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Russia: le reazioni online al “panico da grano saraceno”

Categorie: Europa centrale & orientale, Russia, Ambiente, Citizen Media, Disastri, Economia & Business, Governance, Media & Giornalismi, Tecnologia, RuNet Echo
Buckwheat porridge, photo by Laitr Keiows [1]

Porridge di grano saraceno, foto di Laitr Keiows.

L'ondata di caldo, e la conseguente siccità, nelle regioni della Russia centrale non hanno solamente provocato incendi [2] [en] e incrementato il tasso di mortalità dovuto allo smog [3] [en] a Mosca, ma hanno anche portato alla decisione del Governo di proibire le esportazioni di grano [4] [en]. Quest'ultima misura ha generato svariati attacchi di panico da cibo, tra cui il cosiddetto “panico da grano saraceno”.

Il “porridge di grano saraceno” è considerato una specialità russa. Nel 2008, il Paese ha prodotto [5] [en] circa la metà del grano saraceno di tutto il mondo, e il 21% dei russi lo preferiscono ad ogni altro cereale.

Per tutto il 2010, i prezzi alimentari in Russia hanno continuato a salire, eppure nessuno degli aumenti precedenti aveva causato un impatto mediatico così potente. In rete il “panico” è cominciato a fine agosto (i primi messaggi relativi all'argomento risalgono al 20-22 agosto).

[6]

Andamento del "panico" nella blogosfera:

L'utente di LiveJournal sova-up scrive [7] [ru, come tutti i link seguenti tranne ove diversamente specificato]:

…гречка за 76 рублей
–дикий скачок цен за последние 2 недели
…что никого не волнует как будут выживать пенсионеры и люди в регионах

Il grano saraceno a 76 rubli [circa 6 euro e 60, quasi 3 volte rispetto al normale]
— un'enorme impennata del prezzo nelle scorse due settimane

a nessuno interessa come faranno a sopravvivere gli abitanti delle regioni colpite, e i più anziani.
E’ possibile trovare riflessioni simili qui [8]qui [9] e qui [10].

Il 23 agosto, sulla rivista d'opposizione ” The New Times” è stato pubblicato l'articolo “Addio al porridge” [11], dove si analizza il rialzo del prezzo del grano saraceno, giungendo alla conclusione che nell'intero Paese non ce n'è abbastanza. Malgrado il numero crescente di post che esprimevano preoccupazione al riguardo, il giornale è stato accusato di disseminare il panico in rete. Evgeniya Albats, caporedattrice della rivista, ha successivamente [12] sostenuto che il governo, a differenza che per il grano [comune], non ha a disposizione una riserva strategica di grano saraceno; ha inoltre affermato che avrebbero dovuto trattare l'argomento non solo la sua testata, ma anche i canali televisivi.

Alcuni blogger stanno diffondendo un video [13] realizzato da Greenpeace che dimostra la perdita delle più grandi colture di grano a Voronezh, e afferma che tutto ciò sta avvenendo a causa dei cambiamenti climatici globali, [il cui impatto] non possiamo permetterci di sottovalutare.

Altri netizen, comunque, non sono spaventati da questa insolita inflazione. Il noto blogger drugoi scrive [14]:

ЧуднАя у нас страна, все-таки. То соль пропадала, помню. Теперь вот какие-то проблемы с гречкой, говорят. Зашел сейчас в ближайший от меня магазин. Цену на гречку подняли неделю назад. На тридцать рублей, как сказала кассирша. Потому что поднялась оптовая цена. Гречку привозят со склада где-то в Подмосковье. Управляющий говорит, что склад его оптовика этой гречкой забит под завязку. Хоть завались этой гречкой. Хоть выкладывай этой гречкой дорогу до Владивостока. Но пошла волна и на этом оптовом складе тоже подняли цены. Почему, зачем — никто не понимает. А вы понимаете?

Ma in che paese strano viviamo! Una volta, ricordo, era sparito il sale. Adesso, dicono, ci sono dei problemi con il grano saraceno. Sono andato al negozio più vicino. Il prezzo del grano saraceno è salito parecchio già una settimana fa. [Un euro e venti in più], mi ha detto una cassiera. Mi ha spiegato che la colpa è dell'aumento dei prezzi all'ingrosso. Il grano saraceno proviene da un deposito vicino Mosca, e il gestore dice che ne è pieno, che ne ha così tanto da poter asfaltare la strada per Vladivostok (…). Ma l'ondata (di panico) si è già diffusa, e così anche lui ha alzato i prezzi. Perchè? A che pro? – nessuno ci capisce nulla, e voi?

Un altro blogger scrive [15]:

Сейчас был в магазине – продавщицу доставали вопросами о гречке: что случилось, когда будет и как блять жить дальше. Причем вопросы задавали не бедные пенсионеры, а люди среднего возраста и вполне состоявшегося вида. Ну вот нет гречки, и что? Все умрут нахер? Рис, картошка, макароны, горох и прочее в горло не полезут?

Oggi mi sono recato in un negozio, tutti domandavano alla cassiera del grano saraceno; cosa fosse successo, quando l'avrebbero avuto e come sarebbero riusciti a vivere senza. Il fatto è che non erano i poveri anziani a porre queste domande, ma gente di mezza età che pareva anche abbastanza agiata. Bene, non c'è grano saraceno, e allora? Moriranno tutti? Non possono sfamarsi con riso, patate, pasta e fagioli?

