Lunedì 9 maggio, a Coyhaique [it], un villaggio della Patagonia cilena, la Comisión Evaluadora Ambiental (Commissione di valutazione dell'impatto ambientale) composta da 12 funzionari del governo del presidente cileno Piñera [it], ha approvato la costruzione della diga idroelettrica Hidroaysén [es, come per tutti gli altri link eccetto ove diversamente indicato], di proprietà della impresa ispano-italiana [it] Endesa [it] e di quella inglese Colbun [en].
Il progetto prevede la costruzione e la messa in funzione di 5 dighe, due sul fiume Baker [en] e tre sul fiume Pascua [en] che si trovano nella regione di Aisén [it] nella parte più meridionale della Patagonia cilena , grazie a un investimento di circa 3,2 miliardi di dollari.
Questo video ci racconta in parte quali potrebbero essere le conseguenze di questa decisione:
Video: Hidroaysén è un progetto idroelettrico che prevede la costruzione e la messa in funzione di cinque dighe nella Patagonia cilena, due sul fiume Baker e tre sul fiume Pascua, dopo aver inondato 5910 ettari, equivalenti alla superfice dell’ intera isola di Manhattan. Per rifornire di energia la città di Santiago e le nuove miniere nel nord del Paese, Hidroaysén ha in progetto di costruire 3800 torri, di 60 metri ciascuna, lungo un percorso di 2000 km, che costituirebbero l’ impianto elettrico più lungo del mondo, anche grazie al collegamento al sistema centrale del ponte Lo Prado, e attraversando metà del Paese più esteso del mondo.
Il progetto è stato approvato con 11 voti a favore e uno contro in un’ atmosfera che si è fatta sempre più tesa a causa della manifestazione a cui hanno partecipato in quasi mille persone, all'esterno del municipio di Coyhaique, dove era riunito il consiglio. Come racconta il sito cileno di informazione El Ciudadano:
Pese a las 11 mil observaciones ciudadanas presentadas, las denuncias de que informes de los organismos técnicos que revisaron el proyecto fueron cambiados y la inhabilidad de cuatro ministerios, el apoyo explícito del gobierno de Sebastián Piñera y de los medios masivos, fue aprobado en medio de un fuerte contingente policial el proyecto de Hidroaysén. […]
A questa versione il sito radio.uchile.cl aggiunge:
La iniciativa energética estaba altamente cuestionada por una serie de irregularidades que se presentaron durante su tramitación como cambios sorpresivos y sin fundamento de los servicios técnicos. Sus detractores además denunciaron un sistemático lobby de las empresas Endesa y Colbún respaldado por el Gobierno para presionar por la aprobación de este proyecto.”
I favorevoli e i contrari sostengono posizioni diverse. In ogni caso la maggioranza dei cittadini è contraria alla costruzione. Su Twitter, una società di consulenza specializzata sull'impatto ambientale @carboambiente commenta:
Encuestas online indican que #NOaHidroaysen:@Emol 53%;@laterceracom 66%;@nacioncl 79%; @PublimetroChile 81% que más quieren!!!
Tomas Mosciatti, giornalista di Bio Bio Radio spiega le ragioni del rifiuto del progetto Hydroaysen sul canale CNN Chile:
http://www.youtube.com/watch?v=Ruls0enMHvE&feature=player_embedded
Video: Tomas Masciatti afferma che l'implementazione di questo progetto non solo non rispetterebbe l'ambiente, ma implica l'entrata in gioco di una serie di considerazioni che non sono state fatte prima di procedere con quello che definisce il più importante progetto mai intrapreso in Cile. Sottolinea che nel Paese non esistono né una politica energetica né efficaci misure politiche per ciò che riguarda le tasse, il sistema di cablatura e i diritti dei consumatori. Fa notare anche come il Paese non stia vivendo in questo momento una crisi energetica tale da giustificare la rapidità con cui è stata presa la decisione [di approvare questo progetto].
