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Spagna: prosegue la mobilitazione, nelle strade e su Internet

Categorie: Europa occidentale, Spagna, Citizen Media, Cyber-attivismo, Economia & Business, Giovani, Politica, Protesta, Ultim'ora

Da oltre una settimana i cittadini spagnoli sono scesi in piazza [1] [it] per chiedere maggior democrazia in vista delle prossime elezioni, con migliaia di persone accampate in diverse città. Il 18 maggio,dopo che le proteste hanno dominato i titoli della stampa internazionale [2] [en], la Giunta Elettorale di Madrid ha messo fuorilegge il movimento del 15 maggio, ma gli organizzatori hanno raccolto la sfida, facendo confluire i manifestanti in piazza della Puerta del Sol, dove sono rimasti per tre giorni, a dispetto della pioggia.

La Puerta del Sol a mezzanotte. Madrid, 19 maggio

La Puerta del Sol a mezzanotte. Madrid, 19 maggio. Fonte: Mikel el Prádanos

Secondo la Giunta Elettorale di Madrid, non esistono“ragioni di particolare rilevanza [3]” [en] per convocare con urgenza delle manifestazioni di massa. Tali dichiarazioni mostrano il divario che si è creato tra i discorsi ufficiali e le esigenze dei cittadini, fomentando l'opposizione contro i due maggiori partiti politici. Le proteste si sono diffuse in tutto il Paese e su Internet, con centinaia di migliaia di manifestanti in diverse città, tra cui Málaga, Granada e Tenerife, mentre gli utenti della rete continuano a condividere notizie e aggiornamenti, sostendosi reciprocamente tramite i social media, in particolar modo Twitter:

#acampadasol Mojándose por la democracia y por unos derechos y unos deberes más justos. Mucho Ánimo desde #acampadasegovia #nonosvamos

#acampadasol Siamo sotto la pioggia per la democrazia e per diritti e doveri più giusti. Un grande incoraggiamento ci arriva da #acampadasegovia #nonosvamos

Eventi sono stati organizzati anche in altre città, come Londra e Gerusalemme, principalmente attraverso Facebook [4] [es] e Twitter, per esprimere solidarietà ai manifestanti, davanti alle rispettive ambasciate spagnole:

@Anon_Leakspin [5]: Alle 19:00 ci accampiamo davanti all'ambasciata spagnola a Londra (Regno Unito). #spanishrevolution #europeanrevolution #yeswecamp #acampadasol”

I cittadini si sono auto-organizzati in maniera efficace, creando comitati per gli affari legali, la comunicazione, le pulizie, il cibo, la salute e perfino per la musica [6] [es]. I sostenitori hanno portato così tanto cibo negli accampamenti che gli organizzatori hanno dovuto trovare il modo di conservarlo. Decine di volontari continuano poi a tradurre documenti e decisioni del comitato in inglese, francese, arabo e anche nel linguaggio dei segni.

Manifestanti a Madrid [7]

Manifestanti a Madrid. Foto Julio Albarrán, ripresa con Licenza Creative Commons.

Risulta difficile sia per i media che per i principali partiti politici restare al passo con gli eventi, dato che le relative hashtag su Twitter compaiono, si trasformano e si sostituiscono l'una all'altra con grande rapidità: #democraciarealya [8], #spanishrevolution [9], #acampadasol [10], #nonosvamos [11], #yeswecamp [12], #notenemosmiedo [13], #juntaelectoralfacts [14], #esunaopcion [15], #tomalaplaza [16], #pijamabloc [17] — tag che coesistono con quelle dedicate ai concentramenti locali, uno per ogni città: #acampadavalencia [18], #acampadalgño [19], #acampadabcn [20]

@LaKylaB [21]: Cuántos decían que no era posible un cambio? Cuántos creían que siempre viviríamos así?Cuántos? . Esto es solo el comienzo. #acampadabcn

@LaKylaB: Quanti dicevano che il cambiamento non fosse possibile? Quanti credevano che che saremmo sempre vissuti così? Quanti? Questo è soltanto l'inizio. #acampadabcn

Decine di tag hanno trasformato questa protesta, ironia della sorte, in un movimento difficile da decodificare. Le mobilitazioni in Spagna, prive di leader identificabili e con un sistema di comunicazione decentrato, stanno diventando un'altra manifestazione di un movimento globale che le strutture tradizionali faticano ad interpretare.

Manifestanti a Madrid [22]

Manifestanti a Madrid. Foto Julio Albarrán, ripresa con Licenza Creative Commons.

Le persone non usano i social media soltanto per organizzarsi e condividere gli aggiornamenti, ma stanno facendo un un uso molto efficace degli strumenti di collaborazione digitale. I loro obiettivi e le loro richieste sono visibili sul sito di Democracia Real Ya [23] [es]. C'è anche un wiki dove gli utenti pubblicano informazioni e materiali, documenti online con pareri legali [24] [es] riguardo al diritto d'associazione e riunione [25] [es], una petizione urgente [26] [es] per chiedere di cancellare il divieto di accamparsi, ed un post diffuso contemporaneamente da svariati attivisti, tratto dal blog del movimento #nolesvotes (Non votate per loro), oltre a tante altre iniziative risultalti dall'iniziativa di collaborazione online nota come “#nolesvotes: por un voto responsable” [27] [es].

Colaboración distribuida: Te invitamos a copiar este texto y construir páginas de enlaces que referencien todos los sitios que dan apoyo a la iniciativa. De igual modo, invitamos a los demás colectivos que comparten nuestra propuesta a que lleven a cabo acciones similares. La fuerza de la red reside en la distribución y colaboración entre sus nodos.

Collaborazione diffusa: Ti invitiamo a copiare questo testo ed a costruire delle pagine con dei link diretti a tutti i siti che sostengono l'iniziativa. Allo stesso modo, invitiamo altri gruppi che condividano la nostra proposta a portare a termine azioni dello stesso genere. La forza della rete sta nella sua diffusione e nella collaborazione tra i vari nodi.
Manifestanti accampati alla Puerta del Sol, Madrid [28]

Manifestanti accampati alla Puerta del Sol, Madrid. Foto Julio Albarrán, ripresa con Licenza Creative Commons.

Alcuni organi di informazione e leader politici hanno accusato il movimento di non avere una struttura ben definita. I cittadini tuttavia, giovani e meno giovani, si stanno organizzando con modalità differenti ed innovative. Occupano spazi pubblici, sia nelle piazze che su Internet, ed usano strumenti digitali per organizzare, condividere e creare storie e informazione. Un “Grito Mudo” [29] [es] è stato programmato la mezzanotte di venerdì 20 maggio, e sembra una metafora piuttosto potente di questo divario comunicativo.