[Aggiornamento: questo post descrive una situazione che è già rapidamente mutata, in quanto il Presidente Evo Morales ha in seguito annunciato l'eliminazione del provvedimento [en]; il cambio di rotta riflette la sua difficoltà di leadership nell'attuale fase di crisi economica.]
Il giorno successivo a Natale, il vicepresidente boliviano Álvaro García Linera ha annunciato che il governo avrebbe eliminato le sovvenzioni statali per benzina e diesel [en]. Nel suo discorso teletrasmesso la mattina del 26 dicembre, García Linera ha giustificato il provvedimento spiegando che i 380 milioni di dollari spesi dal governo per i sussidi avevano illegalmente arricchito individui coinvolti nel contrabbando di carburanti diretti ai paesi confinanti, dove il loro prezzo era molto più alto. A seguito di questa misura di stop allo sperpero di fondi pubblici il prezzo della benzina ha subito un incremento del 73% e quello del diesel è aumentato dell'83%.
Com'era prevedibile, l'annuncio ha suscitato molta preoccupazione tra i Boliviani per l'incertezza sull'effetto che l'aumento potrà indurre sul costo della vita. Dopo poche ore dalla dichiarazione sono apparse lunghe code alle stazioni di servizio, con gli automobilisti che cercavano di fare il pieno prima che l'aumento dei prezzi entrasse in vigore. L'automobilista Santiago Terceros (@sterceros) ha calcolato che la sua spesa mensile per la benzina aumenterà di 80 dollari [es, come tutti i link che seguono tranne ove diversamente indicato].
Ma a preoccupare sono soprattutto gli effetti che potranno avere gli aumenti dei costi per il trasporto di merci sul prezzo dei beni di uso quotidiano come si chiede retoricamente Terceros, “Quali beni non necessitano di essere trasportati?”. Il giorno dopo l'annuncio, gli utenti Twitter hanno cominciato a riportare gli aumenti dei prezzi di alcuni beni e servizi in tutto il Paese. Ad esempio, Jorge Bueno (@jj_creativos) ha scritto a proposito dell'aumento di prezzo del cemento, del pane, e del suo pranzo nella città di La Paz. Jorge Marco Zárate (@jmarcozarate) ha persino notato i dipendenti del suo supermarket locale a Santa Cruz che cambiavano le etichette dei prezzi dei prodotti sugli scaffali.
Com'era prevedibile, l'annuncio è stato accolto con molta preoccupazione da chi fa uso quotidianamente dei mezzi di trasporto pubblici. Diversi sindacati del settore si sono incontrati lunedì 27 dicembre per stabilire se indire uno sciopero generale o aumentare il prezzo dei biglietti ai passeggeri. Reyqui nel suo blog Bolivia Informa fornisce una panoramica degli aumenti di prezzo che si potrebbero registrare nelle quattro principali città boliviane. L'incremento si attesta tra il 66% e il 100% nelle città di La Paz, El Alto, Santa Cruz e Cochabamba.
Il giorno dopo l'annuncio, il trasporto pubblico ha funzionato a singhiozzo perchè molti conducenti sono rimasti in attesa delle decisioni dei leader sindacali. In risposta, l'esercito boliviano è intervenuto per fornire un servizio di trasporto gratuito ai passeggeri. Tonny López (@tonnylp) ha condiviso su Twitter questa foto di uno dei veicoli militari utilizzati nella città di El Alto.
La misura è stata ribattezzata “gasolinazo” (caro-carburanti) dai media e il termine è diventato un popolare hashtag impiegato dagli utenti boliviani di Twitter. Il suffisso “-azo” aggiunto al termine “gasolina” (benzina) veicola il significato di “attacco o colpo [en],” e trasmette la percezione che l'aumento di prezzi sia un colpo inferto al costo della vita.
Alcuni si chiedono se questo aumento dei prezzi fosse l'opzione migliore, specie considerando che i veri responsabili sono le persone coinvolte nel contrabbando. La rivista digitale La Mala Palabra scrive che le Forze armate avrebbero dovuto intervenire per contrastare i traffici illeciti. Un controllo più attento dei confini poteva essere efficace nell'impedire la vendita di carburante sottocosto nei Paesi vicini.
