Sudan: volti sorridenti, dita macchiate d'inchiostro e voci piene di speranza

Dal Sudan del Sud, dove gli elettori stanno partecipando al referendum [it] sull'indipendenza della regione, Alun McDonald [en, come gli altri link tranne ove diversamente segnalato] e David McKenzie continuano a pubblicare regolari aggiornamenti sui loro profili Twitter. Si è passati da file di cinque ore a procedure ben più rapide:

Ora sono pochi gli elettori al seggio del Mausoleo di John Garang: 5 ore di fila domenica scorsa, mentre adesso si entra e si esce in soli cinque minuti #Sudanref

Un elettore si è recato a votare nonostante una gamba maciullata da un proiettile:

Un veterano di guerra degli anni '70, con una gamba martoriata da una pallottola, è stato uno dei primi a votare. “Devo farlo, devo farlo, nonostante le mie difficoltà”, #sudanref

Votare per la libertà e per dire addio al Nord:

Mi sono imbattuto in un vecchio amico di Khartoum, al mercato di Juba: mi ha detto che tornava a casa per “votare per la libertà, e dire addio al Nord”

Un esule russo intento a cucinare le sue uova in un ristorante di Juba:

Un esule russo a Juba si cucina le uova portate da casa nella fila per la colazione, mentre il cuoco kenyota non può far altro che stare a guardare: spassosissimo #sudan

Elettori settantenni:

http://twitpic.com/3op0iw – questi due settantenni hanno votato stamattina, nei pressi del Nilo Bianco #sudanref

Elettori settantenni nel Sudan del Sud. Foto pubblicata per gentile concessione di David McKenzie

Facce sorridenti e dita macchiate d'inchiostro:

Tornato a Juba, in mezzo a molte facce sorridenti e dita macchiate d'inchiostro #Sudanref

E se fosse ancora vivo John Garang [it]?:

Sarebbero andate diversamente le cose, questa settimana, con John Garang ancora in vita? Avremmo forse avuto più a cuore l'unità del Paese? #Sudanref #Sudan

Testimonianze dai votanti

Kathy:

Kathy, che vota col suo figlioletto Duku: “Non voglio che mio figlio ancora. Devo essere io l'ultima ad aver sofferto” #sudanref

Hakim:

Hakim, che ha trascorso gli ultimi 12 giorni su un traghetto proveniente da Khartoum: “E’ questo il mio posto, il mio Paese. Dovevo tornare per stare in mezzo alla mia gente”

Petronella:

Petronella, che è appena tornata dall'esilio: “[il referendum] mi ha restituito un'identità. Mi ha fatto capire che ora ho un Paese mio” #sudanref

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