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Costa d'Avorio: tra rabbia e sarcasmo, la risposta dei media alle elezioni presidenziali

Categorie: Africa sub-sahariana, Costa d'avorio, Elezioni, Etnia, Governance, Politica, Relazioni internazionali, Ultim'ora

Dopo un inizio promettente, le elezioni presidenziali in Costa d'Avorio hanno subìto una svolta radicale, che ha condotto il Paese in uno stato d'impasse. Mentre la crisi politica persiste, la blogosfera ivoriana sembra divisa tra chi affronta gli argomenti con humor e sarcasmo e chi dibatte appassionatamente sulle implicazioni politiche e giuridiche degli ultimi eventi. Spiega Julie Owono:
“Mentre la situazione politica diviene di giorno in giorno più tesa, il senso dell'umorismo attraversa la blogosfera ivoriana e si diffonde online.”

La scelta dello humor

Stanchi delle continue tensioni politiche e dell'instabilità degli anni passati, gli ivoriani che intervengono su Twitter con l'hashtag #civ2010 sembrano voler trattare gli eventi politici con senso dell'umorismo.

@sanders225 [1] [fr, come tutti gli altri link salvo dove diversamente specificato], per esempio, è stato particolarmente attivo il giorno successivo alle elezioni ed è così [2] intervenuto al momento dell'entrata in carica dei due candidati:

“Bonjour à tous et bienvenue en Côte d'Ivoire, 1 pays 2 présidents, 3 premières dames #civ2010”

Buongiorno a tutti e benvenuti in Costa d'Avorio: 1 nazione, 2 presidenti, 3 first lady #civ2010

Il tono sarcastico degli aggiornamenti su Twitter con tag #civ2010 hanno raggiunto in una settimana un picco di popolarità nell'ambito twitter francofono, che ha portato la conversazione al primo posto nella classifica del sito twirus [3], ma risulterebbe difficile comprendere appieno lo humor contenuto nei 45.000 commenti (raccolti qui [4]) senza prima contestualizzarli.
Scrive [5] ad esempio William Ahouma (@Ahouwilliam), astenutosi al secondo turno delle elezioni a seguito delle violenze emerse al primo turno:

“Je suis content de ne pas avoir voté. Dans cette situation, mon expérience me dit que la solution c'est Jésus”

Sono contento di non aver votato. In questa situazione l'esperienza mi dice che Gesù è l'unica soluzione.

Questa frase può sembrare innocente a quelli che non conoscono gli slogan dei due candidati eletti. Lo slogan di Laurent Gbagbo era: “L'Uomo della situazione” e quello di Alassane Ouattara era: “Soluzioni per la Costa d'Avorio”.

Su Facebook il gruppo “Tous présidents [6]” (Tutti presidenti) è stato creato con lo stesso spirito. La descrizione che ne fa il suo autore è piuttosto particolare:

“On en a assez que les politiciens s'amusent avec nous!
alors on a décidé de s'investir chacun dans son salon et de devenir tous présidents de la Côte d'Ivoire! c tout! pour le moment!”

Siamo stanchi che i politici si divertano alle nostre spalle. Quindi, abbiamo deciso che tutti siederemo nei nostri salotti e diverremo presidenti della Costa d'Avorio! È tutto, per adesso!

Il creatore del gruppo, Jacques Kouame Akpegni [7] condivide i sette trucchi [8] che a suo avviso possono condurre ogni ivoriano alla presidenza.

sedendo con i suoi pari [9]

Sedendo con i suoi pari; montaggio fotografico umoristico di JK Akpegni

Partigianeria violenta sul web

Mentre su Twitter il tono è tranquillo e scherzoso, su Facebook la situazione è alquanto diversa. I dibattiti sono più franchi, forse spinti dalla percezione che su questo social network le conversazioni sono “private”.
La polarizzazione delle opinioni è ancora più evidente sulle fan page dei candidati, dove i sostenitori delle differenti fazioni non esitano a innescare confronti scritti.

La vittoria elettorale di Laurent Gbagbo è stata riconosciuta dalla Corte Costituzionale, ma non dalla Commissione Elettorale Indipendente. Cyrille Guéi [10] esprime disprezzo per l'opposizione sulla pagina Facebook di Laurent Gbagbo [11]:

“NOTRE SOUVERAINETE N'EST PAS NEGOCIABLE!!! Et s'il faut qu'on fasse un passage en force on le fera. On a pas peur et on se tient toujours prêts pour la défense de notre patrie. On fera durer cette crise le temps que le monde entier entende la vérité. LMP n'a pas besoin d'afficher ses alliés et ses amis comme le fait le RDR (avec un tissus de mensonge pour faire peur aux ivoiriens). La Côte d'Ivoire a un seul président et c'est Laurent Gbagbo! Quiconque osera l'attaquer nous trouvera sur son chemin.”