Un netizen filogovernativo, procurator, riassume [16] così i post scettici sull'ondata di panico:

Кстати, совершенно достоверный факт – в одной из торговых сетей […] продавцам рекомендовали делать озабоченное лицо и рассказывать о возможных (“это мое личное мнение”) проблемах с поставками. Потому что испуганный покупатель сметает всё. Называется “искусственно созданный ажиотажный спрос” – как с солью. Когда народ покупал её мешками, а потом сидел и думал – “И нахрена я купил 52 кг соли? Что, 100 рублей не нашел бы, если бы подорожала? Теперь за 10 лет не съесть!”.

Понятно, что с урожаем-2010, мягко скажем, проблемы – но “продовольственная паника” их только усугубляет. Давая поставщикам и торговым сетям прекрасный повод задирать цены – вызывая новую волну истерики “видите, дорожает!”. Кстати, если статистика не врет – продажи круп, макаронов и муки за последнюю неделю (!) выросли впятеро.

E’ un fatto assolutamente attendibile – in un supermercato […] ai membri dello staff è stato detto di fare le facce preoccupate e di parlare di eventuali (“questa è una mia opinione”) problemi con le provviste. Perchè un cliente spaventato è disposto [per ansia] a comprare di tutto. Si chiama “incremento della domanda artificialmente indotto”.  Proprio come per il sale, quando la gente lo comprava a sacchi e solo dopo si chiedeva: “Perchè ho comprato 52 chili di sale? Cos'è, anche se diventasse più caro non troverei 100 rubli da qualche parte? Non riuscirò a finirlo nemmeno in dieci anni!”.
Non c'è dubbio che vi siano problemi, a dir poco, con il raccolto del 2010 – ma il “panico da cibo” non fa altro che peggiorarli e dare un motivo a fornitori e catene di supermercati di alzare i prezzi, provocando così una nuova ondata di panico – “Guarda come sta diventando costoso!”- Comunque, se le statistiche non mentono, nelle scorse settimane le vendite di cereali, spaghetti e grano si sono quintuplicate!

Il blogger lindenss [17] commenta:

мне всегда интересно в такие вот периоды всеобщей паники – а что, реально все эти люди, которые с вытаращенными глазами скупают гречку пакетами, ее едят регулярно в промышленных количествах?)
у нас единственный пакет гречки живет… эээ.. ну больше года точно)

Sono sempre interessato a ciò che succede nei periodi di panico generale – ma tutte queste persone che comprano pacchi di grano saraceno con gli occhi sgranati lo mangeranno regolarmente [dico, in quantità industriali]?
A casa mia, un pacco di grano saraceno dura…beh…di sicuro più di un anno!

Alcuni blogger hanno preso in giro [18] l'inadeguatezza del mondo politico russo e questa crisi localizzata scrivendo degli Haiku [19] [it]:

Путин спокоен:
“Все под контролем”
Народ раскупает гречку

ТВ-пропаганда
Толкает фуфло
Народ раскупает гречку

Putin è fiducioso
“tutto è sotto controllo”
la gente fa scorte di grano saraceno

La televisione                                                                                                                                                                                                                                                     continua a sparare stupidaggini                                                                                                                                                                                                                        la gente fa scorte di grano saraceno

Alcuni blogger sostengono che sia stata proprio la blogosfera a provocare il panico (benché sia un punto di vista su cui difficilmente si può essere d'accordo):

Может вы не в курсе, но сейчас все бабульки у подъездов ссылаются в разговоре на Интернет.
– Слышали, послезавтра будет дождь. Интернет обещал.

Завтра ждите рейдов по магазинам-будут сметать с прилавков все, чем там полагается перед войной запасаться: солью, мукой, спичками. Ну и гречу, конечно, скупят. Ту, которую еще не скупили. Ибо Интернет сказал: немножко паники.

Forse non lo sapete, ma il punto di riferimento di tutte le anziane casalinghe è Internet.
- Pioverà domani, hai sentito? L'ha detto internet.

Domani ci si aspettano irruzioni nei negozi: la gente porterà via tutto ciò di cui solitamente si fanno scorte prima di una guerra: sale, frumento, fiammiferi e, naturalmente, grano saraceno, quello rimasto, intendo. E tutto ciò solo perchè Internet ha detto “un po’ di panico, per favore!”

Più tardi, si è capito che chi ha beneficiato maggiormente del “panico da grano saraceno” sono stati i fornitori all'ingrosso, che sono stati felicissimi di vendere l'economico grano saraceno a prezzi “astronomici”.

Il caso del “panico da grano saraceno” dimostra l'abilità dei blogger nell'analizzare in modo critico le informazioni e nel discutere, anche con distacco, argomenti inquietanti. La comprensione generale del problema e il senso comune hanno fatto si che la diffusione del panico non si spingesse oltre. La blogosfera, ancora una volta, ha dato esempio di essere un media intelligente, dove le informazioni false vengono velocemente smascherate, mentre quelle vere, anche se scomode per le autorità, si diffondono con vivacità.