Siria: nonostante il blocco di internet, trapelano notizie di massacri e sparizioni

Prosegue la repressione delle manifestazioni di protesta a Daraa [it]: secondo alcuni resoconti, all'alba del 23 marzo un'unità speciale dell'esercito avrebbe ucciso almeno 6 persone [en, come per tutti i link di questo post tranne ove diversamente indicato] durante l'assalto alla moschea Al Omari. L'unità aveva fatto irruzione per disperdere i protestanti che vi si erano accampati improvvisando anche un ospedale da campo.

Secondo la versione divulgata dalla televisione nazionale siriana i sei facevano parte di una banda armata che aveva assalito le ambulanze e le forze di sicurezza per poi rifugiarsi nella moschea, in cui avevano nascosto armi, munizioni, granate e grandi quantità di denaro:

http://www.youtube.com/watch?v=lRg9tdaHgpQ

[Molti] siriani hanno rapidamente smentito questa versione sottolineando che nella migliore delle ipotesi il video non rappresentava altro che un goffo tentativo di depistaggio: contrariamente alla versione della televisione siriana, infatti, la moschea di Al Omari non conteneva altro che lenzuoli e medicinali, e a causa delle proteste si trovava in cattive condizioni igieniche. Alcuni utenti Facebook hanno ironizzato sul servizio mostrato dalla televisione di Stato, definendolo “uno sceneggiato di cattiva qualità”, sostenendo l'infondatezza delle accuse del Governo.

Inoltre, su Twitter alcuni utenti informano che Khaled Elekhetyar [ar], noto giornalista e blogger siriano, è al momento irraggiungibile; la sua pagina di Facebook sarebbe stata attaccata da un hacker e usata per diffondere propaganda in favore del presidente Asad [it].

@ramiar ha inviato il seguente tweet:

@wissamtarif Il giornalista siriano Khaled Elekhetyar è irraggiungibile -nel frattempo, un hacker ha preso il controllo della sua pagina Facebook, riempiendola di spam propagandistico pro-Asad…

Adnan Shami ha aperto un account twitter per raccontare che:

الصحفي خالد الإختيار غائب عن الإنترنت ولا يمكننا الاتصال به منذ أكثر من أربع وعشرين ساعة #syria

Il giornalista Khaled Elekhetyar è sparito da internet, da ormai 24 ore non si hanno più sue notizie.

Un amico di Khaled che preferisce mantenere l'anonimato riferisce:

Gli ho parlato l'ultima volta verso le 22 del 21 marzo..stava organizzando la protesta del 22 di fronte al Palazzo di Giustizia..l'ultima volta che abbiamo parlato […] sembrava spaventato e preoccupato per la salute dei suoi conoscenti…ha scritto l'ultimo messaggio su Facebook verso le 10 del mattino del 22 (come risulta dal suo profilo). La manifestazione era prevista per mezzogiorno, poi il silenzio, il suo telefono è spento e adesso sono apparsi questi strani messaggi sul suo profilo FB. Il tutto fa pensare che sia stato vittima di un hacker o qualcosa del genere…

Mohammad Al Abdallah racconta che un blogger siriano, Ahmad Abu Al-Khair (@ahmadtalk su Twitter), già recentemente arrestato, è stato nuovamente fermato dalla polizia:

Urgente: Le forze di sicurezza hanno arrestato il blogger Ahmed Abu El-Kheir a #Damascus#Syria #mar15

A causa del blocco dei media e del blackout delle telecomunicazioni, le tragiche notizie che provengono dalla Siria continuano ad arrivarci con il contagocce. @1SecularSyrian ha inviato il seguente tweet:

L'eroico soldato Khaled Al-Masri è stato ucciso ieri dai suoi compagni per aver rifiutato di partecipare all'assalto della moschea di Omari #Daraa #Syria

Il blogger Yassin Sweha commenta:

ﻣﺎ ﻳﺤﺪﺙ ﻓﻲ ﺩﺭﻋﺎ ﻻ ﻳﻤﻜﻦ ﻭﺻﻔﻪ ﺑﺎﻟﺠﻨﻮﻥ، ﻓﺎﻟﺠﻨﻮﻥ ﺍﺑﺪﺍﻉ، ﻭ ﻻ ﺍﺑﺪﺍﻉ ﻓﻲ ﻗﺘﻞ ﺍﻟﻨﺎﺱ ﺑﻞ ﺳﺎﺩﻳﺔ #Syria

Ciò che sta succedendo a Daraa non si può definire follia; la follia implica creatività… uccidere la gente è solo sadismo, la creatività non c'entra nulla.

Continuano ad arrivarci notizie che parlano di repressioni. Il video seguente è stato girato ieri, e mostra alcuni agenti di sicurezza in borghese che arrestano a caso la gente per strada:

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