LA NOSTRA SOVRANITA’ NON E’ NEGOZIABILE!!! Prevarremo e useremo la forza se necessario. Non abbiamo paura e difenderemo sempre la nostra Nazione. Faremo durare questa crisi il tempo necessario affinchè tutti vedano la verità. LMP non ha bisogno di mettere in mostra i suoi alleati e i suoi amici come fa RDR (creando anche false notizie sul web per spaventare gli ivoriani). La Costa d'Avorio ha un solo presidente, Laurent Gbagbo! Chiunque osi mettersi sulla sua strada se la dovrà vedere con noi.

Gli elettori di Alassane Drame Outtara sostengono sulla sua pagina Facebook [12] che è necessario che Laurent Gbagbo lasci la presidenza, altrimenti rischia di essere cacciato.
Hubert Kouadio [13] afferma:

“Le combat pour la liberté et la démocratie continue et se radicalisera si KOUDOU s'accroche au pouvoir.”

La lotta per la libertà e la democrazia continuerà e diverrà sempre più radicale se KOUDOU resta al potere.

Secondo Toofa Cool [14] :

“Au NORD comme au SUD c’est la CI… vous accusez la France pour rien si vous divisez pour pouvoir règner…BOLORE et BOUYGUES sont des groupes Français avec lesquels Laurent Gbagbo a signé des contrats. Il vous ferme les yeux à cause de vos sentiments de haine…ne vous réveillez pas hein !!! nous on avance !!!”

Al NORD come al SUD è sempre la CI [Costa d'Avorio]… accusate la Francia senza motivo se il vostro intento è quello di dividere per dominare… BOLORE e BOUYGUES sono compagnie francesi con le quali Laurent Gbagbo ha firmato dei contratti. Il vostro odio vi chiude gli occhi…ma per favore, non svegliatevi !! Noi, nel mentre, avanziamo !!

I dibattiti degli esperti

I cittadini ivoriani stanno cercando di spostare il dibattito in ambito giuridico, al fine di decidere se confermare o negare la vittoria di Gbagbo.
Christian Roland (@Chroland [15]) chiede su Twitter:

“Bon les amis, sujet de reflexion: http://tinyurl.com/2b6gtro article 64 nouveau du code electoral? le conseil constitutionnel ne l’a pas appliqué, pourquoi?”

Bene amici, un argomento su cui riflettere: perchè la Corte Costituzionale non ha applicato l'articolo 64 [16] del nuovo codice elettorale?

L'articolo 64 stabilisce che la Corte Costituzionale deve invalidare le elezioni nel caso in cui siano state riscontrate serie infrazioni. Gli oppositori di questa teoria sostengono che l'articolo 63 dia alla Corte l'ultima parola sulla questione. Questo è quello che scrive Akwa Bahi JC nel suo articolo dal titolo: “L’ONU contre le Conseil Constitutionnel” [17] (L'ONU contro la Corte Costituzionale):

“Comme dans presque toutes démocraties, comme en France, le Conseil Constitutionnel est la plus haute autorité d’un pays. Outrepasser sa décision c’est menacer la souveraineté d’un pays, c’est inconsidérer la souveraineté de la Côte d’Ivoire acquise il y a cinquante ans”

Come in quasi tutte le democrazie, così come in Francia, la Corte Costituzionale è la più alta carica dello Stato. Ignorare le sue decisioni significa attaccare la sovranità del Paese, è come uno schiaffo alla sovranità che la Costa d'Avorio ha conquistato da ormai 50 anni.

I netizen ivoriani desiderano andare oltre

In tutto questo marasma politico-legale, i media ivoriani proseguono il loro lavoro. Due grandi eventi della “industria del Web ivoriano” erano stati programmati prima delle elezioni e si sono regolarmente svolti. Una competizione per programmatori di software open source ha avuto luogo proprio mentre Laurent Gbagbo si insediava nel palazzo presidenziale il 4 dicembre 2010. Uno degli organizzatori, Wilfried Akakpo (@toussine) ha scritto a proposito della giornata:

“13h de worksphop online, 810 visitors, 1784 comments, 236 participants. An app 70% done.. It was Hack225 ”.

13 ore di workshop online, 810 visitatori, 1784 commenti lasciati, 236 partecipanti. Un'applicazione riuscita al 70%.. È stato l'Hack225 [18]
Un altro evento in programma è l’Ivoire Blog Awards [19], a cui è ancora possibile iscriversi. Il presidente della giuria Diaby Mohamed ha scritto su Facebook un commento sarcastico a proposito del concorso:

“Celui qui ose contester ma présidence… pour moi là c'est pas vos affaires de médiation qui n’en finissent pas là … déposez vos dossiers de blogs on va les analyser et puis notre grand conseil va choisir un vainqueur ”

Colui che osa contestare la mia presidenza…non sono fatti vostri e della vostra infinita opera di mediazione…lasciate le candidature dei vostri blog, le analizzeremo e il nostro “Gran Consiglio” decreterà il vincitore.

In Costa d'Avorio, satira, politica e Internet sono gli ingredienti di un cocktail esplosivo.