Ghana: lascia che siano gay

L'Ufficio nazionale investigativo (BNI) in Ghana ha avviato una serie di indagini sul tasso crescente di omosessualità [en, come tutti gli altri link] nelle regioni occidentale e centrale del Paese.

Un'organizzazione non governativa nel corso di un workshop ha “registrato” circa 8.000 omosessuali in queste aree. Questo ha suscitato un acceso dibattito sull'argomento nella blogosfera ganese.

In un post dal titolo “Dibattito sull'omosessualità in Ghana”, Kajsa afferma invece che il dibattito in atto nel Paese su tale questione è alquanto scarso:

Secondo la legge ganese l'omosessualità è una pratica illegale. Foto: Holli's Ramblings blog

In Ghana gli atti omosessuali sono vietati dalla legge e scarsi dibattiti suggerirebbero che, in linea generale, i ganesi non vogliono cambiare lo status quo.

“Lascia che siano gay,” dice il blogger ganese Ato. Ato comincia questo post dicendo che gli riesce difficile capire il motivo per cui un uomo virile voglia fare del sesso anale con un altro uomo:

Detto questo, non me ne frega niente di chi sta avendo sesso con chi, dove e come. Di solito. Quando sento la storia di un pastore che “profana” il sancta sanctorum degli adolescenti nella sua congregazione, questo naturalmente mi causa sconcerto. Ma non m'importa se Kwaku Mensah a Fanteakwa, un uomo adulto che lavora duro per sfamare se stesso, decide di fare sesso anale con Kwabena Bonsu di Atonkyini, un altro uomo adulto.

Cosa fanno nel loro letto è affar loro e non vedo il motivo per cui qualcuno debba odiarli per aver scelto come ottengono soddisfazione sessuale. È come odiare qualcuno a cui piacciono le angurie solo perché a lui invece non piacciono.

Per quanto non capisca perché le persone diventino gay, non comprendo neanche tutto l'odio che in questo Paese viene vomitato su chi ha scelto di esserlo.

Allora, cos'è tutto questo trambusto di uomini che fanno sesso con altri uomini?

Un lettore commenta il post di Ato citando versi della Bibbia che suggeriscono che l'omosessualità è un peccato. Ato risponde così:

Perché? Tu credi che tutti leggano e credano nella tua Bibbia?

Un altro lettore, un Rasta, ha scritto:

Ato, se un deficit morale è al culmine nel nostro amato Paese e tutto quello che riesci a dire di questo rozzo e irregolare comportamento è un confronto tra chi preferisce cocomeri ad arance o mele, allora ritengo che sia una vergogna che tu come giornalista fai tali dichiarazioni!

Questa la risposta di Ato:

Vergognati anche tu! In cosa consiste il decadimento morale? Sta nelle persone che fanno sesso anale o in quelle che rubano i nostri soldi spendendoli per piaceri mondani mentre l'intera nazione affonda nella miseria? Io preferisco un gay a un ladro che si presenta come politico.

L'8 giugno 2011, Ato ha scritto Lascia che siano gay, parte II. E ha usato parecchi versetti della Bibbia per mettere carne al fuoco rispetto al suo primo post. Secondo la Bibbia – scrive – siamo tutti peccatori:

Detto questo, quando un'adultera venne stata portata davanti a Gesù da uomini armati di pietre e donne pronte a colpirla a morte, il nostro salvatore guardandosi intorno disse: “Chi di voi è senza peccato scagli la prima pietra” (John 8:7).

In quel momento le pietre furono lasciate cadere a terra. Siamo tutti peccatori. Nessuno di noi può decidere che i nostri peccati siano meno gravi di quelli degli altri. L'uomo che ha rapporti sessuali con una donna è peccatore così come un gay. Dio non punirà quest'ultimo più di quanto punirebbe l'altro.

