Quali sono le possibili applicazioni del web 2.0 in campo sociale e per servizi concreti a favore della collettività? In realtà non mancano le piattaforme che, realizzate su base volontaria e con software libero, combinano web e telefonia mobile per raccogliere e condividere informazioni fornite direttamente dai cittadini tramite il cosidetto crowdsourcing [1]. Si va dalla gestione di emergenze umanitarie o conflitti, come nello storico caso della mappatura partecipativa (prima applicazione di Ushahidi) [2] dei disordini post-elettorali in Kenya nel 2008 [3], ai disastri naturali, come ad Haiti, in Cile o durante le alluvioni in Pakistan del 2010 (tramite Crowdmap [4], evoluzione dello stesso Ushahidi) fino crisi di tipo tecnologico, come nel recente episodio nucleare a Fukushima. Di tutto questo, e dei vari progetti in ballo, si discuterà a Parigi dal 27 al 29 maggio al CrisisCamp Paris [5] (per dettagli, si veda l'annessa pagina wiki [6]). Organizzato in partnership con il network Crisis Commons [7], Ushahidi, Global Voices e altre entità, l'evento si concentrerà sullo stato dell'arte delle tecnologie 2.0 per la gestione delle crisi. L'Italia partecipa con il progetto Open Foreste [8], appoggiato a Crowdmap e dedicato alla prevenzione degli incendi boschivi sul nostro territorio. Per saperne di più, si veda questo articolo [9], oltre al successivo resoconto.
Tecnologie dell'informazione per la gestione delle emergenze
· scritto da Davide Galati
Categorie: Caraibi, Francia, Giappone, Haiti, Kenya, Pakistan, Cyber-attivismo, Disastri, Governance, Guerra & conflitti, Interventi umanitari, Salute, Sviluppo, Tecnologia