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Perù: le recenti elezioni amministrative viste dai blogger

Categorie: America Latina, Perù, Citizen Media, Elezioni, Governance, Politica

Domenica 3 ottobre, i cittadini peruviani hanno partecipato a tre processi elettorali simultanei: elezioni amministrative [1] [it], distrettuali e regionali. Si è anche votato per il referendum riguardante i contributi pagati al Fondo Nacional de Vivienda (FoNaVi, Fondo Nazionale per la Casa).

Il giorno precedente le elezioni, Café Henry, sul blog El Placard H [2] [es, come per tutti gli altri link tranne ove diversamente indicato], si esprimeva così:

Ya son pocas las horas para que emitamos nuestros votos. El Placard H les invita a que voten por las persona mas adecuada, con mejores propuestas, no emitamos un voto dirigido por las encuestas. Seamos concientes y consecuentes con lo que hagamos.

Mancano poche ore alla conclusione delle votazioni. El Placard H vi invita a votare per la persona più adeguata, con le migliori proposte: non date un voto influenzato dai sondaggi. Cerchiamo di essere coscienti e coerenti con ciò che facciamo.
Elettori mostrano le dita sporche di inchiostro indelebile dopo aver votato [3]

Elettori mostrano le dita sporche di inchiostro indelebile dopo aver votato. Foto di Gabriela García Calderón.

Il blog Con y contra todos [4], di Pressgirl, riassume le ultime settimane di campagna elettorale e pubblica alcuni video per sottolineare la propria posizione:

Lo único que me ha parecido genial durante la campaña de estas elecciones regionales y municipales ha sido toda la explosiva creatividad de algunos conocidos y otros tantos más desconocidos.

Porque entre tanto argumento en contra de la “izquierda antigua/nueva”, la “derecha autoritaria/tradicional”, el fantasmagórico regreso del fujimontesinismo chupacabras-chuponeador, necesitábamos de alguien que jugara semióticamente (sí, es un término inventado) con los símbolos, metáforas y figuras de nuestra escena política..

L'unica cosa che ho davvero apprezzato durante la campagna elettorale regionale e amministrativa è stata l'esplosiva creatività di alcuni [candidati] già noti e anche di altri sconosciuti. Perché tra le tante discussioni che vedevano contrapporsi “vecchia e nuova sinistra”, “destra autoritaria e destra tradizionale”, e il fantasmagorico ritorno all'epoca del fuji [5][it] o del montesinisti [6] o di altri chupacabra [7] [it] parassitari, avevamo davvero bisogno di qualcuno che giocasse a livello semiotico con i simboli, le metafore e i personaggi della nostra scena politica…

Miguel Humberto Aguirre, giornalista molto popolare, condivide alcune idee nostalgiche sul suo blog, Apuntes de mi libreta [8], ospitato sul sito web di RadioProgramas del Perú [9]:

Cuando mi padre me llevó por primera vez a un recinto de votación, fue para mí como sacar un pasaporte de figuración “entre los grandes”. Aún tengo presente a los serios policías y militares que fumaban a escondidas de sus superiores, o se comían su “sanguchito”.

Quando mio padre mi portò la prima volta in un seggio elettorale, per me fu come prendere il passaporto immaginario “per il mondo degli adulti”. Ricordo ancora i poliziotti e i militari tutti seri che fumavano di nascosto dai loro superiori, o si mangiavano il “sanguchito”.

Anche i peruviani che vivono all'estero hanno potuto votare, anche se soltanto per il referendum. Ernesto, blogger di Física3 [10], scrive da  Madrid, raccontando la sua esperienza:

Al momento de votar a eso de las 11:30 fui testigo de una escena curiosa, los miembros de mi mesa estaban discutiendo con uno de los responsables del consulado, pues se negaban a aceptar fusionar su mesa con una aledaña (había 5 personas de dicha mesa esperando votar), aduciendo de que ya bastante estaban cumpliendo con su deber al quedarse ahi y cerrar la mesa, y que el escrutinio de una mesa adicional era un esfuerzo extra y que trabajaban al día siguiente.

Al momento di votare, verso le 11.30, sono stato testimone di una scena curiosa: gli addetti al mio seggio stavano discutendo con uno dei responsabili del consolato [perché] si rifiutavano di unificare il seggio con uno vicino (nel seggio c'erano cinque persone in fila per votare), adducendo che fermandosi lì e [scrutinando] il loro seggio stessero già svolgendo il loro dovere, e che lo scrutinio di un altro avrebbe implicato un impegno aggiuntivo, e il giorno successivo dovevano andare a lavorare.

Silvio Rendón, del blog Gran Combo Club condivide la sua esperienza [11] da New York, e include anche un filmato:

Acabo de venir de ir a votar, pero no pude hacerlo. Al llegar resultó que mi mesa de votación no se había abierto. No me dejaron pasar. Pregunté por qué. Me dijeron que era porque no llegaron los miembros de mesa. P

Torno ora dai seggi, ma non ho potuto votare. Quando sono arrivato, è risultato che il mio seggio elettorale non era stato nemmeno aperto. Non mi hanno lasciato passare. Ho chiesto il perché. Mi hanno detto che gli addetti al seggio non erano ancora arrivati .

Su Twitter, l'hashtag #elecciones2010 [12] ha ricevuto costanti aggiornamenti, soprattutto dopo l'annuncio dei risultati all'apertura delle urne alle 16 della domenica (ora in cui si sono concluse ufficialmente le elezioni). I risultati ufficiali verranno diffusi tra qualche giorno.

Immagine del titolo di Congreso de la República del Perú [13], ripresa da Flickr con Licenza Creative Commons Attribution 2.0 Generic.