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Serbia: quando è la blogosfera a svelare scandali e richiedere cambiamenti

Categorie: Europa centrale & orientale, Serbia, Citizen Media, Cyber-attivismo, Governance, Libertà d'espressione, Politica, Protesta, Salute

Sembra che i blogger serbi siano ufficialmente entrati nei ranghi del giornalismo partecipativo. La scorsa settimana, poco più di 48 ore dopo che parecchi blogger serbi avevano chiesto all'unisono le dimissioni del Ministro della Salute, Tomica Milosavljevic [1] [en], da molti ritenuto responsabile della corruzione delle pratiche mediche all'interno degli enti sanitari pubblici, lo stesso Ministro ha reagito alle diffuse proteste e alle richieste dei blogger [2] [en]. Nonostante i vari scandali venuti alla luce, legati alle istituzioni mediche statali durante il suo mandato come Ministro, in una conferenza stampa tenuta il 6 luglio Milosavljevic ha dichiarato di non avere alcuna intenzione di dimettersi. Tuttavia neppure i blogger e il pubblico serbo sembrano voler rinunciare alle loro richieste.

Il fatto interessante in questo specifico scandalo della sanità nazionale è il fatto che le testate nazionali hanno ricevuto le notizie sulle proteste e sulle richieste pubbliche grazie alla blogosfera locale. Tramite la stampa, le notizie sono poi giunte fino al Ministro, costringendolo a intervenire. Questa è forse la prima reazione pubblica in assoluto di un'autorità governativa a quanto viene detto sul web. Dragan Varagic, professore di Novi Sad che è anche un blogger avido e analitico su tutte le tematiche relative al web,  ha stilato una breve analisi sugli sforzi della blogsfera locale [3] [sr] e sul perchè questo tipo di pressione potrebbe produrre un effetto davvero significativo:

La ragione dietro “l'intervento” assai rapido del ministro sono i resoconti piuttosto dettagliati con specificati i nomi di quanto hanno hanno offerto la loro dichiarazione, i nomi di enti, medici, infermieri, ecc. In altre parole, tutte le testimonianze potrebbero essere facilmente usate come prove in un eventuale processo giudiziario.

Analizzando sia i pro che i contro degli effetti dell'attività della blogosfera, Varagic propone un'osservazione assai valida. La serie di casi di cattiva condotta all'interno delle istituzioni nazionali sembra aver raggiunto un livello insostenibile per il pubblico e i blogger non fanno eccezione. Passando in rassegna le decine di post scritti dopo l'ultimo scandalo che ha portato alla richiesta di dimissioni del Ministro Milosavljevic, si può trovare un filo conduttore comune – ogni autore ha una storia personale da raccontare. La maggior parte di tali storie riguarda richieste di denaro da parte del personale medico (in istituzioni mediche dove i trattamenti dovrebbero essere garantiti dal sistema sanitario e dal bilancio nazionale), evidenti negligenze operative o rifiuti sfacciati anche solo nell'accettazione dei pazienti. E questi blogger hanno fatto i nomi dei colpevoli.

Tamara Gocmanac, conosciuta come Shaputalica (la bisbigliatrice), è stata fra i tre blogger che hanno lanciato quelle richieste di dimissioni del Ministro della Sanità che ora vanno diffondendosi a macchia d'olio nella blogosfera serba. Racconta di amici che aspettano cure mediche urgenti mentre i fondi del sistema sanitario nazionale vengono dirottati altrove [4] [sr]:

L'altro ieri sono venuta a sapere di una persona che ha un tumore e che era riuscita ad ottenere un appuntamento con uno specialista per il 26 agosto… Un'altra persona con quattro aneurismi cerebrali aveva avuto l'appuntamento per una risonanza magnetica nel minor tempo possibile – una quarantina di giorni, e intanto gli sarebbe potuta scoppiare qualcosa dentro la testa. E allora? Uno in meno di cui preoccuparsi.

Il caso della Novartis non è affatto una novità. Un milione di vaccini… per i cittadini serbi sono stati pagati all'azienda al prezzo di otto euro a dose. La Croazia ha pagato lo stesso distributore per l'identico vaccino 6,47 euro. Si tratta forse di corruzione? Non lo so. Sto solo chiedendo: dove sono finiti i nostri soldi?”

Un'altra blogger, Marija Spasojevic, nota come Drveni Advokat (l'avvocato di legno), ha raccontato diverse volte in passato del grave diabete della madre e di quanto ruota intorno a questa condizione, incluse le disavventure della famiglia nelle strutture sanitarie serbe. Associandosi alla richiesta della comunità online sulle dimissioni del Ministro della Salute, propone anche una lista dei desideri, appellandosi all'ethos presente in tutti noi e, si spera, allo stesso Ministro. Marja inizia il suo post [5] [sr] con il Giuramento di Ippocrate, chiedendo l'aiuto di tutti quanti vogliano sostenere questa causa in Serbia, e conclude scrivendo:

Spero che la disperazione e la paura che provo tutte le volte che devo andare dal dottore vengano sostituite dalla speranza e dalla fede, dalla fiducia e dall'altruismo.

