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Petizione contro arresti arbitrari in Madagascar

Categorie: Africa sub-sahariana, Madagascar, Diritti umani, Governance, Politica, Ultim'ora

Ondata di arresti in Madagascar, dopo il referendum e il tentato colpo di stato di due settimane fa. Ha visto coinvolti, oltre agli ufficiali dell'esercito materialmente responsabili dell'atto, anche il Prof. Raymond Ranjeva, vice-presidente in pensione della Corte internazionale di giustizia dell'Aja – accusato il 12 ottobre scorso di incitamento alla sedizione – e la figlia Riana, per oltraggio a pubblico ufficiale durante la perquisizione che ha avuto luogo in casa sua.  Nel domicilio della figlia avrebbero trovato copie di un testo, “Vonjy Aina” [mg], scritto dal padre, che tracciava una proposta per far uscire il Paese dall'attuale impasse politica e che stava circolando pubblicamente online da mesi. Interrogata e poi rilasciata anche Sahondra Rabenarivo, giurista formatasi ad Harvard, che aveva criticato il testo costituzionale proposto nel referendum [1], invitando la gente a esprimere voto contrario. Il Professor Raymond Ranjeva era rientrato in Madagascar dopo il pensionamento, con l'intento di contribuire a una transizione neutrale. Il blogger Alain Rajaonarivony parla in questo post [2] [fr] delle implicazioni di questi recenti arresti di stampo politico. Un parente stretto di Raymond Ranjeva, invece, ne descrive qui le circostanze. [3] E infine, ecco il testo della petizione che sta circolando contro questi arresti arbitrari [4] [fr].