Questo post fa parte dello speciale di Global Voices sulle Proteste in Egitto 2011 [1] [in inglese], da cui stiamo traducendo vari post in italiano [2], oltre a parecchi sulle recenti proteste in Tunisia [3] .
Dalle segnalazioni di piccoli assembramenti alle notizie di manifestazioni con migliaia di dimostranti in marcia in diverse città egiziane, Twitter è stato invaso da una marea di messaggi.
Il “Giorno della Rivolta” [4] [en, come tutti i link che seguono tranne ove diversamente indicato] va ormai estenendosi all'intero Paese ed è coinciso con la Festa della Polizia, con molta gente di varia estrazione sociale e credo politico ritrovatasi a protestare contro il Presidente Hosni Mubarak da trent'anni al potere.
@monasosh, dal quartiere Mohandessin, [5] scrive [6] su Twitter:
Se non siete qui, vi state perdendo molto. Abbasso Mobarak. Mohandesin #jan25 [7]
In un altro messaggio, intona lo slogan [8] [ar]:
facendo riferimento alla fuga del presidente Zein El Abidine Ben Ali dalla Tunisia in seguito alle proteste popolari.
Man mano che i gruppi si fanno più consistenti, alcuni lamentano difficoltà a seguirne l'andatura. Ahmad Khalil scrive [9] [ar]:
In un altro messaggio, descrive lo stato d'animo [10] [ar] dei manifestanti:
Le informazioni riguardanti la repressione da parte delle forze dell'ordine non tardano ad arrivare.
Sandmonkey riferisce [11]:
La polizia ha appena arrestato tutti da Cilantro. Ha confiscato documenti e telefoni. L'abbiamo schivata per un soffio #jan25 [7]
Wael Abbas aggiunge: [12] [ar]:
In un altro messaggio riferisce [13] [ar]:
L’Arabic Network for Human Rights Information [14] (ANHRI [15]) ha predisposto una mappa delle manifestazioni [16] per consentire alla gente di condividere informazioni su manifestazioni, arresti, abusi della polizia e di segnalare i luoghi in cui manifestanti e polizia vanno radunandosi.
Si sono presto diffuse notizie sulla censura di alcuni siti internet, intervento più o meno previsto.
Mohamed ELGohary nota [17]:
Ora http://dostor.org [18] e Bambuser.com [19] sono bloccati in Egitto #NetFreedom [20] #jan25 [7]
E Alaa Abd El Fattah rilancia [21]:
Nonostante l'assenza di leggi che permettano la censura di Internet, i provider [22] [it] egiziani collaborano con la polizia e hanno ricominciato a bloccare illegalmente i siti #jan25 [7]
Mona Eltahawy puntualizza: [23]
Negli ultimi 8 giorni almento 12 #Egiziani [24] si sono dati fuoco per disperazione: disoccupazione, povertà, corruzione.#jan25 [7] #Egypt protest [25]
Per aggiornamenti sulla situazione, si può seguire l'hashtag #Jan25 [26] su Twitter, oltre ai continui rilanci qui su Global Voices Online, sia in inglese [1] sia in italiano [2].