I cristiani dovrebbero essere i primi ad abbracciare gli omosessuali, nota Ato nel suo post:

Dio non è omofobico. Ci ama tutti. Ama i gay e gli eterosessuali. Ama i ladri e le prostitute. Ama il prete e l'imbroglione. E ci dice di amarci gli uni con gli altri. I cristiani, quindi, dovrebbero essere i primi ad abbracciare con affetto i gay.

Questo è quello che Dio vuole che facciamo. Chiunque si professi cristiano ma è pieno d'odio per gli omosessuali e li discrimina non è un vero credente. Semplice. Quindi, anche se non mi piace andare in chiesa e sento di avere un posto già pronto all'inferno, sono contento che nel mio cuore non ci sia odio per i gay. Il mio desiderio di abbracciarli tutti e la mia incapacità di condannarli potrebbe proprio essere la mia strada per la salvezza. Ma comunque non sono io a dover decidere. È Dio che decide – nella sua immensa, meravigliosa grazia e infinita misericordia.

Ato tiene lo stesso dibattito anche su Facebook:

Baaba Andoh Ato, a nessuno importa davvero cosa accade nella camera da letto di un altro e io di certo non credo che siano affari del BNI (Bureau of National Investigations). Ma la questione va oltre mele e cocomeri. Nelle società dei Paesi sviluppati ci sono cose che ci piacciono e vogliamo e altre di cui faremmo a meno. Dovremmo concentrarsi sulle cose positive che un Paese sviluppato possiede. Se qualcuno vuole essere gay può farlo ma io mi riservo il diritto di detestare quello che fa.

Ato Kwamena Dadzie No, questo diritto non ce l'hai! In che modo quello che fanno ti tocca? Chi ha detto che essere gay sia una roba che arriva dai Paesi sviluppati e che mille anni fa gli uomini africani non fossero gay?

Sammy King Baiden Ato, il problema è che la comunità in cui viviamo ha già dichiarato la propria posizione su tale argomento e quelli che hanno opinioni diverse si contrappongono alla “norma”

Adolph Addison La rettitudine esalta una Nazione e il peccato ne è un rimprovero – Proverbs 14: 34

Philip Arthur Molte di questi casi iniziano nei collegi delle scuole secondarie.

Edmund Amarkwei Foley In Ghana, esistono altre questioni che non questa su cui focalizzare la nostra attenzione!

Abusuapanyin Kwesi Aikins Devono essere confinati e mandati via per questa cosa mostruosa che fanno…

Graham analizza gli otto argomenti più stupidi contro l'omosessualità in Ghana:

Gli animali non lo fanno
Questo è il mio argomento preferito. Esso tenta di definire quello che è naturale usando gli animali come esempio. Gli animali, infatti, vengono usati per definire la natura e quindi, ipso facto, ciò che è naturale oppure no. Si sostiene che gli animali non hanno rapporti omosessuali e quindi che neanche gli esseri umani dovrebbero.

Questi esperti di zoologia avrebbero potuto fare una semplice ricerca su Internet per scoprire esempi di comportamento omosessuale in oltre 1,500 specie animali. In alternativa, avrebbero potuto farsi un giro intorno al mio cortile e vedere due cani maschi che provano a divertirsi un po’ l'uno con l'altro! Quindi, visto che gli animali lo fanno vuol dire che è naturale e va bene anche per gli uomini?

Non fa parte della nostra cultura
Questo è alla radice di un modo di pensare secondo cui tutte le “cose brutte” vengono dai “bianchi”. La cultura africana (qualunque cosa sia) è vista come pura e quindi l'omosessualità e, presumo l'adulterio e l'abuso sui bambini devono essere stati insegnati ai ganesi (che chiaramente sono persone indifese) da estranei. Ciò raggruppa tutti i bianchi e tutti gli africani in due gruppi omogenei presumendo che tutti quelli che stanno da una parte hanno gli stessi valori – i cattivi fanno capo ai bianchi e i buoni agli africani.

