Zimbabwe: blogger discutono il lascito del presidente Mugabe

Lo Zimbabwe [it] è un Paese in cui una discussione pubblica sulla salute del presidente Mugabe [en, come tutti i link successivi se non diversamente indicato] o su un futuro senza di lui può far finire nella cella di un commissariato. I blog sono così diventati l'unica piazza dover poter discutere questo tema delicato. Uno dei blogger del sito Kubatana, Upenyu Makoni-Muchemwa, si interroga sull'eredità di Mugabe:

Solo il tempo potrà stabilire il senso del suo lascito. La riforma agraria è stata soltanto una manovra per calmare la ribellione dei veterani di guerra? O era parte di un piano più ampio per restituire dignità alla maggioranza nera espropriata? Conoscendo diversi veterani di guerra della sua generazione, sono abituato alla loro sfiducia nei confronti dei bianchi. Come potrebbero non [averne], se sono cresciuti in un mondo dove i neri avevano minor valore del bestiame? Ciò vuol forse dire che lui e la sua generazione non potranno più operare in un'epoca dove la razza è sempre di più una causa obsoleta di discriminazione? Più importante: le sue idee sono forse meno pertinenti oggi di quanto non lo fossero agli inizi del movimento nazionalista? Credo che lui sia uno degli ultimi grandi nazionalisti dell'Africa del sud, quindi, quando verrà la sua ora, quale sarà il futuro del movimento nazionalista? Anzi, avrà un futuro o farà posto all'omogeneità offerta dalla globalizzazione?

Robert Mugabe alle celebrazioni del Giorno dell'Indipendenza dello Zimbabwe, Harare, 2009. Foto di Zimbo Zimbo, copyright Demotix (17/04/2009)

Un articolo intitolato “Sì, a Mugabe dovrebbe essere permesso di andare a casa e riposare” pubblicato su Newsday ha suscitato reazioni che non sarebbero state espresse a cuor leggero sui mezzi pubblici o in qualsiasi altro spazio dove poteva esserci “chiunque” a origliare. Bobby Fortune scrive quanto segue nella sezione dei commenti:

La forte dipendenza dello Zanu-PF [Zimbabwe African National Union – Patriotic Front, Unione Nazionale Africana dello Zimbabwe – Fronte Patriottico, il partito di Mugabe, al potere dal 1987] dalla violenza, dalla coercizione, dal clientelismo può essere ricondotta interamente alla lunga permanenza del vecchio al timone. Questa permanenza troppo prolungata è anche la causa dell'emergere di un gran numero, dannoso, di opportunisti tra le fila dello Zanu-PF, come i Chiyangwa [Philip Chiyangwa, uomo d'affari ed ex-leader locale del partito], i Chombo [Ignatius Chombo, ministro dello Sviluppo Urbano e Rurale e delle Autonomie Locali], gli Obert Mpofu [ministro delle Miniere] ecc., a cui in circostanze normali non sarebbe stato permesso avere così tanta influenza sulle risorse nazionali perché tutto ciò che conoscono è l'avidità e poi ancora l'avidità.

Bobby Fortune (ovviamente un'identità falsa su Internet) prosegue:

Il Vecchio Bob deve stringere i denti e fare quel che è bene per il Paese e anche per il partito, che sostiene di amare così tanto. Questo non comprende il suo restare al potere per un giorno in più. Deve smettere di essere ostaggio degli osceni interessi nudi e crudi di un gruppuscolo avido e anti-patriottico nello Zanu-PF.

Un altro utente, qopheni qopheni gli ribatte prontamente:

Huff [un'espressione che indica irritazione], quel Bob dovrebbe andarsene e il suo successore dovrebbe ratificare l'accordo dell'Aja e arrestarlo perché venga messo di fronte ai suoi crimini.

Matemai Idhara rilancia:

Se volete che Bob se ne vada, battetelo sul suo campo, alle urne. E sono sicuro che sentiremo parlare di brogli. Altrimenti queste storie sul “vattene” [GO sta per “Get Out”] sono un po’ “fuori moda”. Immagino che riempiano bene le pagine se non c'è nient'altro da raccontare.

Questo è il genere di commenti che le autorità hanno a lungo tentato di soffocare promulgando varie leggi, tuttavia questo spazio [i blog] è diventato il più importante “mercato delle idee” nonostante un recente rapporto di condanna di Freedom House che ha collocato lo Zimbabwe tra i Paesi che continuano a interferire con le comunicazioni via internet.

I blogger hanno continuato a concentrare la loro attenzione sul Presidente anche nel periodo pasquale, specialmente dopo che Mugabe ha attaccato i vescovi cattolici, e questa è diventata la questione centrale perché i blogger si sono chiesti se il presidente stesse “facendo politica con il suo creatore”.

Ecco come la mette Clifford Chitupa Mashiri:

Il recente attacco di Mugabe ai Vescovi cattolici è molto inquietante in un momento in cui i cristiani di tutto il mondo celebrano la morte e resurrezione di Gesù Cristo. Quel che è ancora più preoccupante sono le segnalazioni di intimidazioni della polizia ad Anglicani in Zimbabwe… Certamente da parte di Mugabe rinnegare la Chiesa cattolica in cui è nato 87 anni fa, e accusare i vescovi di essere dei bugiardi e delle marionette dell'Occidente, è incredibile. Considerando che vescovi e sacerdoti si sono presi cura di lui quando era bambino, poi da prigioniero politico e durante la lotta di liberazione, Mugabe potrebbe presto doversi scusare con il suo creatore come sta facendo con i leader della SADC [Southern African Development Community, Comunità di Sviluppo dell'Africa Meridionale [it], organizzazione internazionale regionale fondata nel 1992] dopo averla persa.

Queste sono cose che fanno dei blogger un caso unico in Zimbabwe, dove i giornali non oserebbero pubblicare simili opinioni libere. Ci sono stati tweet da ogni parte del mondo che rendono davvero globali i sentimenti espressi dagli stessi cittadini locali.

Un buon esempio è Sideny Stubbs che interviene così su Twitter:

Cosa hanno in comune Donald Trump e Robert Mugabe: entrambi lanciano “merda” tutt'intorno e sperano che resti attaccata da qualche parte.

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