Panama: proposta di legge contro le discriminazioni basate sull'orientamento sessuale

Il Parlamento panamense ha avviato la discussione su una nuova legge che ha l'obiettivo di proteggere i cittadini dalle discriminazioni basate sull'orientamento sessuale.

Dayra García, dal sito web Corresponsales Clave [es, come tutti i link che seguono tranne ove diversamente indicato], scrive:
La Comisión de Gobierno, Justicia y Asuntos Constitucionales de la Asamblea Nacional aprobó en el primer debate (con cinco votos a favor y uno en contra) el Anteproyecto de Ley No 50, “que dicta medidas para prevenir los actos de discriminación por razones de orientación sexual e identidad de género” y que fue presentado por la Asociación de Hombres y Mujeres Nuevos de Panamá (AHMNP).
La Commissione Giustizia e Affari Costituzionali ha approvato nel dibattito iniziale (cinque voti contro uno) la proposta di legge n.50, “che dispone misure di prevenzione degli atti discriminatori basati sull'orientamento e l'identità sessuale”; questa proposta è sostenuta dalla Associazione degli Uomini e Donne Nuove di Panama (AHMNP).
L'articolo cita inoltre le parole di Ricardo Beteta, il presidente dell’AHMNP:
La falta de una legislación contra la discriminación hacia la población gay, lésbica, bisexual y trans coloca al país atrás de la tendencia internacional de extender derechos a personas de diferente orientación sexual.
Il vuoto legislativo sulla discriminazione contro gay, lesbiche, bisessuali e transessuali colloca il nostro Paese in retroguardia rispetto alla tendenza mondiale alla difesa ed estensione dei diritti umani alle persone con orientamenti sessuali differenti.
La questione ha suscitato e continua a suscitare numerose polemiche. Secondo un articolo pubblicato dal portale d'informazione Enterate, l'arcivescovo panamense, Jose Domingo Ulloa, ha affermato che:
Esta ley es muy delicada y muy problemática porque al final también va a discriminar a otros grupos…No es un proyecto válido en estos momentos y realmente trae más confrontación y discriminación.
Questa proposta di legge è molto delicata e problematica perchè alla fine porterà ad atti discriminatori nei confronti di altri gruppi…non è una proposta valida in questo momento, in quanto comporterà ulteriori scontri e discriminazioni.
Lo stesso articolo spiega che l'arcivescovo
se inclina por “crear una cultura de no discriminación”, algo que a su juicio ya está contenido en la actual Constitución panameña.
propende per la “creazione di una cultura di non-discriminazione”, un concetto che a suo dire sarebbe già compreso nella carta costituzionale di Panama.
Questo articolo denota anche la preoccupazione rispetto al fatto che la suddetta proposta di legge basi le premesse per ulteriori discussioni sul matrimonio omosessuale e il diritto di adozione per le coppie gay, tematiche che non vengono appoggiate dallo stesso gruppo che ha promosso l'iniziativa legislativa anti-discriminatoria.
bandiera LGBT

