Il blogger palestinese Waleed Khalid Hasayin (che si firma Waleed Al-Husseini) [ar, come tutti gli altri link tranne dove diversamente indicato], barbiere 26enne che risiede nella città di Qalqilya [it], nella West Bank, è stato arrestato dalle autorità palestinesi per aver creato una pagina su Facebook denominata “Allah”. Secondo la blogger Marwa Rakha [en] , la pagina è stata segnalata e successivamente chiusa, ma Waleed ne ha poi creata un'altra. Va segnalato che altre pagine con lo stesso nome “Allah” sono ancora attive, come si può vedere qui e qui.
Sul suo blog “Nour Al Akl” o La Mente Illuminata [Waleed] spiegava di rifutare ogni fede religiosa – in particolare l'Islam – e scriveva lunghi e dettagliati post sull'inganno che si cela dietro le religioni. All'inizio dell'estate 2010, un anonimo ha creato su Facebook una pagina denominata “Allah”. L'autore rivelava un'ottima padronanza della lingua araba, componendo anche dei versi poetici che si rifanno a quelli del Corano. La pagina ha attratto molti fan: quelli a cui piaceva la creatività dell'autore, quanti si sono sentiti offesi e si registravano per difendere la loro religione, ma anche semplici curiosi.
Secondo questo rapporto [en], l'operatore di un Internet cafè dove Waleed era solito trascorrere parecchie ore ogni giorno, dopo che la madre aveva staccato la connessione Internet in casa, ha fornito ai servizi di intelligence palestinesi alcune foto della sua pagina Facebook. Le sue attività online sono state monitorate per alcuni mesi prima che il 31 ottobre 2010 venisse arrestato nello stesso Internet cafè. Nei suoi confronti non è stato ancora emessa alcuna accusa formale. Recentemente è stato creato un Gruppo su Facebook ed è stata redatta una petizione [en] per richiederne il rilascio.
Secondo alcune fonti, Waleed saebbe vittima di torture dove viene detenetuto e la sua vita sarebbe in pericolo. Potrebbe infatti essere condannato alla pena capitale (nel migliore dei casi, lo attende una lunga prigionia). Parecchi musulmani [radicali] ne chiedono anche la testa, come si evince dai vari commenti sul caso in circolazione su Internet. L'intelligence palestinese ha reso noto che Waleed sarà giudicato dalla corte marziale. La sua posizione legale non è chiara e con tutta probabilità verrà perseguito per aver esercitato il diritto alla libertà d'espressione. Il caso di Waleed è di straordinaria importanza poichè mette in evidenza la persecuzione attuata nei confronti di una minoranza atea e “liberale” che pure esiste nel mondo musulmano. Il caso Waleed ha bisogno dei riflettori dei media internazionali e di una buona difesa legale, sostegni che i suoi amici e sostenitori non sono in grado di offrirgli.