Ha menzionato anche implicazioni di tipo politico come il fatto che il Cile produrrebbe in questo modo un surplus di energia (e di inquinamento) che verrebbe poi venduto all'Argentina. Sostiene che i veri problemi sono la corruzione delle istituzioni, l'imperialismo e il monopolio creato una volta che Hydroaysen regolasse il settore energetico con un enorme 80% di produzione sul mercato totale. Masciatti sostiene che gli abitanti di Aysen non ne beneficeranno in nessun modo dal momento che tutta l'energia verrà veicolata a Santiago e che per di più, in modo molto scorretto, dovranno pagare le stesse tariffe di coloro che vivono a Santiago.
Sono stati pubblicati molti studi che criticano il progetto. Fra questi, quello dell'associazione ecologica Verdeseo che ha pubblicato “7 ragioni per una Patagonia senza dighe “. Inoltre Pablo Astudillo del gruppo El Quinto Poder, ha scritto “7 considerazioni prima dell'eventuale approvazione o rifiuto della Hydroaysen“, che in breve dicono:
1. La hidroelectricidad NO es energía limpia.
2. Duplicar la energía no ayuda a superar la pobreza.
3. Duplicar la energía tampoco asegura el bienestar económico.
4. Las energías renovables no convencionales (ERNC) sí son una opción.
5. Las represas no garantizan energía más barata.
6. La legislación ambiental es deficiente.
7. La ciudadanía no recibe información suficiente sobre los efectos negativos de los proyectos eléctricos.
2. Raddoppiare la produzione energetica non aiuterà a ridurre la povertà.
3. Non aiuterà neppure a migliorare l'economia.
4. La vera svolta sono le energie rinnovabili non convenzionali.
5. Le dighe non garantiscono energia pulita.
6. Non esiste una politica ambientale.
7. Alla gente non viene fornita informazione sufficiente sugli effetti negativi che possono produrre questi progetti energetici.
Tra gli argomenti a favore, il sito della compagnia cita:
1. La energía de Hidroaysén es limpia y renovable.
2. Evita la construcción de termoeléctricas.
3. No impacta al turismo
4. Generará empleo y acciones positivas de responsabilidad social en la comunidad.
2. Evita la costruzione di stazioni termiche.
3. Non ostacolerà il turismo.
4. Creerà posti di lavoro e un senso di responsabilità civica nella comunità.
D'altro canto Sebastian Jordana di Platforma Urbana considera i pro e i contro in un post intitolato,”Hydroaysen un male necessario ?“:
Todos saben que daños va a hacer, entonces, ¿para qué construir semejante proyecto? La demanda energética incrementa todos los años, y por ende, la oferta debe aumentar también. Se estima que de aquí a 10 años más, Chile no podrá cumplir con esta demanda, por lo que nuevas formas de producir energía son necesarias. Los detractores de Hidroaysén hablan de otras formas de producir energía, lo cierto es que la hidráulica es limpia y rendidora. Por ejemplo, para producir 360 MW de energía se necesitan aproximadamente 25.000 hectáreas de energía solar, 15.000 de energía eólica y solamente 3.600 de energía hidráulica.
L'attivista, blogger e collaboratore di Global Voice Felipe Cordero (@felipe_cordero) ha sintetizzato le ragioni dei contrari in un tweet:
Nadie dice que #hidroaysen no usa energía renovable. Lo renovable ahi es el agua, pero la inundación y el cableado es el problema
Poco dopo l'approvazione del progetto sono apparse le prime reazioni dei social media. I tweet inviati contro il governo e il progetto si sono moltiplicati a una velocità tale da rendere l'hashtag #nohydroaysen un tema di dibattito incandescente per tutta la giornata del 9 di maggio. Inoltre è stata lanciato in tutto il paese un invito a scendere in piazza a manifestare. Hanno risposto circa in 10mila, secondo il quotidiano online El Dinamo.
Carolina Santander (@carolinasantan) denuncia:
Con mucha rabia, pena y verguenza, estos politicos (todos) son unos vendidos sin escrupulos. #NOAHIDROAYSEN
Travesia La Bermudez (@Kaxorras_Mal) commenta:
Porque la gran mayoría de los chilenos queremos una #PATAGONIASINREPRESAS! #NOAHIDROAYSEN //RT!
