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Cina: ulteriori restrizioni sul materiale in Tibetano

Categorie: Asia orientale, Cina, Citizen Media, Diritti umani, Governance, Legge, Libertà d'espressione, Linguaggi

Angry Chinese Blogger [1] [en] segnala che lo scorso mese di maggio Pechino ha introdotto nuove norme in Tibet. A Lhasa [2] [it] è vietato stampare o copiare documenti senza essere identificati. La disposizione impone che tipografi, editori e copisterie registrino i dati di tutti i clienti e li consegnino alle forze di sicurezza se richiesti. Ogni privato cittadino deve presentare la carta d’identità, mentre le aziende devono fornire anche il nome del manager che ha ordinato il lavoro.
Per Pechino la misura serve a impedire che imprecisati criminali commettano reati altrettanto imprecisati. Voci sul posto riferiscono che la norma vuole essenzialmente vietare o scoraggiare la stampa di materiale in lingua tibetana.
Secondo alcuni studiosi della politica cinese il provvedimento somiglia molto alle cosiddette restrizioni “Jim Crow” [3] [it], specifiche vessazioni legali applicate fino al 1965 da numerosi Stati USA, in particolare del Sud, per impedire agli afro-americani di accedere a tutta una serie di servizi.