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Tunisia: Hillary Clinton non è la benvenuta….

Categorie: Medio Oriente & Nord Africa, Nord America, Egitto, Tunisia, U.S.A., Citizen Media, Politica, Protesta, Relazioni internazionali

Nei due mesi che hanno seguito le proteste di piazza [1] e la conseguente destituzione dell'ex Presidente Ben Ali, quattro importanti figure politiche statunitensi hanno fatto visita alla Tunisia: Jeffrey Feltman, assistente segretario di Stato per il Medio Oriente, William Burns, il sottosegretario di Stato per le questioni politiche, e i senatori Joseph Lieberman e John McCaine. Nella notte di mercoledì 15 marzo è atterrato a Tunisi il segretario di Stato Hilary Clinton, dopo un viaggio in Egitto.

In Egitto, la Coalizione dei giovani della rivoluzione del 25 gennaio rifiuta [2] [en, come tutti i link eccetto ove diversamente segnalato] l'incontro con Clinton,”a causa del suo atteggiamento negativo rispetto alle fasi iniziali della rivolta e dell'approccio dell'amministrazione Usa nei confronti del Medioriente,” come afferma la Coalizione stessa [3]. La reazione alla visita di Hilary Clinton in Tunisia non è stata molto diversa da quella egiziana.

Protests against Clinton's visit in Tunisian capital Tunis. Image by Emir Ben Ayed, copyright Demotix (17/03/11). [4]

Proteste contro la visita di Clinton nella capitale di Tunisi. Foto di Emir Ben Ayed, copyright Demotix (17/03/11).

Mercoledì e giovedì, infatti, Tunisi è stata teatro di proteste contro la visita, che i manifestanti considerano il culmine dell'ipocrisia, essendo risaputa l'alleanza tra il governo americano e il regime di Ben Ali.

Bassem Bounenni scrive [5] [fr]:

Une centaine de Tunisiens ont manifesté hier à Tunis pour dénoncer la prochaine visite de la secrétaire d'Etat américaine Hillary Clinton. “Clinton dégage”, “non à la présence américaine en Tunisie”, scandaient les manifestants près du ministère de l'Intérieur en brandissant des banderoles anti-américaines.

Un centinaio di tunisini hanno manifestato ieri a Tunisi per denunciare l'imminente visita del segretario di Stato Hillary Clinton. “Clinton vattene”, “No alla presenza americana in Tunisia”, gridavano i manifestanti vicino al Ministero degli Esteri, sventolando striscioni anti-americani.

Kacem Jlidi dice [6]:

Oltre alla visita con un obiettivo ambiguo, quello lo stesso giorno è avvenuto anche un blackout mediatico: ragioni sufficienti per spingere i giovani tunisini a scendere in piazza e protestare in Avenue Hbib Bourghiba (la strada principale della capitale), vicino all'ambasciata americana a Tunisi e all'areoporto di Tunis – Carthage. Le proteste sono durate 3 giorni (15, 16 e 17 marzo).

Il blogger sostiene inoltre che la polizia abbia usato la forza contro i protestanti pacifici:

Beh, ciò che era iniziato come una manifestazione pacifica è finita con violenti attacchi da parte della polizia! È stato inoltre segnalato che la polizia ha attaccato e arrestato un paio di manifestanti, che sono stati utilizzati cani per spaventare la folla e che i cartelloni sostenuti da una trentina di manifestanti sono stati distrutti dalla polizia.

I manifestanti anti-americani sospettano inoltre che esista un'agenda nascosta dietro la visita di Hillary Clinton. Su Twitter Nizar Moalla (@NIZARMO) [7] si chiede:

@NIZARMO [8]: penser vous que hillary clinton a visiter l'Egypte et Tunisie pour leur faciliter d'utiliser nos base aérien contre la Libye ??

Pensate che Hillary Clinton abbia visitato sia l'Egitto che la Tunisia in modo che fosse più facile per loro usare le nostre basi aeree??

Kais Sellami ( [9]@kaissellamy [10]) scrive sempre su Twitter:

@kaissellamy [11]: je crains Ke #clinton [12] est parmi nou pr negocier une base arriere en #Tunisie [13] pr attaquer la #libye [14] et de meme di coté de l’#egypte [15]

Temo che Clinton sia qui per negoziare una base in Tunisia per attaccare la Libia. Lo stesso vale per l'Egitto.

Sami Khalifa (@S_Khal) [16] insiste:

@S_khal [17]: Il faut dire a H Clinton qu'on veut notre democratie et pas celle qu'elle voudra pour nous #tunisie [18]

Hillary Clinton dovrebbe sapere che vogliamo costruirci la nostra democrazia, non accettare quella che vuole imporci lei.

Freedomtunisia (@freedomtunisia) [19] rilancia:

@freedomtunisia [20]: clinton cherche un nouveau dictateur pour la Tunisie ou pour l'Egypt Dégage … #sidibouzid [21] #feb17 [22] #jan25 [23]

Clinton sta cercando un nuovo dittatore per la Tunisia o l'Egitto. Che se ne vada…

Hillary Clinton è intervenuta anche a un talk show sulla rete televisiva privata tunisina Nessma TV [24]. Il programma non ha però soddisfatto le aspettative del pubblico, a cui è sembrato troppo superficiale e poco focalizzato sulle questioni importanti.

Iadh Jomaa (@iadh65) [25] dice:

@iadh65 [26]: #Tunisie [13] #Clinton [27] réponses plates à questions toutes aussi plates. […]

Risposte inconsistenti a domande inconsistenti […]

Kacem Jlidi scrive [6]:

In quell'ora di talk show abbiamo potuto vedere i falsi sorrisoni diplomatici di H. Clinton quando parlava di cose che sapeva che volevamo sentire, oltre a fare promesse e chiederci di rivolgerle le nostre richieste in modo che le potesse prendere in considerazione e rivolgerle a sua volta al suo governo

E aggiunge:

Per chi ha seguito gli aggiornamenti su Twitter e Facebook, vi ricorderete che la Clinton avrebbe dovuto parlare con qualche blogger tunisino. Ma sembra che l'ambasciata Usa e Microsoft abbiano raccomandato alla rete Nessma una lista di blogger che conoscono; anche Nessma TV ha la sua lista di blogger preferiti.(…) È necessario essere così selettivi nella scelta delle persone per avere il controllo sulle domande che si fanno? Alcune delle domande potrebbero essere:

- Come spiega Clinton i gas lacrimogeni, le armi e le munizioni che sono state usate contro tunisini ed egiziani E costruite in Usa e Israele?

- Come può il governo americano essere così ipocrita da sostenere i dittatori e poi parlare democrazia da esportare?