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Russia: svelato grazie ai blogger il vero numero di decessi dovuto agli incendi

Categorie: Europa centrale & orientale, Russia, Citizen Media, Cyber-attivismo, Disastri, Governance, Libertà d'espressione, Salute, Tecnologia, RuNet Echo
Bisogno d'aria [1]

"Bisogno d'aria", foto di Maxim Trudolubov, scattata il 4 Agosto 2010, a Mosca

I social media hanno giocato un ruolo di primo piano durante i recenti incendi in Russia. La blogosfera ha fornito [2] [en] centinaia di esempi diretti e prove in esclusiva del disastro. Sono stati i blogger a mettere a nudo [3] [it] la mancanza di responsabilità e trasparenza del governo, scavalcando i tradizionali canali mediatici a controllo statale. La blogosfera ha anche rappresentato uno strumento di mobilitazione sociale e aiuto reciproco, sostituendo tali caratteristiche sociali degli utenti di Internet all'inaffidabilità del governo (come documentato qui [4] [it] e qui [5] [en]).

C'è poi un tema specifico e delicato rispetto al quale i social media hanno svolto un ruolo ancora più significativo: sono stati i blogger a fare luce sull'improvviso aumento del tasso di mortalità tra i residenti di Mosca nel mese di agosto. Con la combinazione di alte temperature e inquinamento dell'aria, lo smog ha creato condizioni tali da risultare insostenibili per le persone anziane e per chi soffre di problemi cardiaci e asma. Come risultato, gli organi di informazione tradizionale hanno registrato [6] [en] un grande numero di decessi.

Inizialmente, i funzionari governativi hanno negato l'aumento del tasso di mortalità. Successivamente, Andrei Seltsovsky, alla testa del Dipartimento della sanità di Mosca, ha posto un termine [6] [rus, come tutti i link che seguono tranne ove diversamente indicato] a settimane di silenzio da parte delle istituzioni: “Il tasso medio di mortalità della città di solito si aggira tra i 360 e i 380 decessi al giorno. Oggi, tocchiamo i 700.” (9 agosto).

Il Ministro della Sanità, Tatyana Golikova, ha ribattuto [7] però, che i dati forniti da Seltsovsky sono fuorvianti e non possono essere considerati ufficiali. Contemporaneamente, ai media arrivavano sempre più voci [8] a sostenere che non solo era stato nascosto il reale numero di decessi, ma anche che allo staff medico di Mosca era proibito registrare l'afa o lo smog come cause di morte.

Per fortuna, nell'era dei social media la morte è qualcosa di difficile da nascondere. Sui blog, la morte diventa pubblica e personalizzata, e molto spesso i blogger raccontano proprie esperienze di vita. Non sono solo i blogger “di mestiere” a discutere sulla situazione medica provocata dagli incendi e dall'afa, ma anche infermieri e dottori si sono rivolti ai blog per condividere le prove attestanti le numerose “voci” di cui sopra.

Il primo articolo ad aver nominato l'aumento del tasso di mortalità e ad aver così aperto la strada al controverso dibattito, è stato scritto dall'utente di LJ mamako [9], il 7 agosto. La blogger racconta di lavorare in ospedale e descrive [10] l'orrore degli obitori “sovraffollati” e le condizioni estreme delle camere d'ospedale:

[…] В корпусе открыты все окна, задымление в коридорах, палатах, операционных, процедурных, перевязочных, туалетах и в большинстве ординаторских – такое же, как и на улице. В отделении реанимации окна закрыты, гари от этого не меньше, но разносится зловоние от гниющих при 40 градусах повязок и испражнений.
За прошедшие сутки в больнице умерло 17 человек. За позапрошлые – 16. К сегодняшнему утру за прошедшие сутки в морге больницы оказалось 65 трупов – наши плюс … из окрестных квартир. Трупы складывают в подвале стоя – холодильники уже заняты.
Скорая пачками везет стариков с фактическим тепловым ударом, под страхом увольнения скорой запрещено выставлять диагноз “тепловой удар, перегрев” ( потому что у нас – не жарко, у нас в городе – все в порядке).