Se la realizzazione di questi desideri richiede le dimissioni di migliaia di persone, allora spero proprio che ciò avvenga. Iniziamo con il primo.

Una scrittrice divenuta blogger, conosciuta online come Mahlat, ha pubblicato una propria lista sul suo blog [6] [sr]. Questo elenco può appartenere a tutti i cittadini serbi, poichè annota i motivi concreti per cui il Ministro Milosavljevic dovrebbe dimettersi e gli altri cambiamenti necessari nel sistema sanitario. Elenca anche specifici casi di corruzione, difetti nei trattamenti medici di base introdotti personalmente dal Ministro e altri fatti. Si legge anche quanto segue:

Ci sono malattie rare che sono state diagnosticate a una o due persone e i medicinali per queste malattie non solo non rientrano nell'elenco delle prescrizioni positive [lista di farmaci pagati dai fondi dell'assicurazione sanitaria obbligatoria nazionale], ma non sono neppure inclusi nel registro nazionale dei farmaci. Questa sera ho visto un servizio giornalistico su una ragazza che soffe di una rara e acuta forma di anemia, di cui il fratello è morto l'anno scorso. I suoi farmaci costano oltre 40.000 euro. Per non parlare dei bambini a cui è stato diagnosticata la sindrome di Batten [7] [it], che nel nostro Paese “non esiste” .

Mahlat accusa apertamente il Ministro serbo anche di usare la rete televisiva nazionale RTS per “pubblicizzare” i vaccini contro il virus H1N2, e non è la prima a farlo. In sua “difesa”, conclude citando gli articoli 9, 10, 11 della Convenzione Europea dei Diritti Umani che stabilisce il diritto alla libertà di pensiero e religione, la libertà di espressione e di assemblea e l'associazione con gli altri, anche se online.

Spinti dall'ultimi scandalo farmaceutico nel Paese, i blogger si sono sentiti obbligati a parlarne e a chiedere un cambiamento sostenendo la richiesta di dimissioni del Ministro Milosavljevic, e hanno anche offerto consigli esperti o amatoriali per creare una campagna di proteste online più efficace. Slavko Ilic propone su Nis alcuni suggerimenti e riflessioni in un post intitolato Heads and Tails [8] [sr] sul suo blog che solitamente tratta di notizie collegate alle tecnologie. Sembra che tutti vadano partecipando alla discussione, sia online che offline. Ma sarà sufficiente per portare ad un diverso cambiamento in Serbia? Torniamo al post analitico [3] [sr] in cui Dragan Varagic ci ricorda quali sono i fattori che possono sabotare l'iniziativa dei blogger:

Il contesto politico rappresentato dalle dimissioni di Tomica Milosavljevic è altamente improbabile per il fatto che è la seconda figura per importanza del Partito G17 Plus [9] [it], e la sua rimozione dall'incarico potrebbe portare alla dissoluzione della coalizione attualmente al potere, a meno che non sia lo stesso G17 Plus a imporne le dimissioni.

Varagic offre un'ulteriore e corretta osservazione, non solo indicando l'intricato scenario politico che sta dietro la faccenda, ma ricordandoci anche il fatto che i blogger serbi sono fortemente “anti-establishment” o insistono nel rimanere decisamente apolitici. Unirsi a qualsiasi partito, inclusi quelli d'opposizione che stanno chiedendo le dimissioni di Milosavljevic [10] [sr], in questo caso è veramente ostile alla causa e poco auspicabile. Il professore di Novi Sad aggiunge inoltre che il piccolo numero di quanti hanno creato la comunità di blog locali potrebbe non essere sufficiente per indurre alle attese dimissioni del Ministro o a un importante cambiamento del sistema sanitario. Stima che ci siano circa 250.000 blogger nel Paese, molti dei quali scrivono raramente o si occupano di affari personali. Quando si leggono simili statistiche e cifre, assieme alle parole “protesta” e “dimissioni” in relazione alla Serbia, tornano in mente le statistiche di un decennio fa – ci vollero “solo” 100.000 persone nelle strade della capitale per rovesciare Slobodan Milosevic [11] [it] nell'ottobre del 2000. Resta ancora da stabilire se qualcosa di simile possa realizzarsi tramite la blogosfera e, nel frattempo, seguiremo le ultime reazioni del Ministro della Salute e dal Governo.