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Giappone: “inevitabile” per i netizen il sorpasso cinese come seconda potenza economica

Categorie: Asia orientale, Cina, Giappone, Citizen Media, Economia & Business, Sviluppo

Disegno di una bandiera cinese e una giapponese affiancate [1] Recenti dati finanziari vedono il Giappone spodestato dalla sua ormai consolidata posizione di seconda potenza economica mondiale. Il governo giapponese ha ammesso che la Cina gli ha rubato la potenza [2] [en, come tutti gli altri link eccetto ove diversamente indicato], diventando la seconda economia mondiale dopo gli Stai Uniti; stando ai dati ufficiali, infatti, il Prodotto Interno Lordo del Giappone nel secondo trimestre era pari a 1.280 miliardi di dollari USA, contro i 1.330 miliardi della Cina.

L'annuncio non ha però sorpreso granché i giapponesi, molti dei quali prevedevano comunque il concretizzarsi di un simile evento. La risonanza data dai media locali alla notizia del sorpasso del Giappone da parte del vicino asiatico ha fatto aggrottare le sopracciglia a molti blogger che si sono detti: e allora?

Secondo Ampontan, ad esempio, il fatto che la Cina sia diventata la seconda potenza economica mondiale [3] non è altro che una bolla che finirà per scoppiare.

Ieri, le testate anglofone erano piene di articoli che annunciavano la crescita dell'economia cinese fino a diventare la seconda nel mondo, sorpassando quella giapponese. Un giornale ha scritto che la Cina aveva “afferrato” il secondo posto (come se le economie potessero afferrare qualcosa), mentre un altro riportava che aveva catturato “la corona del secondo posto”.

Forse andrbbero scusati perché è evidente che non sanno di cosa stanno parlando. Molta gente, spesso di sinistra, considerano le dinamiche delle economie nazionali come un gioco a somma zero, come se fossero spettatori di una partita di baseball, football o hockey, senza vincitori. Gli economisti ci ricordano che c'è sempre il potenziale per il cosiddetto “win-win”, in cui non c'è nessuno che perde, ma sono pochi a darvi ascolto. […]

Secondo quanto sottolineato da Gordon Chang su Forbes [4], il mercato immobiliare cinese è diventato una bolla enorme nel bel mezzo della stanza. Quando scoppierà, e sappiamo tutti che lo farà, gli investitori saranno costretti a farsi un bagno tale da i inondare le testate, 24 ore su 24, di notizie relative agli sport acquatici.

Il Giappone è emerso come super potenza economica nel 1968, anno in cui conquistò la seconda piazza nel mondo superando la Germania Ovest.
Il “miracolo economico”, così lo hanno definito alcuni studiosi [5], è stato dovuto a numerosi fattori, incluso le riforme post belliche e un elevato livello di industrializzazione promossi dal “keiretsu” [6] [it], una partnership tra Governo e industrie private.
Con una popolazione pari ad appena un decimo di quella cinese, il Giappone conta attualmenterapporto PIL/debito pubblico di circa il 200% [7] e un tasso di crescita economica pari ad un misero 0,1%.

Il blogger Takaojisan ritiene [8] [jp] sia naturale che il PIL cinese sorpassi quello giapponenese, essendo la popolazione del Paese del sol levante nettamente più ridotta. Sembra tuttavia condividere con il blogger Ampontan la convinzione che tutta questa storia che vede la Cina diventare la più grande potenza mondiale in un prossimo futuro sia soltanto una bufala.

単純に考え、日本の10倍の人口がいるから日本の10倍の購買力があるなどはあり得ず、結局は一部の富裕層が買いあさっているに過ぎない。中国のGDPは、個人消費ではなく、行き場のない金が向かっている投資によるところが大きい。そして、その投資がはじければ、中国の巨大な経済は一夜にして水泡に帰するのだ。なにしろ、経済の実体となりうる個人消費がきわめて限られ、インフラが整備されず、国民生活を支える有形無形の社会サービスがまったく形成されていないからだ。
つまり中国の投資バブルがはじけた場合の崩壊はすさまじいと言える。まさに、実体のない経済が雲散霧消するのだ。[…]
しかし、いずれ日本を経済規模で抜いたとしても、べつにそれがどうと言うことではないのだ。

Per semplificare: il fatto che la popolazione della Cina sia dieci volte superiore a quella del Giappone non implica che anche il suo potere d'acquisto sia proporzionalmente superiore, in quanto là soltanto una parte della classe più abbiente può permettersi di comprare quanto vuole.
Il PIL cinese non dipende dai consumi dei privati ma dagli investimenti di denaro che non poteva essere speso in altri modi.
Se quegli investimenti dovessero fallire, l'enorme economia cinese evaporerebbe per una serie di concause. Tra le principali si ricorda che i consumi privati, che potrebbero diventare il pilastro di quell'economia, appaiono limitati, le infrastrutture non risultano essere ben mantenute e i servizi per il supporto sociale e materiale dei cittadini non sono affatto organizzati.

In altre parole, il contraccolpo economico, nel caso dovesse scoppiare la bolla degli investimenti in Cina, sarebbe terribile. Un'economia cui mancano solide basi scomparirebbe senza lasciare traccia. […]
In ogni caso, anche se l'economia [della Cina] avesse superato quella giapponese, e allora?

Oltre ai dati che vedono l'economia cinese essere più imponente di quella del sol levante, le previsioni degli esperti [9] annunciano che questa potenza in espansione alla fine sorpasserà, entro il 2030, anche gli Stati Uniti, diventando così la maggiore economia mondiale.

Il blogger aen_ukon99 si chiede [10] [jp] quali siano i fattori presi in considerazione dagli esperti nel valutare la performance economica di un Paese.

それに中国に生産拠点を移した多くの外国企業の生産はカウントされていないのかな?
そして安い労働力の供給元だった中国がこの頃自殺者やストなどで目覚め始めて多くの企業はインドやアフリカに移りつつあるって中国にとっては結構痛い話じゃ無いのかな。

Mi chiedo se sia stata presa in considerazione la produzione delle numerose aziende straniere che hanno trasferito i propri centri produttivi in Cina?
Inoltre, la Cina, che ha fino ad ora fornito una forza lavoro molto a buon mercato, si sta rendendo conto dei problemi legati a suicidi e scioperi che hanno indotto numerose aziende a trasferirsi in India o in Africa. Questa diventerà sicuramente una questione particolarmente delicata per la Cina, non credete?

Pensatori più ottimisti, quali Bos [11] [jp], hanno accolto la notizia come uno stimolo a guardare avanti e ad aiutare il Paese a sfruttare quei valori e punti di forza che l'avevano reso una potenza mondiale solo qualche decennio fa.

まあ、いつか来る順位変動なので仕方がない。
これ以上落ちないように努力と行動と思考と知能を生かしていきたいものだ・・・・・。

Il miglioramento della propria posizione da parte della Cina era qualcosa che doveva succedere, non c'è nulla da dire al riguardo. In ogni caso, dovremmo fare del nostro meglio e usare le nostre capacità, la forza d'animo e il sapere per evitare che l'economia giapponese continui a perdere posizioni…