Perù: Tanti legami con il Giappone, preoccupazione per amici e parenti

Il terremoto [en] che l'11 marzo ha colpito il Giappone, ha avuto ripercussioni anche in altre parti del mondo.

Il Perù, per esempio, ha un gran numero di cittadini che in Giappone ci vivono: secondo le stime pubblicate online [es, come tutti gli altri link, eccetto ove diversamente indicato] sarebbero circa 60.000, la maggior parte di discendenza giapponese. Per questo motivo, molti cittadini peruviani nutrono preoccupazione per le possibili conseguenze del terremoto su familiari e amici.

Fukuoka, Giappone. Un gruppo di persone segue attraverso un monitor le ultime notizie sul terremoto. Immagine di Luis Jou García (nickname LuisJouJR), ripresa da Flickr. (CC BY-NC-SA 2.0)

Il blog Huaral en línea ha creato un apposito link dove chi ha motivi di preoccupazione può comunicare:

Si tienes familiares en Japón y quieres comunicarte con ellos, o a lo mejor eres tu uno de nuestros compatriotas que se encuentra en el lugar del desastre, huaralenlinea.com ha creado esta sección donde puedes escribirles aquí e informar de cómo esta la situación por allá.

Se avete dei familiari in Giappone e volete comunicare con loro, oppure se siete tra i nostri connazionali che si trovano nelle zone colpite dal disastro, c'è una sezione dedicata sul sito web huaralenlinea.com, dove potete scrivere e raccontare la situazione in quelle aree.

Il blog Poder político racconta varie storie di peruviani che vivono nel Paese asiatico o che hanno dei parenti da quelle parti:

Aunque no se reportó ningún peruano fallecido, cientos de compatriotas, de los 60 mil que residen en Japón, enviaron dramáticos mensajes a través de redes sociales informando al resto del mundo sobre su situación.

[…]

El embajador Juan Carlos Capuñay señaló que hasta el momento no se han registrado compatriotas entre los fallecidos.

Veintiocho peruanos que residen en la zona norte de Sendai, ciudad donde fue el epicentro del terremoto de 8,9 grados que azotó el último viernes Japón, no han podido ser contactados por la embajada del Perú en Tokio.

Anche se nel terremoto che ha colpito il Giappone non si registra nessuna vittima peruviana, tra i 60.000 compatrioti che vivono  nel Paese, sono centinaia coloro che attraverso i social network hanno inviato messaggi drammatici, informando il resto del mondo su quanto gli stava accadendo.

[…]

L'ambasciatore Juan Carlos Capuñay ha annunciato che fra le vittime finora non ci sono peruviani.

L'ambasciata peruviana a Tokyo non è riuscita a contattare i ventotto peruviani che vivono nella zona nord di Sendai, epicentro del terremoto di 8.9 gradi della scala Richter che ha colpito il Giappone venerdì scorso.

Sul suo blog Traxxo, J Carlos Villacorta ha pubblicato alcuni tweet insieme a sue considerazioni sul terremoto:

Arranco a escribir este post con lo que ha pasado en los últimos 10 minutos desde que he encendido mi computadora hasta ahora. ¿La noticia? El terremoto en Japón ¿Las fuentes? Twitter y Popurls.

[…]

Twitter de lejos se ha convertido en la mejor fuente de noticias en tiempo real. Las noticias ya no las buscamos, ellas llegan a nosotros.

In questo post comincio con il descrivere quello che è accaduto negli ultimi 10 minuti, da quando ho acceso il computer.  La notizia? Il terremoto in Giappone. Le fonti? Twitter e Popurls.

[…]

Twitter si è rivelato di gran lunga la migliore fonte di notizie in tempo reale. Non andiamo più in cerca di notizie, sono loro che vengono da noi.

Miguel Higa, curatore del blog Miguel Higa 7 miniblog, offre un elenco di siti web che forniscono informazioni e raccomandazioni per i netizen:

Si siguen los hashtags #terremoto , #japon , #tsunami y otros, a tener cuidado. Mucha gente irresponsable haciendo comentarios irrelevantes y noticias sin confirmar. Si leen algún RT, fíjense quien es la fuente original, para saber si es un medio reconocido y confiable.

Se state seguendo hashtag come #terremoto, #japon [#Giappone] e #tsunami, fate attenzione: ci sono persone irresponsabili che scrivono commenti a sproposito e notizie non confermate. Quando su Twitter leggete rilanci di tweet pubblicati da altri utenti, verificate sempre la fonte originale per assicurarvi che sia conosciuta e affidabile.

Silvia Osorio, nel blog che porta il suo nome, ha pubblicato le testimonianze dei peruviani che vivono in Giappone; Percy, curatore del blog Lima era una fiesta, racconta la preoccupazione per la sua famiglia:

El teléfono sonó a las 2 de la mañana, lo dejé sonar un rato (no quería levantarme) pero la sensación de culpa, de no atender el teléfono a sabiendas que es una emergencia, algo urgente o una mala noticia, me obligó a hacerlo.

Contesté. Era mi padre. Era una llamada de Japón. “Te llamo porque ha habido un terremoto, bien fuerte, se ha sentido bien

[…]

Ahora me preocupan mis amigos, algunos de ellos, acaban de tener niños. Algunos de ellos viven muy cerca de la costa de Japón. Espero que se encuentren bien, que todo no haya pasado de un susto.

Alle 2 di notte è squillato il telefono: l'ho lasciato suonare (non avevo voglia di alzarmi), poi sono stato costretto a tirare su la cornetta per il senso di colpa che avrei provato se non l'avessi fatto,  sapendo che doveva essere un'emergenza, qualcosa di grave, una brutta notizia.

Così ho risposto. Era mio padre. Chiamava dal Giappone. “Ti sto chiamando perché qui c'è stato un terremoto, è stato molto forte, fortissimo. Ma stiamo bene, la mamma, la zia, tua sorella… Stiamo tutti bene.”, queste le sue parole.

[…]

Adesso sono preoccupato per i miei amici: ne ho alcuni che hanno appena avuto un figlio; ce ne sono che vivono molto vicino alla costa. Spero stiano bene e che abbiano avuto solo un grande spavento, nulla di più.

Infine, Marita de Fátima Layme del Solar, nel suo blog Ingeniería Civil, scrive alcune parole su cui riflettere:

Y por ultimo me pregunto qué hubiera pasado si es hubiese sucedido en las cos[t]a de nuestro país. Eso que Japón es un país preparado para este tipo de desastres al contrario que Perú no lo es, en que “CATÁSTROFE” se hubiera convertido el Perú.

Da ultimo, mi chiedo cosa sarebbe successo se una cosa del genere fosse capitata sulle coste del nostro Paese. Il Giappone è preparato per queste calamità, diversamente dal Perù, dove sarebbe stata una vera CATASTROFE.

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