Hollaback! [en, come tutti gli altri link, eccetto ove diversamente indicato] è una piattaforma crowdsourcing che sfrutta le tecnologie mobili per denunciare le molestie in strada. Sul sito, Hollaback! viene descritto come un “movimento” piuttosto che come uno strumento o un insieme di strumenti:
Hollaback! è un movimento che, attraverso l'utilizzo della tecnologia mobile, vuole scrivere la parola “fine” alle molestie in strada, una delle forme più dilaganti di violenza di genere, contro la quale non esistono quasi leggi. Commenti come “Staresti bene sopra di me” piuttosto che mani morte, esibizionismo e aggressioni sono realtà quotidiane che coinvolgono donne e LGBT [it] in tutto il mondo. Tuttavia, questi episodi vengono denunciati raramente e, dal punto di vista culturale, vengono accettati come “il prezzo da pagare” per essere una donna o un omosessuale. Noi di Hollaback! non accettiamo tutto ciò!
Sulla base della premessa che “grazie alle innovazioni della tecnologia mobile, per la prima volta abbiamo avuto la possibilità di porre fine alle molestie in strada”, il progetto incoraggia le donne di tutto il mondo a utilizzare gli strumenti disponibili per condividere le proprie storie e localizzare geograficamente le aggressioni.
Con un'applicazione per smartphone, vari video su YouTube, Google maps, un gruppo su Facebook, un account su Twitter e una piattaforma di multiblogging, Hollaback! rappresenta un grido di battaglia che richiede il coinvolgimento attivo da parte degli utenti. Si basa sull'utilizzo intelligente degli strumenti offerti dal web e dalla telefonia mobile, ma è soprattutto una campagna finalizzata a cambiare le abitudini culturali nei confronti delle molestie in strada.
Hollaback! propone diverse modalità di partecipazione; il progetto ha avuto origine negli Usa, e molte città statunitensi hanno già aderito; inoltre, donne provenienti da città come Londra, Mumbai e Buenos Aires [es] o Paesi come Repubblica Ceca [en, cs] e Francia [fr] ne hanno già creato versioni locali.
Hollaback! è senz'altro un modello positivo di giornalismo partecipativo, dove grazie alla tecnologia mobile le donne possono finalmente porre fine ai loro silenzi e far si che le loro voci vengano udite. Voi le state ascoltando?