Colombia: J. J. Rendón, “l'Innominabile”

Tomáz Garzía, blogger e disegnatore di fumetti colombiano, ha rivelato sul suo blog Mundo desgrafiado [es, come in tutti gli altri link, se non diversamente segnalato] di aver ricevuto un'email dal legale rappresentante del signor Juan José Rendón (meglio conosciuto come J.J. Rendón) nella quale si chiedeva di cancellare il contenuto dal blog Claroscuro, dove Tomáz fa riferimento alla partecipazione di quest'ultimo alle elezioni presidenziali di quest'anno [en] in Colombia. Ecco come viene descritto J.J. Rendón su Wikipedia:

un publicista y psicólogo venezolano. Se presenta como estratega y consultor general. Ha escrito libros sobre rumorología. Es conocido en todo América Latina como el ‘rey de la propaganda negra, de la desinformación, del rumor como arma de propaganda política.’

Pubblicista e psicologo venezuelano. Si presenta come stratega e consulente generale. Ha scritto libri sull'[arte del pettegolezzo]. È conosciuto in tutta l'America Latina come il ‘re della propaganda nera [it], della disinformazione, del pettegolezzo come strumento di comunicazione politica’.

In merito alla sua partecipazione alle elezioni presidenziali colombiane di quest'anno, Wikipedia spiega,

Rendón regresó al país en el año 2010. Esta vez lo hizo como jefe de la marchita campaña del exministro y candidato presidencial Juan Manuel Santos, unas semanas antes de la votación del 30 de mayo. […] Pese a la cantidad de comentarios negativos acerca de Rendón, la campaña de Santos repunto en las encuestas y la estrategia del venezolano lo llevo (a Santos) a obtener en las urnas más de 9 millones de votos.

Rendón ha fatto ritorno nel Paese nel 2010, questa volta nei panni di manager della fulminante campagna dell'ex ministro e candidato presidenziale Juan Manuel Santos, poche settimane prima del voto del 30 maggio. […] Nonostante la quantità di commenti negativi su Rendón, la campagna di Santos è salita alle stelle nei sondaggi e le strategie del venezuelano hanno permesso a Santos di ottenere 9 milioni di voti.

L'email diffusa da Tomáz Garzía sul suo blog afferma che la sua azione costituisce una violazione del copyright, dal momento che ha fatto uso dell'immagine registrata di J.J. Rendón, che in questo caso Tomáz chiama “colui che non può essere nominato”.

Vignetta di Tomáz Garzia. NOTA: Alcune facce in questa vignetta sono state coperte perché vìolano le regole del copyright. Tutti i silenziatori e le toghe nere sono frutto della fantasia dell'autore e non sono da considerarsi reali. Immagine usata con licenza Attribution-NonCommercial 2.5 Colombia Creative Commons

I media alternativi come Equinoxio, gli utenti di Twitter e i blogger hanno condiviso le proprie opinioni sull'argomento, enfatizzando il diritto alla libertà di espressione.

Maritza Sánchez (@ColoresMari) scrive su Twitter:

Resulta que no se pueden utilizar los sustantivos propios, a riesgo de ser demandado…

Sembra proprio che non si possano usare i nomi propri, senza il rischio di essere citati in giudizio…

Sempre su Twitter, @raigohead dice:

Con – El silenciador del Señor Innombrable – Se confirma que no se puede hablar de cierto “mafiosos” mediáticos…

Con – il silenziatore del Signor Innominabile – si conferma che non si può parlare di certi “mafiosi” mediatici…

Julián Ortega (@Julianortegam) scrive:

(…) ahora resulta que J. J. Rendón es una ‘marca registrada’ y no se puede rajar de él.

(…) ora pare che J.J Rendón sia un “marchio registrato” e non si possa parlarne.

Moriz Jakobsen (@Oyerista) avverte i suoi follower su Twitter:

¡Pilas! te puede llegar un mail del abogado de JJ © por cuenta de tu blog.

Attenzione! Potresti ricevere una mail dall'avvocato di JJ © [a causa] del tuo blog.

Camilo Andrés Suárez (@Kami_an) dice:

JJRENDON vs Blogueros de Colombia, interesante batalla, unos por su “prestigio” y otros por la “libertad de expresión”

JJRENDON contro i blogger colombiani, scontro interessante, uno [lotta] per il suo “prestigio” e gli altri per la “libertà d'espressione”

Vignetta di Xtian a sostegno di Tomáz, usato col permesso di Xtian.

In un commento al post di Tomáz intitolato “Il silenziatore, colui che non può essere nominato”, Filipos offre il suo sostegno:

Sólo puedo decir que, sean cuales sean las pretensiones de los actuantes (que no parecen las mejores), no hay que dejarse intimidar.

Posso solo dire che, qualunque siano le intenzioni delle persone coinvolte (che non sembrano delle migliori), non devi permetter loro di intimidirti.

Juancho H. sul blog La Lámpara de Diógenes, dopo una breve introduzione e un riassunto, conclude:

Ah, por cierto… si al señor J.J. Rendón le duele que hablen mal de él, quizá debería observar su forma de proceder, agresivo contra principios democráticos, antes de andar exigiendo algo que él suele desconocer.

Oh, sicuramente… se al signor J.J. Rendón ferisce il fatto che parlino di lui, forse dovrebbe analizzare il suo modo di comportarsi, aggressivo nei confronti dei principi democratici, prima di esigere qualcosa che [lui per primo] è solito non riconoscere.

