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Il Sudamerica commenta il Nobel per la letteratura a Vargas Llosa

Categorie: America Latina, Argentina, Bolivia, Guatemala, Messico, Perù, Venezuela, Arte & Cultura, Citizen Media, Letteratura

Il 7 ottobre l’America Latina si è svegliata con la notizia che l’autore peruviano Mario Vargas Llosa aveva ricevuto il Premio Nobel per la Letteratura [1][it]. [Nel giro di poche ore] il suo nome è diventato il tema più discusso su Twitter. L’annuncio è stato accolto come un trionfo sia per la latteratura latinoamericana che per la lingua spagnola.
Ad esempio, la testata online Voice of America [2] [en] ha intitolato un articolo “Lo scrittore peruviano afferma che il suo Nobel è un tributo alla letteratura latinoamericana”.
Sono molti i netizen latinoamericani che hanno condiviso i loro punti di vista sulla questione su blog e Twitter: dal Messico Alfredo Guzman (@ideasdelmaza [3] [es, come tutti i link tranne ove diversamente specificato] ) pensa che il Nobel a Vargas Llosa sia stato un insulto; [della stessa opinione] Humberto García Neri (@hacheoficial [4]) dice in un tweet:

¿Celebrar a Vargas Llosa? Mejor celebren a los Incas y la belleza de su pueblo. Perú es hermoso.

Onorare Vargas Llosa? Sarebbe meglio onorare gli Incas e la bellezza del suo popolo. Il Perù è un Paese bellissimo.

Diversa l'opinione dello scrittore messicano Alberto Chimal (@albertochimal [5]), il quale afferma di essere felice che il primo sia stato assegnato a Vargas Llosa. Tryno Maldonado (@tryno [6]), altro scrittore di Oaxaca, parla invece di un altro candidato per il Nobel, l’ottantunenne scrittore messicano Carlos Fuentes [7] [it]:

Sólo una persona en el mundo ambicionaba más ese premio. Carlos Fuentes debe estar retorciéndose en su tumba. Momento. ¿O sigue vivo?

C’è solo un’altra persona al mondo che ambiva maggiormente a questo premio. Carlos Fuentes si starà rivoltando nella tomba. O forse è ancora vivo?
Mario Vargas Llosa [8]

Mario Vargas Llosa. Foto di Daniele Devoti, ripresa da Flickr con Licenza Creative Commons Attribution 2.0 Generic.

Ad alcuni giorni di distanza dall’assegnazione del premio, diversi blogger in tutto il continente latinoamericano hanno iniziato a pubblicare post dedicati all’autore peruviano.
Juan Carlos Lynch [9], blogger argentino, ha scritto di essere venuto a conoscenza della notizia attraverso Twitter. Confessa inoltre di avere un rapporto “diretto” con Álvaro [10], fratello di Mario Vargas Llosa, fatto che gli ha permesso di incrociare e congratularsi diverse volte con il Premio Nobel. Juan Carlos descrive così il neo-Nobel:

un gran señor. Un hombre alto, de pelo blanco, mirada muy profunda y gesto duro, que está siempre impecablemente vestido. Que inspira respeto. Pero esa imagen esconde a un gran ser humano. No sólo una persona de trato afable y un interesante sentido del humor, sino además un hombre de convicciones firmes, “familiero”, apasionado por todo lo que hace y, sobre todo, sumamente generoso.

Un gran signore. Un uomo alto dai capelli bianchi, con sguardo profondo ed espressione severa, sempre vestito in maniera impeccabile. [Una figura che] ispira rispetto, anche se questa immagine [estremamente severa e formale] nasconde un animo sensibile. Non si tratta solo di un uomo affabile e dotato di un senso dell’umorismo interessante, ma anche di una persona dai saldi principi, molto legato ai valori della famiglia, che mette passione in tutto ciò che fa ed è, soprattutto, estremamente generoso.

Martha Colmenares [11], autrice e psicoanalista venezuelana, scrive sul suo blog:

Me da muchísima alegria el Premio Nobel de Literatura 2010 al escritor peruano Mario Vargas Llosa a quien tuve la oportunidad de conocer y entrevistar para mi libro “La otra Piel” junto a la escritora Norka Armand, hace unos años, y aparte de nuestra admiración por su obra, quedamos deslumbradas por su personalidad.

Sono felicissima che il Premio Nobel per la letteratura 2010 sia stato assegnato allo scrittore peruviano Mario Vargas Llosa. Alcuni anni fa ho ho avuto l’opportunità di incontrarlo e intervistarlo, insieme alla scrittrice Nora Armand, per il mio libro “La otra Piel” [L'altra pelle]. A parte la nostra ammirazione per le sue opere, siamo rimaste [letteralmente] affascinate dalla sua personalità.

Sul blog El Clavo en el Zapato [12], il boliviano Fadrique Iglesias Mendizábal scrive del suo personale rapporto con le opere di Vargas Llosa:

Fue el primer autor que pude leer con atención en mi adolescencia. […] Se cierra un ciclo de grandes escritores. Ahora quedan los nuevos, sus sucesores aunque es muy aventurado soltar nombres.

È stato il primo autore che ho letto con attenzione durante la mia adolescenza. […] Con lui si chiude un ciclo di grandi scrittori. Adesso ci sono quelli nuovi, i loro successori, anche se risulta molto difficile fare dei nomi.

Fradrique consiglia [la lettura] di due giovani autori latinoamericani, originari [in particolare] della regione delle Ande. Si tratta di Daniel Alarcón [13]e di Rodrigo Hasbún [14].

Sul blog Diario Paranoico [15], Mario Cordero, dal Guatemala, spiega che alcuni critici di Vargas Llosa, in particolare quanti non ne condividono le idee politiche, ritengono che non meriti il Nobel.

Sí, Vargas Llosa es de derecha, políticamente hablando. Pero el Nobel no es un premio político (o al menos, no debería ser tomado como esto). Es un premio literario. […] Entonces, habría que resaltar que Vargas Llosa es un excelente escritor, y su premio lo respalda con calidad literaria.

Si, politicamente Vargas Llosa si colloca a destra. Ma il Premio Nobel non è un premio politico (o almeno non dovrebbe essere considerato tale). E’ un premio letterario. […] Quindi, dovrebbe essere messere in risalto che Vargs Llosa è un eccellente scrittore e che si è meritato il suo premio in virtù delle proprie qualità letterarie.

Mario conclude dicendo:

Aprendamos esa lección: separemos al Vargas Llosa escritor, que merece el Nobel, y el Vargas Llosa político, que podría no simpatizar con todos.

Impariamo la lezione: separiamo il Vargas Llosa scrittore, che ha vinto il Nobel, dal Vargas Llosa politico, che può non piacere a tutti.