[…]

Такая же ситуация по всем московским больницам.
Кроме, наверное – и к сожалению, – ЦКБ.
P. S. До Кремля по прямой – от силы – 10 км. Только кого это интересует?

Nel nostro edificio, tutte le finestre sono aperte, c'è fumo nell'atrio, nelle sale operatorie e di cura, nei bagni e in quasi tutte le sale d'aspetto dei medici – esattamente come all'esterno. Nel reparto di rianimazione le finestre sono chiuse, ma questo non aiuta a far diminuire il fumo, e i locali puzzano di bendaggi che fermentano a 40 gradi di temperatura.

Nelle ultime 24 ore, 17 pazienti sono morti all'ospedale. Ieri, ne sono morti 16. Fino a stamattina, l'obitorio aveva raggiunto i 65 cadaveri – i nostri più quelli delle case private della zona. I cadaveri sono sistemati nel seminterrato in posizione eretta – i refrigeratori sono pieni.

Le ambulanze continuano a portare anziani sotto shock termico, ma i medici del Pronto Soccorso sono minacciati di licenziamento se danno come diagnosi “shock termico, colpo di calore” (perchè non fa caldo, qui – tutto è sotto controllo nella nostra città).

[…]

La situazione è la stessa in tutti gli ospedali di Mosca. Tutti tranne il Central Clinical Hospital [la principale clinica per funzionari e VIP] – purtroppo.

P.S. Siamo a 10 km dal Cremlino. Ma a chi importa?

Questo articolo è stato pubblicato da decine, se non centinaia, di blog e ha sollevato un mucchio di polemiche. Molti commentatori lo considerano un falso. Uno dei membri della community di LJ, Antizeda_ru, creata per combattere la disinformazione, ha analizzato [11] l'articolo molto criticamente: primo, se la condizione dei pazienti è sotto la responsabilità diretta dell'autrice, questa dovrebbe essere licenziata – dovrebbe impegnarsi nel lavoro, non perdere tempo sul blog; secondo, alcuni dei dettagli forniti nell'articolo non sono credibili (per esempio, nessuno dispone i cadaveri in un obitorio in posizione eretta). Alla fine, comunque, Life.ru ha pubblicato [12] una foto che conferma l'informazione di mamako, circa il divieto sulle diagnosi legate all'afa.

Mamako ha cancellato il suo blog poche ore dopo aver pubblicato il suo controverso articolo. La stessa cosa è avvenuta a un altro intervento molto noto – una lettera pubblica indirizzata al Primo Ministro Vladimir Putin [13] dall'utente di LJ top-lap. In entrambi i casi, i blog sono stati riattivati dopo pochi giorni. L'utente di LJ mamako ha giustificato [14] la rimozione del suo blog per via del disturbo causato a lei e alla sua famiglia da giornalisti curiosi: una storia apparsa ad esempio sul Komsomolskaya Pravda sosteneva [15] che fosse mamako stessa ad aver avuto uno shock termico e che, inoltre, fosse una bugiarda.

Nonostante gli attacchi alla credibilità dell'articolo di mamako, la blogosfera ha continuato a fornire prove sulle terribili condizioni degli ospedali di Mosca. L'utente di LJ koteljnik ha pubblicato [16] una lettera di un amico medico:

В кабинете у меня, если не открывать окно 34-35 градусов, а если открыть, то задыхаюсь! Сокращать рабочее время или назначить дежурства за доп. плату не собираются! Мы согласны помогать людям – это наш долг, но государство может и нас поддержать малость! Нам не могут купить даже вентиляторы, на всю поликлинику 3 холодильника, где можно охладить воду, чтоб не умереть от жажды! Даже не все необходимые лекарства могут вместиться в имеющиеся у нас холодильники […]! Но нам велено не шуметь!!!

Se non apro la finestra del mio studio ci sono 34-35°C, se la apro – soffoco. Nessuno sta riducendo l'orario di lavoro, o spostando gli orari di straordinario. Non è un problema aiutare le persone – è il nostro dovere, ma lo Stato potrebbe sostenerci almeno un po'! Non possono neanche comprarci dei ventilatori, ci sono solo tre frigoriferi nell'ospedale dove poter tenere l'acqua fredda per evitare di morire di sete! Non c'è spazio neanche per tutte le medicine necessarie […]! Ma ci viene chiesto di mantenere la calma!!!

