L'11 maggio scorso la città di Lorca, nella regione di Murcia, è stata colpita da due scosse di terremoto, di magnitudo 4.5 e 5.1 [es, come gli altri link eccetto ove diversamente indicato] della scala Richter, con le relative scosse di assestamento, lasciandosi alle spalle finora nove morti e circa 300 feriti. Migliaia di senza tetto hanno dovuto trovare riparo presso i rifugi.
La solidarietà nei confronti della cosiddetta Città del Sole si è subito fatta sentire via Twitter, tramite gli hashtag #terremotomurcia e #todosconlorca, usati per diffondere informazioni e mostrare solidarietà. Su Facebook è stato aperto il profilo Apoggio per il Terremoto di Murcia che conta già migliaia di messaggi, e nei loro blog gli abitanti di Murcia condividono il proprio dramma interiore come Maria nell'Atelier.
I resoconti su quanto accaduto durante il terremoto, inclusi dati e reazioni ufficiali, non mancano nei vari blog, tra cui Spain: The Blog [en], oltre a una serie di notizie sulla situazione, come fa Aquì hay tomate con un servizio speciale. Lo sportivo Raul Guevara racconta ciò che ha vissuto e visto nella sua città, senza dimenticare la campagna per le prossime elezioni locali:
Quando i partiti politici litigano tra loro per vincere le elezioni e governare il paese, la terra si fa sentire. La natura non s'intende di politica, di campioni né di vinti.
E questo non è l'unico caso che accosta la vita politica spagnola al disastro di Lorca. Il blog di Antonio Javier Vicente Gil propone una catarsi collettiva e una serie riflessioni sulla politica dell'attuale governo in Spagna.
Spero soltanto che questo paese solidale, capace di destinare centinaia di milioni di euro alle cause più disparate, si dedichi ad aiutare e ricostruire, e mi sto riferendo al governo che ci governa, vediamo come se la cava ZP, sarà davvero uno spettacolo interessante.
Ci sono anche critiche alla mancata tempestività dell'intervento: contrariamente a quanto diffuso dai mezzi d'informazione, non ha offerto aiuto a chi è rimasto senza un tetto la prima notte. Come scrive Kaos en la Red:
Trema la terra. Crollano le case più umili e vecchie. E quelle di sotto perdono quel poco che avevano. I più vulnerabili, i lavoratori, molti dei quali immigrati, anziani, giovani precari, rimangono per strada.