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Cile: a quando i libri di testo elettronici?

Categorie: America Latina, Cile, Citizen Media, Idee, Istruzione, Sviluppo, Tecnologia

“Perché in Cile non si adottano testi scolastici digitali?” si chiede Enzo Abbagliati, nel blog Cadaunadas [1] [es], a pochi giorni dalla riapertura delle scuole dopo la pausa estiva. La riflessione è stata ispirata dal fatto di aver speso quasi 300 dollari americani per i libri di testo del figlio, che, scrive l'autore, “alla fine dell'anno scolastico saranno già obsoleti […]” per una serie di motivi che provvede a elencare. La questione del costo e della rapida perdita di valore dei testi scolastici è oggetto di dibattito da decenni. Al giorno d'oggi, però, “sa tanto di truffa”, afferma l'autore, se si pensa che esistono in commercio lettori digitali per e-book, il cui costo è pari alla cifra che lui ha pagato per i libri cartacei, ma con il vantaggio di essere ben più longevi. Perché allora non dotare gli studenti cileni di libri elettronici, che consentirebbero notevoli risparmi per lo Stato e per le famiglie? Quello economico non è il solo vantaggio che, secondo Abbagliati, deriverebbe dalla digitalizzazione dei testi scolastici. Nonostante ciò, conclude: “[…] c'è una forte resistenza al cambiamento da parte di soggetti pubblici e privati, che non sostengono questa forma di modernizzazione, anche se porterebbe una serie di innegabili benefici per il Paese”.