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Canada: Video-concorso rivolto ai giovani nativi, per condividere valori ed esperienze

Categorie: Nord America, Canada, Arte & Cultura, Citizen Media, Etnia, Giovani, Indigeni

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Alcuni adolescenti indigeni appartenenti a quattro diverse comunità canadesi hanno raccontato speranze, storie e sogni nel progetto “My Space. My Story”, in cui ai giovani nativi è stata offerta la possibilità di pronunciarsi attraverso brevi video su questioni che li riguardano da vicino. Il workshop era organizzato da imagineNATIVE Film + Media Arts, festival internazionale che si svolge tutti gli anni a Toronto, in Canada, in cui le popolazione native possono esprimersi attraverso un'arte che riflette la molteplicità del carattere autoctono nelle diverse popolazioni del mondo.

In palio c'era l'opportunità di raggiungere e presentare il proprio cortometraggio al festival imagineNATIVE. Il vincitore, Keelan Keeshg, è stato selezionato in base ai voti pervenuti sul sito web [2] [en, come tutti gli altri link eccetto ove diversamente indicato] entro il 1° maggio 2011.

Keeshig vive a Cape Croker ed è uno studente dell'ultimo anno del Parry Sound High School. Nel suo video [3] ha raccontato un'adolescenza funestata da continui atti di bullismo: come spiegare ai compagni dai capelli corti che la sua lunga chioma era il simbolo di una cultura tradizionale?

Tra gli altri concorrenti c'era Laura Gagnon [4], un'Ojibway che sembrava possedere un brillante e promettente futuro. Sfortunatamente, a causa di una scelta sbagliata, la giovane ha sperimentato la dipendenza dalla droga e dall'alcolismo ma, grazie alla riscoperta delle radici spirituali e culturali, è riuscita a venirne fuori e a tornare a studiare. La sua speranza è di andare al college e aiutare il prossimo, diventando una consulente specializzata in dipendenze.

A seguire trovate il video inviato da Sequin D. Williams, di Fort Albany First Nation [5]. Nel corto, Sequin spiega [6] come andando a caccia di anatre col padre contribuisca a tramandare una pratica che si tramanda di generazione in generazione, [proprio come suo padre] l'aveva appresa dal nonno. Per Sequin, cacciare equivale ad entrare in contatto con i propri antenati e con le proprie tradizioni indigene.

E’ possibile vedere gli altri sette video sul sito web di imagineNATION [7].