Nei due mesi che hanno seguito le proteste di piazza e la conseguente destituzione dell'ex Presidente Ben Ali, quattro importanti figure politiche statunitensi hanno fatto visita alla Tunisia: Jeffrey Feltman, assistente segretario di Stato per il Medio Oriente, William Burns, il sottosegretario di Stato per le questioni politiche, e i senatori Joseph Lieberman e John McCaine. Nella notte di mercoledì 15 marzo è atterrato a Tunisi il segretario di Stato Hilary Clinton, dopo un viaggio in Egitto.
In Egitto, la Coalizione dei giovani della rivoluzione del 25 gennaio rifiuta [en, come tutti i link eccetto ove diversamente segnalato] l'incontro con Clinton,”a causa del suo atteggiamento negativo rispetto alle fasi iniziali della rivolta e dell'approccio dell'amministrazione Usa nei confronti del Medioriente,” come afferma la Coalizione stessa. La reazione alla visita di Hilary Clinton in Tunisia non è stata molto diversa da quella egiziana.

Proteste contro la visita di Clinton nella capitale di Tunisi. Foto di Emir Ben Ayed, copyright Demotix (17/03/11).
Mercoledì e giovedì, infatti, Tunisi è stata teatro di proteste contro la visita, che i manifestanti considerano il culmine dell'ipocrisia, essendo risaputa l'alleanza tra il governo americano e il regime di Ben Ali.
Bassem Bounenni scrive [fr]:
Une centaine de Tunisiens ont manifesté hier à Tunis pour dénoncer la prochaine visite de la secrétaire d'Etat américaine Hillary Clinton. “Clinton dégage”, “non à la présence américaine en Tunisie”, scandaient les manifestants près du ministère de l'Intérieur en brandissant des banderoles anti-américaines.
Kacem Jlidi dice:
Oltre alla visita con un obiettivo ambiguo, quello lo stesso giorno è avvenuto anche un blackout mediatico: ragioni sufficienti per spingere i giovani tunisini a scendere in piazza e protestare in Avenue Hbib Bourghiba (la strada principale della capitale), vicino all'ambasciata americana a Tunisi e all'areoporto di Tunis – Carthage. Le proteste sono durate 3 giorni (15, 16 e 17 marzo).
Il blogger sostiene inoltre che la polizia abbia usato la forza contro i protestanti pacifici:
Beh, ciò che era iniziato come una manifestazione pacifica è finita con violenti attacchi da parte della polizia! È stato inoltre segnalato che la polizia ha attaccato e arrestato un paio di manifestanti, che sono stati utilizzati cani per spaventare la folla e che i cartelloni sostenuti da una trentina di manifestanti sono stati distrutti dalla polizia.
I manifestanti anti-americani sospettano inoltre che esista un'agenda nascosta dietro la visita di Hillary Clinton. Su Twitter Nizar Moalla (@NIZARMO) si chiede:
@NIZARMO: penser vous que hillary clinton a visiter l'Egypte et Tunisie pour leur faciliter d'utiliser nos base aérien contre la Libye ??
Kais Sellami (@kaissellamy) scrive sempre su Twitter:
@kaissellamy: je crains Ke #clinton est parmi nou pr negocier une base arriere en #Tunisie pr attaquer la #libye et de meme di coté de l’#egypte
Sami Khalifa (@S_Khal) insiste:
@S_khal: Il faut dire a H Clinton qu'on veut notre democratie et pas celle qu'elle voudra pour nous #tunisie
Freedomtunisia (@freedomtunisia) rilancia:
@freedomtunisia: clinton cherche un nouveau dictateur pour la Tunisie ou pour l'Egypt Dégage … #sidibouzid #feb17 #jan25
Hillary Clinton è intervenuta anche a un talk show sulla rete televisiva privata tunisina Nessma TV. Il programma non ha però soddisfatto le aspettative del pubblico, a cui è sembrato troppo superficiale e poco focalizzato sulle questioni importanti.
Iadh Jomaa (@iadh65) dice:
@iadh65: #Tunisie #Clinton réponses plates à questions toutes aussi plates. […]
Kacem Jlidi scrive:
In quell'ora di talk show abbiamo potuto vedere i falsi sorrisoni diplomatici di H. Clinton quando parlava di cose che sapeva che volevamo sentire, oltre a fare promesse e chiederci di rivolgerle le nostre richieste in modo che le potesse prendere in considerazione e rivolgerle a sua volta al suo governo
E aggiunge:
Per chi ha seguito gli aggiornamenti su Twitter e Facebook, vi ricorderete che la Clinton avrebbe dovuto parlare con qualche blogger tunisino. Ma sembra che l'ambasciata Usa e Microsoft abbiano raccomandato alla rete Nessma una lista di blogger che conoscono; anche Nessma TV ha la sua lista di blogger preferiti.(…) È necessario essere così selettivi nella scelta delle persone per avere il controllo sulle domande che si fanno? Alcune delle domande potrebbero essere:
- Come spiega Clinton i gas lacrimogeni, le armi e le munizioni che sono state usate contro tunisini ed egiziani E costruite in Usa e Israele?
- Come può il governo americano essere così ipocrita da sostenere i dittatori e poi parlare democrazia da esportare?