Si presuppone inoltre che l'omosessualità è una cultura invece che un modo di comportarsi che si manifesta all'interno di società e culture diverse. La gente fa presto a condannare (ma non ad abbandonare) la propria cultura quando gli fa comodo, per esempio giudicano come ‘male’ la loro religione tradizionale e alcune pratiche che sono viste come offensive per donne e bambini, eppure su questa questione fanno finta di essere schiavi di tradizioni culturali che non devono cambiare.

La conclusione di Graham è:

Ironicamente le voci più forti sull'omosessualità sono quelle di chi vi si oppone. Questi sostengono che i gay sono una lobby che vorrebbe dei diritti speciali. Ma dove sono le voci degli omosessuali in Ghana? Vogliono farci credere che davvero stanno segretamente chiedendo il riconoscimento di diritti e convertendo più gente alla loro “causa”, cosa che avrebbe come conseguenza il crollo della società?

La verità è che la crisi della cultura tradizionale ha creato uno spazio dove gli individui possono scegliere la loro strada nella vita e dove le persone sono meno preoccupate dei dettagli della vita privata degli altri.

Il futuro del Ghana dipende dal pensiero razionale e la sfida ad una mentalità chiusa.

Kajsa spera che questo sia solo l'inizio di un dibattito più ampio sull'omosessualità nel Paese:

Venendo da un punto di vista liberale, trovo strano vivere in un Paese dove l'omossessualità consenziente tra adulti è illegale (sebbene l'omosessualità femminile sembra essere permessa) e spero che questo sia solo l'inizio di una dibattito più esteso. Credo che la blogosfera ganese possa cominciare a discutere quello che in questo Paese è un vero e proprio tabù ma anche esaminare le argomentazioni contro l'omosessualità – e i vantaggi di cancellare una legge che la rende illegale – e forse anche sfidare lo status quo.

Nel 2009, Hollis discuteva la questione in un post intitolato, “Quando l'amore è illegale – l'omosessualità in Ghana oggi”:

Secondo la legge ganese, l'omosessualità maschile è illegale. Nel Codice Penale del 1960 – nel capitolo 6, l'articolo 105 sull'offesa sessuale definisce i casi innaturali di conoscenza carnale – e l'omosessualità è inclusa in questa descrizione.

Questo argomento innesca polemiche anche quando lo affronto con i miei colleghi ganesi in ufficio – di solito solo un guerriero solitario in questa causa e mi imbatto inevitabilmente contro una tirata di retorica cristiana circa il male assoluto dell'omosessualità e la considerazione che si tratti di una malattia che può essetre curata o che bisogna pregare per la guarigione della persona in questione.

Hollis ha osservato che l'omosessualità non sarà mai legale eppure continuerà ad esistere:

Ripeto, trovo incredibile che l'omosessualità sia così aborrita dai ganesi quando – se ogni ganese sarà onesto con se stesso – sanno tutti della comune pratica chiamata ‘Supi’ – che è una forma, accettata (o ignorata per convenienza) di relazione lesbica che si manifesta nei collegi tra le ragazze più grandi e le giovani, le “matricole”. Questa forma di rapporto è vista come un modo per le ragazze di sviluppare la loro sessualità, ma non è considerata come omosessualità vera e propria, nonostante le relazioni siano di tipo fisico. Mi piacerebbe discutere ancora di questo particolare aspetto e incoraggiare i miei amici ganesi e i lettori a contribuirvi…

In fin dei conti non importa che cosa dice la legge o se le pressioni provenienti dall'esterno convinceranno lo Stato a cambiare la legge che oggi criminalizza l'omosessualità. Essa continuerà ad esistere nonostante il dibattito, a tratti furioso, in Ghana e altrove. Dibattito che riguarda sempre lo stesso punto: se essere gay è una scelta, un fatto genetico, culturale o artificioso… E le persone continueranno a lottare e a fare i conti con le proprie idendità, perlopiù in privato.

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