La blogger, che usa lo pseudonimo di Blueandtanit, approfondisce la notizia e ci mostra la copia cache di Google del post di Tomáz scritto sul pubblicista venezuelano. [La copia cache mostra un cartone di Rendón fatto da Tomáz e il link all'intero post che ora non è più disponibile]. Alla fine del suo post, la blogger scrive:

Desde este blog quiero manifestar mi solidaridad con Tomáz, ojalá pueda seguir haciéndonos sonreir con sus caricaturas gráficas y escritas y ojalá la libertad de prensa y de expresión sea un motivo de unión de blogueros y twitteros, esto le puede pasar a cualquiera, a cualquier bloguero, twittero, medio independiente.

Da questo blog, voglio manifestare la mia solidarietà a Tomáz, spero possa continuare a farci sorridere con le sue vignette e le sue parole e spero che la libertà di stampa e di espressione possano essere un motivo di unione per i blogger e gli utenti di Twitter. [Quanto accaduto a lui] può succedere a chiunque, a qualsiasi blogger, utente di Twitter o media indipendente.

Sul blog Tutor Virtual, Carlos Arturo Gamboa dà una sua interpretazione e si appella a tutti i blogger per reagire:

Ante esta amenaza y otras menos visibles, como las interferencias, bloqueos y chuzadas a las cuentas de los blogueros, la comunidad no puede permanecer impávida; bueno al menos la comunidad virtual, porque la “otra” demostró en Colombia que puede vivir con peores atrocidades como las chuzadas del DAS, las masacres y la parapolítica. Invito entonces a que rede-licemos este hecho, a que desde nuestros escasos escenarios de libertad renunciemos al silencio y que en un frente común, desde estos espacios y desde todos los que puedan crear e imaginar, no sólo repudiemos el acto, sino que afilemos nuestras “plumas virtuales” para defender el derecho a Decir, es decir, a Pensar.

Di fronte a questa minaccia e ad altre meno visibili, come le interferenze, i blocchi e la pirateria degli account dei blogger, la comunità non può rimanere impassibile; per lo meno la comunità virtuale, perché l'”altra” ha dimostrato in Colombia che può vivere con atrocità peggiori come gli interventi del DAS [en], i massacri e la para-politica [it]. Vi invito a diffondere in rete questo episodio, affinché dai nostro limitati spazi di libertà possiamo abbandonare il silenzio con un obiettivo comune, e da questi e da tutti gli altri che possiamo creare e immaginare, non solo ripudiare questo atto, ma affilare le nostre ‘penne virtuali’ per difendere il diritto di Dire, vale a dire, di Pensare.

Da Diario Nocturno Nicolás, uno dei blog di più vecchia data della Colombia, riferisce di come è rimasto vittima di questo tipo di messaggi:

Con cada vez más frecuencia los bloggers colombianos recibimos cartas con intención de censura con el intimidante nombre de solicitudes de “cese y desista”, que no son más que amenazas previas a acciones judiciales más severas con la intención de hacernos morir del susto y retirar contenidos que incomodan a alguien por los motivos que sean. El argumento de “no quiero que hable de mí o de mi marca” se mimetiza con “usted no es propietario de los derechos de mi marca y si la vuelve a nombrar nos veremos en un juzgado.”

Con sempre maggiore frequenza i blogger colombiani ricevono lettere che intendono censurarli con la richiesta intimidatoria “smetta e desista”. Non sono altro che minacce che precedono azioni legali più serie, che hanno l'intenzione di spaventarci, per farci rimuovere il contenuto che, per un qualche motivo, risulta scomodo per qualcuno. L'argomentazione ‘Non voglio che si parli di me e del mio marchio’ si mimetizza con ‘Lei non è il proprietario dei diritti del mio marchio e se ci nomina un'altra volta ci vedremo in tribunale’.

J.J. Rendón ha risposto nella sezione dei commenti di un articolo sul tema postato su Equinoxio. Nel suo primo commento Rendón spiega:

Ud puede nombrarme cuantas veces quiera; lo que no deberìa es difamar sin pruebas ni sustento. Volverse un replicador de difamaciones de otros *libres difamadores de la web* y sentirse impune. Las opiniones se respetan sì, pero no pueden considerarse opiniones inofensivas o simples aquellas que solo buscan dañar,discriminar, exponer al ataque pùblico o descalificar descarnadamente. Ya no es mi abogado si no YO quien le escribo reclamandole respeto, informaciòn veraz, objetividad y dejar de usar mi nombre calumniandome.
Atte
J.J. Rendón

Può nominarmi quante volte vuole; ciò che non dovrebbe fare è diffamare senza prove o supporti, ribadire le diffamazioni di altri *liberi diffamatori del web* e credere di essere immune da punizioni. Le opinioni si rispettano, ma non si possono considerare semplici e innocue opinioni quando puntano solo a causare danni, discriminare, esporre al critiche pubbliche o infangare completamente. Ora non è il mio avvocato ma io in persona a scriverle per chiedere rispetto, informazioni veritiere, obiettività e che la smetta di usare il mio nome per diffamarmi.
Distinti saluti,
J.J.Rendón

In un secondo commento pochi minuti dopo, Rendón chiarisce il suo punto di vista:

Le aclaro que no es mi intenciòn silenciar a nadie; ya estoy acostubrado a este tipo de ataques sin embargo me siento no solo con el derecho sino con el deber de al menos tratar de dejar clara mi posiciòn al respecto.
J.J.Rendòn

Metto in chiaro che non è mia intenzione zittire nessuno; sono abituato a questo tipo di attacchi ma credo di avere non solo il diritto, bensì l'obbligo di cercare almeno di chiarire la mia posizione in merito.
J.J. Rendón

1 commento

  • Sergio Gallego

    Què tipo tan repugnante ese JJ RENDON, es que con semejantes amistades que mantiene no se puede esperar nada peor.

    Respaldo a Tomàz y los medios alternativos.

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