna orientación sexual en sus casas, me refiero a los sectores C, D y E que son la mayoría y lo peor es que no aportan nada a la educación y la formación de los peruanos.

Lotty -Si autoregolano forse i notiziari che trasmetto solo indagini poliziesche e pettegolezzi, quando ci sono tanti temi mai trattati? Si tratta forse di autoregolamentazione quella dei programmi comici che prendono in giro neri, gli indio, gli omosessuali e i disabili? Si autoregolano i giornali che fanno lo stesso?

David – Non mi piace la stampa sensazionalistica e la volgarità crescente di molti mezzi di comunucazione, tuttavia, niente giustifica questo progetto di legge (che aveva avuto buone intenzioni ma è scritto male), troppo generico e che lascia un ampio margine d'azione ai giudici (e siamo pieni di cattivi giudici) per applicare il concetto di oscenità e pornografia a molte cose, violando così il diritto alla libertà di opinione e di espressione. Penso che alla fine non passerà, ma la dice lunga sulla qualità dei nostri rappresentanti parlamentari.

Cesar Portugal – Le copertine che vediamo ogni giorno nelle edicole sono brutte e non possono essere comprate, si guardano gratuitamente rovinando la mente dei bambini che non hanno ricevuto nessuna educazione sessuale nelle proprie case, mi riferisco ai [settori più poveri] che sono la maggiornaza e la cosa peggiore è che non apportano nulla all'educazione e alla formazione dei peruviani.

Analoghe posizioni si leggono in articoli e notizie pubblicati su diverse testate. In ogni caso, va ricordato che si tratta di un disegno di legge che deve ancora seguire l'iter per l'eventuale approvazione. E il primo ministro Javier Velásquez [13] [it] ha detto che se la proposta verrà approvata, l'esecutivo lo rispedirà al Parlamento. Di sicuro si continuerà a parlarne.