L'utente di LJ molitva-i-post ha raccontato [17] di suo nonno, deceduto a causa dell'ondata di calore:

скоро 24 часа как умер дед. дедушка до сих пор лежит в квартире, за окном +35. мы накрыли тело мокрой простыней и закрыли окна, чтобы замедлить разложение. дверь подоткнули мокрым одеялом.
[…]
на момент 9 вечера по москве уже было 800 трупов. максимальная выработка службы 300 в день. ни одной дополнительной бригады им не выделили. дед распух. будут хоронить в закрытом гробу. когда заберут, неизвестно.[…]

Presto saranno passate 24 ore da quando mio nonno è mancato. [Il suo cadavere] è ancora in casa, fuori ci sono 35°C. Abbiamo ricoperto il corpo con un lenzuolo bagnato e abbiamo chiuso le finestre per rallentare la decomposizione. Abbiamo infilato una coperta bagnata sotto la porta. Non possiamo avvalerci del servizio di trasporto cadaveri […], i servizi di trasporto a pagamento non funzionano. […]

[…]

Alle 21 (ora di Mosca), si contano già 800 decessi. Il servizio può trasportare non più di 300 corpi al giorno. Non è stato predisposto nessuno staff aggiuntivo. Mio nonno si sta gonfiando. Lo metteremo in una bara chiusa. Per ora nessuna informazione su quando verranno a portarlo via. […]

Anche questo articolo è stato ri-pubblicato da molti blogger. Alcuni dei commentatori hanno cercato di dare una mano. L'utente di LJ lion_casserole ha fornito [18] dettagliate istruzioni su come prendersi cura di un cadavere nel caso dovesse restare in casa per un lungo periodo. Anche in questo caso, molti blogger considerano l'articolo un falso. Alcune delle reazioni sono state [19] molto poco rispettose:

Если описанное правда – то это яркий пример тупого ленивого русского, который сидит и ждет приезда царя, который за него г.вно уберет. Если описанное неправда (что скорее всего) – то автор – наглый тролль, который танцует на чувствах хомячков.

Se quello viene descritto è vero – questo è un tipico esempio di russo stupido e pigro, che rimane seduto e aspetta l'arrivo dello zar che sistemi le cose. Se invece è un falso (come probabilmente è), allora l'autore è un odioso “troll”, che si prende gioco dei sentimenti degli utenti.

L'utente di LJ molitva-i-post non ha risposto a questi attacchi. Ma, qualche giorno dopo, ha pubblicato [20] una foto del nonno defunto e ha scritto che, alla fine, il corpo è stato portato via 12 ore dopo, un tempo relativamente veloce se confrontato con il tempo medio di evacuazione registrato a Mosca in quei giorni.

I blogger hanno continuato a fornire molte prove sui decessi nella città di Mosca. L'utente LJ petunder [21], ha commentato il discusso articolo di mamako [9]:

С утра читал эту запись и не верил. Но несколько часов назад у меня умерла мама. От жары. Сердечная недостаточность. Приехала скорая, поставила диагноз и быстро уехала к следующим умершим. Пять минут. По их словам куча умерших. Приехал милиционер, сказал, что весь день только и занимается, что ездит оформлять умерших. Труповозку ждать до утра, у них аврал. агенты даже не звонят – видимо клиентов больше, чем агентов.

Ho letto l'articolo in mattinata e non potevo crederci. Ma poche ore fa, mia madre è morta. Per il caldo. Disfunzione cardiaca. E’ venuta un'ambulanza, ne ha fatto la diagnosi di decesso ed è andata via subito per seguire altri deceduti. Cinque minuti. I dottori dicono che ci sono tantissimi decessi. Il servizio trasporto cadaveri verrà solo domani mattina, sono troppo carichi di lavoro. Non ci ha cercato ancora nemmeno nessun agente di pompe funebri – probabilmente ci sono più clienti che agenti.

Marina Litvinovich, una blogger molto conosciuta, ha confermato [22] la storia:

Подтверждаю. Все так. Полторы недели назад, когда умер мой дед, все было так же.

