- Global Voices in Italiano - https://it.globalvoices.org -

Libia-Italia: commenti e rilanci online sulla “Berlusconi connection”

Categorie: Europa occidentale, Medio Oriente & Nord Africa, Italia, Libia, Cyber-attivismo, Diritti umani, Guerra & conflitti, Libertà d'espressione, Relazioni internazionali, Ultim'ora

Mentre si fanno di ora in ora più drammatiche le notizie in arrivo dalla Libia [1], sono in parecchi a concentrarsi sulle relazioni recentemente sempre più strette tra Gheddafi e governo italiano, anche sull'onda delle note vicende storiche tra i due Paesi [2]. Emerge in particolare la “Berlusconi connection”. Ne parla a più riprese anche Al Jazeera TV [3], con vari servizi del corrispondente da Roma sull'iniziale presa di distanza del governo italiano, nonché sulle manifestazioni di cittadini libici davanti all'ambasciata romana.

Ovviamente abbondano ora i rilanci online in tutte le salse e da parte di netizen non solo italiani. Ecco una panoramica di commenti e materiali condivisi via Internet in queste ore.

Su Twitter, l'hashtag #berlusconi [4] va davvero forte, con centinaia di messaggi al minuto in ogni lingua, tra cui i seguenti:

tweets sulla berlusconi connection

tweets sulla berlusconi connection

I ‘tweet’ più recenti non mancano di segnalare anche la dichiarazione di poco fa, in cui il Primo Ministro sembra finalmente volersi esporre parlando di “violenze inaccettabili in Libia”:

Tweets sulla berlusconi connection

Rilanciato alla grande un pò ovunque, va schizzando alle stelle (e viene rivistato variamente) su YouTube il filmato del baciamano [5] di Berlusconi a Gheddafi, durante il vertice della Lega Araba del marzo 2010:

Altri filmati assai gettonati sono quelli in cui il capo del governo sostiene che “Tutti devono rallegrarsi dell'amicizia con la Libia [6]” (agosto 2010) e che “Gheddafi è un leader di grande saggezza [7]” (giugno 2009).

Intanto, a conferma dell'estrema vicinanza recente tra i due Paesi, si ricostruisce la storia degli otto incontri Berlusconi-Gheddafi in tre anni [8] e, sul piano più commerciale, Indymedia Lombardia diffonde un puntuale dossier: Tutti gli affari sull’asse Italia-Libia [9], in cui si spiega fra l'altro:

…se da un lato l’Italia importa principalmente petrolio e gas naturale (2 miliardi di euro nel primo trimestre 2010), dall’altro vende soprattutto prodotti derivanti dalla raffinazione del petrolio e macchinari e attrezzature utili ad estrarre e lavorare queste materie prime. Il mercato dell’export è trainato dalla nostra industria pesante che, da gennaio a marzo 2010, tra macchinari generali e speciali, ha fatturato circa 85 milioni euro, mentre è di 53 milioni il ricavato derivante dall’export di autoveicoli, navi e imbarcazioni. La Camera di Commercio Italo-Libica di Roma, attraverso cui passano buona parte delle esportazioni verso la Libia, da gennaio a settembre 2009 ha registrato 2.627 fatture, per un valore di più di 357 milioni di euro di export, più di un terzo dei quali nel settore impiantistica e macchinari.

In un post intitolato “Libia: Morte a Berlusconi [10]” sul blog Mazzetta insiste [11] sulla questione degli interessi finanziari in gioco:

Non si difendono gli interessi dell'Italia spalleggiando dittatori in disgrazia e manifestando loro amicizia e stima anche quando già sono fuggiti con infamia dal loro paese. Non si difendono gli interessi dell'Italia spalleggiando dei folli che mandano gli aerei a bombardare le manifestazioni, ancora meno quando sono perdenti.

Paolo Brogi segnala un regalo sui generis di Berlusconi a Gheddafi: l'Ansaldo Ic4, “un treno di lusso per la Libia [12]“, avvenuto in occasione della prima “Giornata dell’amicizia tra il popolo italiano e il popolo libico” dello scorso agosto:

Il colonnello avrebbe infatti l’intenzione di realizzare una tratta ferroviaria superveloce non soltanto tra la capitale e Bengasi, ma per collegare l’intera zona costiera del Paese magrebino, da affiancare a una lunga autostrada che andrebbe dall’Algeria fino all’Egitto, sognando le Repubbliche arabe unite.
….
Il design, studiato in collaborazione con Pininfarina, offre ai passeggeri un ambiente gradevole e di elevato comfort. Le dotazioni del treno comprendono, tra l’altro, aria condizionata, impianti per le informazioni audio-video al pubblico e display per i posti prenotati, oltre a sedili reclinabili dotati di impianto per la diffusione sonora.

Altra notizia che trova parecchia eco online è l'affermazione di Berlusconi di non voler disturbare l'amico Gheddaf [13] in questo momento delicato:

….spiega di non aver sentito il suo amico Gheddafi per non “disturbarlo” in un momento così delicato. “Siamo preoccupati – dice il premier ai giornalisti – per tutto quello che sta accadendo lì in tutta l'area”.

Lo stesso vale per quella del Ministro degli Esteri, il quale si augura “una transizione pacifica in Libia [14]“, a cui commenta così Claudio Messora sul blog ByoBlu [14]:

In modo pacifico? E’ riuscito a superare perfino se stesso, quando disse: “Spero che Mubarak continui a governare con lungimiranza e saggezza.”

Su Facebook, diversi i gruppi attivi sulla questione. In particolare, si rilanciano ancora materiali sulla “complicità” tra di due uomini politici [15] e si invita Berlusconi a prendere posizione [16] sulle conseguenze degli accordi con Geddafi, con annesso filmato sulla tragica fine degli immigrati espulsi dalla Libia [17] (gennaio 2010).

Dulcis in fundo, non mancano certo le testimonianze ironiche di varia natura: una per tutte, questa vignetta davvero significativa ripresa da Il Peggio [18]: “blog satirico che si lascia ispirare dalla politica italiana e tutto il mondo che essa muove, peggiorandolo.”

dal blog satirico "Il Peggio"

Elena Intra [19] ha contribuito alla stesura di questo post

Questo post fa parte dello speciale di GVO sulle rivolte in Libia, in inglese [20] e in italiano [1].