Foto di Marlith, utente Flickr, su licenza 2.0 Creative Commons Generic

Alvaro Gomez Prado, nel suo blog Al Ser Distinto: Psicología y Diversidad , invita i suoi lettori a seguire l'evolversi dell'iter della legge n.50, ora in discussione in Parlamento:
La intención del proyecto de ley no es lograr el matrimonio homosexual, sino proteger la seguridad y la salud de la comunidad sexualmente diversa. No permitan, mis respetados lectores, que les lave el cerebro quien se opone a reconocer los derechos humanos de los grupos minoritarios. No importa si son Psicólogos, Periodistas, Políticos, Empresarios, Artistas o Padres de familia. Porque lo más seguro es que lo hagan por razones personales que les impiden reconocer que todos los seres humanos somos igualmente humanos y que es un día muy triste el día cuando aceptamos la agresión (institucionalizada o no) hacia nuestros semejantes.
L'obiettivo di questa proposta di legge non è il riconoscimento del matrimonio gay, ma rafforzare la sicurezza e proteggere l'integrità fisica di chi ha un diverso orientamento sessuale. Miei cari lettori, non permettete a nessuno di convincervi a negare il riconoscimento dei diritti umani alle minoranze. Non importa se chi cerca di farvi questo sia uno psicologo, giornalista, politico, uomo d'affari, artista o un familiare; è molto probabile che lo faccia per motivi personali, motivi che non gli permettono di riconoscere l'universalità dei diritti umani ed è davvero triste quando si verificano aggressioni (legittimate o no) contro nostri simili.
La questione della discriminazione sessuale è stata analizzata dai blogger panamensi con punti di vista differenti. Nel suo blog Contrapunto, Ariel ha affrontato l'argomento in un post pubblicato nel dicembre 2009 dal titolo “Apartheid sessuale”, affermando quanto segue:
ser homosexual no te hace menos persona, ni te hace menos digno, no te hace menos merecedor de amor, comprensión, un trabajo, amigos, un trato justo y cualquier otro derecho inalienable que viene en ese paquete que llamamos vida. Pero ser heterosexual y sentir desagrado por el estilo de vida que llevan los homosexuales tampoco te hace un energúmeno recién emergido de las cavernas. Que sí quiero decir que me da asco ver a dos hombres besarse no significa que estoy diciendo que soy más que él o que perdió su valor como ser humano. Igual me da asco ver a una persona escupiendo a diestra y siniestra en la calle y nadie piensa por eso que le estoy discriminando.
Essere omosessuale non ti rende inferiore nè meno dignitoso, non ti rende meno meritevole di amore, comprensione, amicizie, lavoro o qualsiasi altro aspetto che fa parte della vita. Ma anche essere un eterosessuale e disprezzare la vita gay non significa automaticamente essere un troglodita. Se mi sento di dire che provo disgusto quando vedo due omosessuali che si baciano, non significa che penso di essere meglio di loro o che quei due abbiano perso il valore della vita. Allo stesso modo se dico che mi sento disgustato quando vedo una persona che sputa a destra e a sinistra davanti a me, nessuno penserà che lo discrimino per ciò che fa.
A Panama la proposta di legge attualmente in discussione riguarda la discriminazione basata sull'orientamento sessuale e non i matrimoni o le adozioni gay; in ogni caso, il dibattito sulla proposta di legge ha aperto le porte a discussioni anche su questi due temi. Il sito web Enterate ha pubblicato di recente questo pezzo:
Casi ocho de cada diez panameños se opone al matrimonio entre homosexuales.
Almeno otto panamensi su dieci rifiuterebbero una legge a favore dei matrimoni gay.
Nello scorso luglio, Nelva Arauz Reyes, dal blog Escritores de la Libertad ha parlato dell'approvazione della legge pro matrimonio e diritto d'adozione gay in Argentina, che è diventato in questo modo il primo Paese latino-americano a riconoscere tali diritti per i gay a livello nazionale. [it] La blogger scrive così:
No alcanzaron los rezos de los curas y los laicos ortodoxos. Pienso que tal vez no se han dado cuenta que Jesús propugnaba por el amor y la igualdad. Y es que como dijera uno de los senadores argentinos para terminar las largas y acaloradas horas del debate legislativo en su país “¿Por qué tenemos que hacer tanto esfuerzo para impedir que otras personas tengan los mismos derechos que nosotros?”.
Non sono state sufficienti le preghiere dei preti e dei fedeli più ortodossi. Penso che forse queste persone non hanno capito come Gesù abbia sempre predicato amore e uguaglianza. Ed è significativo quanto affermato da uno dei senatori argentini per porre fine al dibattito per l'approvazione della legge, che si è espresso così: “Perchè dobbiamo faticare tanto per negare ad altre persone gli stessi diritti che abbiamo noi?”

[ Traduzione italiana a cura di Gianluca Pizzigallo ]

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