L'attrice Leanor Varela (@leonorvarela) scrive:
Tengo estómago tomado por estar tan lejos.Prefería estar ahí con uds como la ultima vez. Aguante los q salieron a las calles! #noahydroaysen
Le manifestazioni sono state represse dalla polizia cilena che è ricorsa all'uso di gas lacrimogeni e degli idranti e ha arrestato, nella sola Santiago, 63 persone, secondo quanto riferisce la versione online del quotidiano El Mercurio. Secondo radio Cooperativa, “Per protesta si sono riunite 7000 persone in Plaza Italia ma la polizia cilena ha disperso la folla usando tre idranti e due lanciagas. […] Le manifestazioni si sono ripetute nelle città di Coyhaique di fronte alla Environmental Evaluation Commission- Concepcion, Temuco, Valparaiso e Valdivia, dove la polizia ha usato il gas lacrimogeno contro i circa 500 manifestanti. ” La pagina Facebook di El Quinto Poder ha raccolto immagini e testimonianze dei manifestanti cileni.
Andres Araos (@andresaraos) commenta:
19:00 empieza protesta en plaza italia; 19:05 empiezan a llover bombas labrimogenas… represion pura en contra de la libre expresion
La scrittrice Ivonne Cubillos (@ivocubillos) osserva:
la marcha de plaza italia no pudo ser marcha, lacrimógenas y el guanaco la detuvieron, que linda democracia!!!
Il ricorso alla forza da parte della polizia contro i manifestanti è stato denunciato sia dai politici che dai media e il capo della polizia è stato chiamato a testimoniare sui casi di “abuso” (ripreso da El Mercurio online)
Allo stesso tempo il blogger Tomas Bradanovic ha inviato il seguento commento contro le proteste con il titolo “La Patagonia e le dighe” [es]:
Los seres humanos tenemos una tendencia irresistible a seguir las modas y ahora que hay más comunicación es fácil masificarlas. Hoy está de moda ser “ambientalista” lo que es una catástrofe para el medio ambiente que lo que menos necesita son militantes tontos y manipulables […]
Daniel Fernandez, il vice presidente della Hydroaysen, ha espresso il suo dissenso rispetto alle proteste in un'intervista sul giornale online El Dinamo, escludendo che l'opposizione dei cittadini possa rappresentare uno scoglio al progetto come lo era stata quella che era sorta contro il progetto Barrancones e ha aggiunto che “100 utenti di Twitter non rappresentano un’ intera comunità.”
Ma secondo i contrari alla diga, le proteste sono solo all'inizio. Si sono moltiplicati gli inviti a scendere in piazza tra il 13 e il 23 di maggio. A capo del movimento c'è Patagonia Sin Represas (Patagonia senza dighe) che ha dato inizio a una petizione online e che iniziarà una battaglia legale. In un'intervista con la radio Bio-Bio , l'avvocato Marcelo Castillo di Patagonia sin Represas ha annunciato in modo molto animato che la nuova battaglia sta per iniziare, che sono almeno 20 gli strumenti di tipo legale, amministrativo e penale raccolti per ora contro Hydroaysen.
Inoltre il direttore di Greenpeace Chile, Matias Asun, nello stesso programma ha criticato la responsabilità storica dei rappresentanti politici del Paese, sostenendo che non abbiano affrontato in modo serio il tema ambientale.
A differenza degli anni '90, oggi i social media e le comunità online hanno aiutato a sensibilizzare la popolazione sulle possibili ripercussioni dei progetti energetici, come è successo con Barrancones in Punta de Chorros, progetto naufragato grazie alle proteste, e oggi sta accadendo con Hydroaysen nella zona di Aysen. Si sono potute diffondere notizie e organizzare dibattiti pubblici tra la popolazione coinvolta, e in questo modo progetti che prima sarebbero stati implementati senza problemi oggi dipendono dall'approvazione da parte dei cittadini.