García Linera ha effettuato l'annuncio nelle veci del Presidente Evo Morales, impegnato nella consegna di aiuti alle vittime delle inondazioni in Venezuela. Alcuni hanno tuttavia pensato che l'impopolare comunicato a opera del vice presidente non sia stata una coincidenza. Ivan Terceros (@ivntres) scrive:
Por que Evo no anunció el #gasolinazo ?? fácil, la imagen del Presidente no puede caer…
Juan Carlos Véliz (@jcvelizmorejon) ritiene che anche la scelta del 26 dicembre per lanciare l'annuncio sia significativa:
El Gobierno lanzó el gasolinazo en un momento en que la población está adormilada por las fiestas de fin de año.
I sussidi erano insostenibili per l'economia boliviana, sostengono alcuni, come ad esempio l'economista Carlos Gustavo Machicado dal blog Guccio's , che concorda sulla nuova misura:
Y si bien yo soy bastante crítico de lo que hace el gobierno, esta vez debo admitir que fue una medida buena, donde triunfo el mercado y aplastó una vez más esos discursos de patriotismo barato. Ciertamente no hay nada como el poder de los precios y de la libertad económica para frenar el contrabando y la especulación y lo que esta medida hará es justamente ordenar el sistema de precios y proveer la información correcta que los agentes necesitan
[…]
Muchas cosas pueden pasar y las magnitudes dependerán de las expectativas, entre ellas esta: Presiones salariales, ajuste de todo el sistema de precios, depreciación de la moneda nacional, entre otros. En todo caso lo importante es no alarmarse, esto es algo que tenía que suceder y mejor que sucedió ahora.
Pur essendo solitamente piuttosto critico su quanto fa il governo, questa volta devo ammettere che si è trattato di un buon provvedimento, in cui ha trionfato il mercato e ancora una volta si è superata la retorica del patriottismo di bassa lega. Niente è meglio del potere dei prezzi e della libertà economica per arginare il contrabbando e la speculazione, e questa misura porterà di fatto ordine ed equità nel sistema dei prezzi, oltre che garantire la trasparenza di cui tutti hanno bisogno.
[…]
Molte cose potranno accadere e la loro portata dipenderà dalle aspettative, ad esempio: pressioni salariali, aggiustamento dell'intero sistema di prezzi e deprezzamento della moneta nazionale. In ogni caso, l'importante è non allarmarsi, è una cosa che doveva accadere ed è meglio che sia accaduta ora.
Nel suo blog, l'ex ministro degli idrocarburi Mauricio Medinaceli fa un confronto tra l'incremento dei prezzi del 2010 e aumenti simili avvenuti nella storia recente :
Efectivamente, revisando las estadísticas de los últimos 20 años lo que sucedió el día domingo 26 de diciembre del año 2010 es históricamente notorio. Como se observa, los valores históricos se situaban entre el 8% y 35%, lo que vivimos ahora es un ajuste del 73%… sí, 73%.
Mabel Lafuente Azad (@la_mabel) scrive che questo incremento era “necessario”, ma aggiunge che “ancora una volta le persone con redditi bassi saranno quelle maggiormente sacrificate.” E le proteste riguardano proprio questo fatto: a essere più colpite saranno le persone comuni. Mentre alcuni cittadini hanno convocato manifestazioni di protesta, Mario Durán, che ha seguito gli sviluppi sul suo blog Palabras Libres, trova strano che alcuni movimenti sociali non abbiano reagito all'aumento dei prezzi. Si chiede se il loro silezio si spieghi con il fatto che percepiscono “questo governo come ‘il loro’ governo.” In seguito, Durán ha notato che organizzazioni come la COD (Central Obrera Departemental) e la FEJUVE [en, Federación de Juntas Vecinales] della città di El Alto si sono opposte al decreto. Movimenti sociali come questi sono da sempre forti alleati di Morales e della sua amministrazione.
Pur essendo previsto un aumento degli stipendi dei dipendenti del settore pubblico da febbraio 2011, ci sono lavoratori a cui non è stato promesso alcun aumento. Alhen Wiki (@alhen_) scrive a proposito di chi è stato trascurato:
Felices los del transporte pueden doblar sus precios. A mi quién me dobla el sueldo?
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