Intense proteste sono scoppiate oggi in varie città della Siria in risposta all'appello per un “Venerdì di dignità”, dopo che violente azioni repressive del Governo [it] hanno causato la morte di decine di persone a Dar'a e nei villaggi vicini, nel sud del Paese.
Oggi il mondo intero si è sorpreso per i video delle proteste in Siria che molti credevano non sarebbero mai potute accadere, specialmente dopo il fallito tentativo del 5 febbraio scorso. Il video che segue è stato girato a Hama — dove nel 1982 l'esercito siriano massacrò circa 10.000 persone durante un'insurrezione organizzata dai Fratelli musulmani — e si possono sentire i canti dei manifestanti al grido di “Libertà!” e “sacrificheremo la nostra anima e il nostro sangue per Dar'a.”
Dar'a stessa ha fatto registrare le sue più larghe proteste ad oggi. I dimostranti hanno cantato al grido di “il traditore che attacca il suo popolo.”
Testimoni oculari hanno caricato il video [ar, come tutti i link tranne ove diversamente segnalato] molto crudo del massacro di As Sanamayn, una cittadina vicino a Dar'a, dove si vede un corteo di persone in marcia nel tentativo di rompere l'assedio delle forze di sicurezza intorno alle entrate di Dar'a. Il bilancio è di almeno 20 morti.
Migliaia di persone hanno protestato nella piazza principale di Homs dichiarando che “dopo oggi non ci sarà più paura.”
L'utente di Twitter @AnonymousSyria si è avventurato nella Gran Moschea di Aleppo dove è riuscito a riprendere le forze di sicurezza nel tentativo di disperdere le persone che vi si erano radunate:
Nel frattempo a Damasco, diverse proteste hanno avuto luogo in varie parti della città così come nelle vicine periferie e cittadine. Nel video che segue, la folla riunita nella Moschea Al-Rifai a Damasco canta al grido di “solo Dio, Siria e Libertà!” e chiede al Governo di lasciare l'assedio di Dar'a.
http://www.youtube.com/watch?v=0NB-zMMFcEA
Damasco e pochi altri luoghi hanno fatto inoltre registrare manifestazioni pro-Governo. I rappresentanti governativi non hanno ancora pubblicamente rilasciato nessun commento su questi avvenimenti, ma il Ministero dell'Interno ha assicurato che la situazione nel Paese rimane calma. Alcuni resoconti riportano che diverse persone sono state uccise a Dar'a, Latakia e Zabadani.