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Grecia: “Siamo la culla della democrazia e l'abbiamo uccisa”

Categorie: Europa occidentale, Grecia, Citizen Media, Cyber-attivismo, Diritti umani, Economia & Business, Governance, Legge, Libertà d'espressione, Politica, Protesta

Di seguito si leggerà una delle tante storie che si possono ascoltare per le strade di Atene in questi giorni; tuttavia questa è particolarmente interessante in quanto parte di un articolo dal titolo Flirting With Death (Flirtare con la morte) [1] [en, come tutti gli altri link tranne ove diversamente indicato],  scritto da Giorgos Aygeropoulos [2], un giornalista greco vincitore di diversi premi noto per le sue cronache di scontri, guerre e proteste:

[…] Cominciamo dall'inizio. Sono le 13:30 e ci sono molte persone riunite davanti al Parlamento. Non hanno il viso coperto. Non stanno lanciando sassi. Sono anziani, giovani, donne, uomini, studenti, lavoratori, disoccupati che gridano slogan, che fanno un “noto” gesto con le mani rivolgendosi al Parlamento, i più infervorati che si trovano nelle fila più avanti tutt'al più lanciano insulti e agitano le transenne che sono state poste davanti al monumento del Milite Ignoto. Niente degno di nota – dunque – che possa giustificare quanto è avvenuto poco dopo. All'improvviso, da ogni lato – da destra, da sinistra e dal centro – un attacco generale delle forze di polizia che spingono i manifestanti verso la scalinata di Piazza Syntagma. Immaginate centinaia di persone che corrono freneticamente verso una piccola apertura di non più di 10 metri di larghezza. Dietro di loro, la polizia in assetto anti-sommossa lancia granate assordanti e lacrimogeni sulla folla, diffondendo il panico. Le persone sono bruciate dalle fiamme, asfissiate dai gas lacrimogeni, non riescono a guardare avanti e si calpestano e cadono dalle scale. Alcuni perdono i sensi, altri sono costretti a passare sul sangue. Ciononostante, i poliziotti non si fermano. Colpiscono chiunque si trovi davanti a loro, colpiscono – in altre parole – le persone che stanno correndo per cercare di salvarsi, accalcandosi uno sull'altro.

Dopo più di un mese di manifestazioni pacifiche e di raduni a Piazza Syntagma (nota anche come  “della Costituzione”), il 29 giugno scorso i manifestanti erano decisi a circondare il Parlamento in occasione della votazione del Programma di Austerità di medio termine [3], previsto proprio per quel giorno. Ma le autorità greche erano determinate nell'impedire che questo non accedesse.

Secondo l’articolo 11 della Costituzione greca [4], “le assemblee all'aperto possono essere proibite, in seguito ad una decisione motivata dell'autorità di polizia, in generale se è imminente una seria minaccia per l'ordine pubblico e, in un'area specifica, se c'è la minaccia di un serio sovvertimento della vita sociale ed economica, così come specificato dalla legge”.

Nel caso specifico [della manifestazione del 29 giugno] non si poteva parlare di una seria minaccia alla pubblica sicurezza, poiché la maggioranza dei manifestanti erano persone comuni, [scese in piazza] con le loro famiglie, arrabbiati con il loro governo e delusi dalle politiche che li hanno ridotti in povertà. E le autorità avevano bisogno di un Piano B – che consisteva nell'attaccare e incendiare l'atmosfera già tesa.

Una delle granate lanciate sui manifestanti ad Atene [5]

Una delle granate lanciate sui manifestanti ad Atene, con la data di scadenza agosto 1995. Twitpic foto di @Gerasimoschatzi (Makis Chatzidamianos), 29 giugno 2011.

Amnesty International ha pubblicato un comunicato stampa [6]sull'utilizzo di prodotti chimici nelle strade di Atene nella giornata del 29 giugno. L'Associazione greca dei medici per la protezione dell'ambiente contro le minacce nucleari e biochimiche, nel suo comunicato stampa [7] [gr] afferma che i gas lacrimogeni usati dalla polizia antisommossa sono un'arma chimica, il cui uso è proibito contro i nemici nel corso di una guerra.

Nonostante la situazione fosse molto tesa, gli utenti di Twitter che hanno partecipato alle manifestazioni hanno cercato di inviare messaggi al resto del mondo utilizzando gli hashtag #Syntagma e #29jgr

Di seguito si possono leggere alcuni tweet che danno l'idea del grande lavoro che è stato fatto per mezzo di questo strumento.

@TheLiveProject [8] (ThePressProject.net):

La guerra chimica in [piazza] Syntagma, secondo giorno. Tonnellate di gas lacrimogeni.  Manifestanti più vicini alle transenne di quanto i poliziotti “preferiscano”.

@northaura [9] (spyros gkelis):

Urgente, si cercano dottori che possano recarsi immediatamente in piazza #syntagma, [10] per favore RT, ci sono feriti lì e i soccorsi non sono sufficienti #29jgr [11]

@thesspirit [12] (Sofia Thesspirit):

thesspirit [13] Sofia Thesspirit
La polizia ci attacca direttamente. Noi stiamo fuggendo. Ho visto un uomo sputare sangue, altri 3 svenuti a terra a tre passi da me. Le cose vanno male. #Syntagma [13]

@thesspirit: [12]

Oggi sul presto ho sentito gli ordini della radio della polizia, erano molto chiari: “evacuare le strade” e alcuni minuti più tardi la polizia ha spazzato via la gente con prodotti chimici.

@thesspirit [14]:

Piazza #syntagma [10] è stata bombardata con gas e flash per 12 ore adesso#greekdemo [15] #greekrevolution [16] per favore RT in modo che il mondo sappia cosa sta succedendo.

Il video che segue caricato su YouTube da RealDemocracyGr mostra, tra le altre cose, un manifestante di Atene che chiede ad un ufficiale di polizia di farlo uscire dalla piazza e di non colpirlo – e il poliziotto che lo colpisce con un bastone:

Dopo tutti questi avvenimenti, ai greci non rimane che chiedersi qual è il sistema politico che vige attualmente nel loro Paese, considerato che il pubblico ministero non ha ancora reagito all'estrema violenza messa in atto dalle forze di polizia nel corso di questi due giorni (28 e 29 giugno) di manifestazioni.

Tali interrogativi sono espressi chiaramente nei tweet che seguono:

@frantzisp [17] (Panagiotis Frantzis):

Quello che sta avvenendo nel centro di Atene ha un nome preciso: proclamazione della legge marziale, mediante il divieto del diritto di riunione e libertà. #Syntagma [10]

@KostasVaxevanis [18]:

Το μόνο Συνταγματικό αυτή τη στιγμή στην Αθηνα είναι η πλατεία Συντάγματος. Τα υπόλοιπα έχουν καταληθει. Να παρέμβει τώρα ο Πρωθυπουργος

L'unica cosa ad Atene che è al momento può considerarsi costituzionale è la Piazza della Costituzione. Il resto è stato annullato. Il pubblico ministero deve intervenire adesso.

@spdd [19] (Stavros Papadakis):

εμείς γεννήσαμε τη δημοκρατία, εμείς τη σκοτώσαμε! Τουλάχιστον έχουμε το know-how!”

Siamo la culla della democrazia e l'abbiamo uccisa! Per fortuna possediamo il  know-how!

@Cyberela: [20]

Uno Stato che è eletto dal popolo e che lancia tonnellate di lacrimogeni su quella gente è, molto semplicemente, uno Stato non democratico. E’ un regime #j29gr [21] #syntagma [13]