In Tunisia l'accesso a YouTube, il noto portale di condivisione video, è bloccato dal 2007 ma questo non basta a impedire ai tunisini di condividere con il resto del mondo gli orrori di cui sono testimoni nelle strade del loro Paese. A quattro settimane dall'inizio della rivolta, crescono i video caricati e rilanciati dai cyberattivisti pronti a informare il mondo su quanto sta loro accadendo per mano delle autorità.
Il blog tunisino Nawaat [1] [fr] ha un canale YouTube [2] [en, fr] dedicato alla trasmissione di video integrali di scontri e incidenti, in cui si vedono scene raccapriccianti, lacrime e grida di madri i cui figli sono stati uccisi, lancio di gas lacrimogeni e colpi di arma da fuoco sparati contro i manifestanti, scene di scontri e cerimonie funebri.
Uno dei video [3] più recenti, caricato il 13 gennaio, mostra un manifestante ucciso dai cecchini per la strada (su El Hadi Kalal):
In questo video [4] del 11 gennaio, girato nel quartiere di Al Zuhour a Sidi Bouzid, si sente il cameraman parlare ad una donna anziana in preda al terrore, mentre in sottofondo sono chiaramente udibili colpi di arma da fuoco.
In un altro video [5] del 30 dicembre 2010, è possibile sentire gli spari in modo chiaro e forte:
Questo video [6] del 29 dicembre mostra una manifestazione a Feryana, dove l'assordante rumore di candelotti di gas lacrimogeni e spari risuona in sottofondo: