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Tunisia: blogger in collera per la destituzione del ministro degli Interni

Categorie: Medio Oriente & Nord Africa, Tunisia, Citizen Media, Governance, Politica

I blogger tunisini sono indignati per la destituzione del ministro degli Interni ad interim Farhat Rajhi, rimpiazzato a sorpresa da Habib Essid il 28 marzo.

Durante le proteste che hanno colpito il Paese dalla metà del dicembre 2010, uno degli slogan intonati dai manifestanti era “Il Ministero degli Interni è un ministero terrorista”. Alla nomina di Rajhi agli Interni, il malcontento nei confronti del ministero ha cominciato a diminuire. Nei due mesi del suo mandato, Rajhi è effettivamente riuscito a riconquistare la fiducia della gente grazie alla sua trasparenza, ai suoi sforzi di rispondere alle richieste del popolo e all'amabilità del suo carattere.

Poco dopo la nomina, il neo Ministro aveva licenziato 45 alti funzionari corrotti, soddisfacendo allo stesso tempo due importanti richieste popolari: lo smantellamento del RCD (Rassemblement Constitutionnel Démocratique, l'ex partito al potere associato a repressione e corruzione) e della Polizia Segreta. Rajhi aveva poi contribuito a ripristinare l'ordine e la stabilità, dopo lo stato di anarchia in cui versava il Paese in seguito all'allontanamento dell'ex presidente Zine El Abidine Ben Ali. Di fronte alla popolarità di cui godeva come ministro degli Interni, restano poco chiare le ragioni del suo licenziamento.

Gli elogi dei blogger a Farhat Rajhi:

I blogger hanno accolto la notizia con stupore e confusione, mentre continua ad essere un mistero il motivo della destituzione di Farhat Rajhi.
Nizar Toumi, furioso per la decisione del primo ministro ad interim Beji Caid Sebsi di silurare Rajhi, scrive [1] [ar]:

فرحات الرّاجحي قد أخذ على عاتقه تلبية مطالب الشّعب التّونسي تناغما مع ثورته المجيدة و اتّخذ خطوات عمليّة في وزارته متحمّلا مسؤوليته في إدارة هذه الوزارة فقام بالتنسيق مع رئاسة أركان الجيش بالقبض على بعض رموز الفساد و إقالة بعض قيادات الأجهزة الأمنية و أصدر تعليماته للأمن بعدم الاعتداء على المواطنين ، و حظر عمل التّجمّع نهائيّا و تقدّم بقضيّة في حلّه و مصادرة ممتلكاته ، و حلّ البوليس السّياس ه
Farhat Rajhi si è semplicemente fatto carico di soddisfare le istanze del popolo tunisino, in risposta alla loro gloriosa rivoluzione. Ha preso misure concrete, gestendo il suo mandato di ministro con responsabilità, e ha agito coordinatamente con il Capo di stato maggiore dell'Esercito per la cattura di alcune figure simbolo della corruzione; ha licenziato diversi alti ufficiali dei Servizi di Sicurezza e ordinato alle forze di sicurezza di non attaccare i cittadini. Inoltre, ha sospeso in maniera definitiva tutte le attività del RCD e ha presentato al tribunale un procedimento per la dissoluzione dello stesso partito e per il congelamento dei suoi beni, e ha sciolto la Polizia Segreta (…)

E aggiunge:

و لمّا جاء “هيبة الدّولة” منعه من المبادرة و من الاتّصال بوسائل الإعلام بدعوى أنّ النّاطق باسم الحكومة هو الوحيد المخوّل له الإدلاء بالتّصريحات ، و منع من اتّخاذ أيّ قرار منفردا و وقع إلزامه فقط بتطبيق قرارات الحكومة “هيبة الدّولة” ، ثمّ طُلب منه القبض على ناشطي الفيس بوك … و لم يفعل … فوقعت إقالته ، فرحات الرّاجحي كان بمثابة الجلد بالنّسبة للجسد ، الحاجز الأوّل لحمايته من الجراثيم
Quando è diventato primo ministro, il “Prestigio dello Stato” [l'attuale premier Beji Caid Sebsi, ndT. Nel suo primo discorso, Sebsi aveva annunciato che una delle priorità del governo era quella di restituire allo Stato tunisino il suo “prestigio”, da cui il soprannome] ha probito a Farhat Rajhi di contattare i media, con il pretesto che soltanto il portavoce del governo fosse autorizzato a rilasciare dichiarazioni pubbliche. Gli hanno impedito di prendere decisioni autonome, ed è stato obbligato ad adempiere alle disposizioni del governo del “Prestigio dello Stato”. Gli è stato chiesto di arrestare gli attivisti operanti su Facebook… ma lui non lo ha fatto, e per questo è stato destituito. Farhat Rajhi rappresentava ciò che la pelle è per il corpo, la prima barriera che protegge dai batteri.

Merkhi Souhail dice [2] [fr]:

Je croyais que le président provisoire n'avait pas le pouvoir de limoger un ministre ! En tout cas c'était ce que j'avais cru lire dans les articles de notre feu constitution.

Credevo che il presidente ad interim non avesse il potere di silurare un ministro! O almeno, è quello che mi sembrava di aver letto negli articoli della nostra defunta costituzione.

E prosegue così:

Le profane que je suis ne peut trouver de bonnes raisons pour démettre cet homme simple de discours et qui avait démontré une efficacité jamais vue dans notre gouvernance. Ces deux qualité lui ont valu un grand respect et une popularité qui ferait mourirde jalousie nos politiciens en paille.

Nella mia ignoranza non riesco a trovare buone ragioni per rimuovere dal suo incarico quest'uomo, bravo comunicatore e dotato di un'efficacia mai vista prima nel nostro governo. Queste due qualità gli hanno valso grande rispetto e una popolarità che farebbe morire d'invidia quegli uomini di paglia che sono i nostri politici.

Gli utenti di Facebook uniti con Farhat Rajhi:

Sulla pagina Facebook “Tous Unis Avec le Ministre de l'Intérieur Farhat Rajhi” [3] [ar/fr] (Tutti uniti con il ministro degli Interni Farhat Rajhi), Sinda Boukhari scrive [4] [ar/fr]:

tous unis bech nraj3ou Mr farhat rajhi ministre de l'interieur

Tutti uniti per far tornare Farhat Rajhi ministro degli Interni

Prima di diventare ministro degli Interni, Rajhi era un magistrato. Su Facebook è stata creata un'altra pagina [5] [ar/fr], che ha raccolto più di 3000 iscritti in meno di 24 ore:

كلنا مع رجوع الراجحي كوزير عدل و يا السبسي يزي مالظلم نحن نقرر
Tutti insieme per il ritorno di Rajhi come ministro della Giustizia. Basta con l'ingiustizia, Sebsi, siamo noi a decidere