Confermo tutto. Una settimana e mezzo fa, quando mio nonno è mancato, la situazione era esattamente la stessa.

Anton Nossik, uno dei pionieri di RuNet, ha descritto [23] il nuovo rapporto instauratosi tra governo e blogosfera, come riflesso della copertura che c'è stata di questi eventi:

Есть информация в блогах, где каждый как бы говорит сам от себя, а есть официальная точка зрения. […] С той или иной задержкой официальные источники нам подтверждают то, что мы уже читали в блогах. После 10 лет строительства Вертикали и десятков миллиардов, вбуханных в «Электронную Россию», неспособность властей создать штаб и обеспечить поступление информации — впечатляет.

Sui blog le informazioni circolano, tutti raccontano delle proprie esperienze, e inoltre è apparsa anche la versione ufficiale. […] Prima o dopo, le fonti ufficiali confermano quello che avevamo già letto sui blog. Dopo 10 anni di sviluppo Verticale [il “Potere Verticale” – un termine spesso usato nella propaganda del Cremlino], il fallimento nella creazione di un quartier generale dell'informazione è veramente impressionante.

In questo contesto, i blogger russi hanno giocato un ruolo da protagonisti nel fornire le tragiche prove delle conseguenze del disastro. Ivan Begtin, blogger ed esperto informatico, ha scoperto che le autorità moscovite hanno pubblicato [24] sul loro sito gli ultimi dati riguardanti il tasso di mortalità nella capitale russa. Scrive [25]:

Данные за 2010 год там есть, вплоть до июля 2010 года, однако, как ведается про такое понятие как открытые данные они совсем не знают и таблички в виде которых они публикуют информацию малопригодны для работы. Приходится их конвертировать и преобразовывать в нечто более пригодное.

Questi sono i dati del 2010, che coprono il periodo fino al luglio 2010, ma è evidente che non conoscono nulla sui concetti di open data, e sulle tabelle che utilizzano nella pubblicazione non si può lavorare. Perciò, ho tentanto di convertirle in qualcosa di più accessibile.

Begtin ha pubblicato alcuni grafici che mostrano chiaramente il significativo aumento del tasso di mortalità nella città di Mosca in luglio. In altre parole, la blogosfera russa non solo ha fornito storie personali, ma anche un'analisi dei dati ufficiali mai condotta dal governo.

Analisi comparata dei tassi di mortalità nel 2009 e nel 2010, di Ivan Begtin [26]

Analisi comparata dei tassi di mortalità nel 2009 e nel 2010, di Ivan Begtin

Il ruolo dei social media nella copertura del tasso di mortalità causato dagli incendi ha dimostrato la funzione fondamentale della blogosfera, che sta validamente sostituendosi agli attuali media tradizionali russi. Prima della nascita del web 2.0, il governo aveva il monopolio dell'informazione sui tassi di mortalità e poteva manipolarli. Il compito era piuttosto semplice da eseguire, visto che le istituzioni statali che trattano con i dati dei decessi potevano usare la privacy e il trattamento dei dati sensibili come scusa per la mancanza di trasparenza in materia.

Lo sviluppo dei social media e dei diari personali assume il significato che le tragedie subìte da molte persone non possono più essere nascoste nel modo in cui veniva fatto in passato da alcuni Stati non democratici. I blog non sono solo diventati uno strumento per la diffusione dei fenomeni drammatici, ma lo fanno amplificandone la portata, personalizzando queste storie e creando un sentimento di intima interazione con gli individui colpiti dalle tragedie. L'informazione sui tassi di mortalità è emersa grazie ai blog, erodendo in questo modo il potere delle autorità nel controllo dell'agenda e nella minimizzazione del disastro per proteggersi dalle accuse di mancanza di responsabilità.

Come evidenzia [27] l'utente di LJ notolerance_cp, in ogni caso permangono spazi che nemmeno i social media riescono a raggiungere:

это детский лепет по сравнению с тем что сейчас происходит в камерах и тюрьмах

Non è niente a confronto di quello che sta avvenendo attualmente nelle celle delle carceri.