Francia: l'odissea dei “tunisini di Lampedusa” a Parigi

Una trentina di migranti tunisini dormono all'aperto a Parigi, dopo aver girovagato per diversi mesi.  #Botzaris36 è il tag utilizzato su Twitter da quanti si sono mobilitati per portare assistenza materiale a queste persone, ma pure il nome di un imbroglio giuridico-politico franco-tunisino.

A portare il maggiore sostegno a queste persone sono degli attivisti francesi e tunisini dell'ambiente associativo, riuniti nel blog Botzaris36 [fr, come gli altri link eccetto ove diversamente indicato] e nell'associazione Action tunisienne. Tra gli altri, Amira Yahyaoui (@Mira404), @menilmuche, l'attivista tunisino @Ooouups, @Pierrederuelle e Jérôme Godard (@leclown):

@actiontun Août à #Botzaris36 : Si je ne peux aider avec mon argent, je peux aider avec mes bras ou par ma simple présence.

@actiontun Agosto a #Botzaris36: se non posso aiutare con i soldi, posso farlo con le braccia o con la semplice presenza.

Il 31 maggio scorso, al termine di un periplo iniziato con la caduta di Ben Ali, questi tunisini sono arrivati in Francia dopo essere transitati per l'isola di Lampedusa. Alcuni di loro avevano il documento rilasciato dal governo italiano che li autorizzava a rimanere in Europa per diversi mesi.

Sophie Lebrun, su Témoignage chrétien, parla della mobilitazione su Twitter, spiegando la situazione di questi migranti e l'origine della parola #Botzaris36:

Certains migrants tunisiens [avaient] investi le « centre culturel tunisien » du 36, rue Botzaris à Paris: avoir un toit, un endroit pour poser un matelas, se reposer après un voyage éreintant, des semaines d’errance, et des jours de bataille – sans succès – pour que leurs papiers donnés par les autorités italiennes soient reconnus valides en France.

Alcuni migranti tunisini [avevano] occupato il « centro culturale tunisino » del n. 36 di via Botzaris a Parigi, alla ricerca di un tetto, di un luogo dove poter adagiare il materasso per riposarsi dopo un viaggio spossante, dopo settimane di girovagare e dopo giorni a battersi – invano – per il riconoscimento in Francia dei documenti rilasciati dalle autorità italiane.
Il 36 di via Botzaris, "dépendence" dell'Ambasciata di Tunisia. Foto di empanada_paris, licenza CC 2.0

Il 36 di via Botzaris, "dépendence" dell'Ambasciata di Tunisia. Foto di empanada_paris, licenza CC 2.0

Il blogger Menilmuche, che segue sul suo blog la situazione dei migranti tunisini sin dall'inizio, descriveva lo scorso 31 maggio l'occupazione del “Centro culturale tunisino”:

Une cinquantaine de Tunisiens de Lampedusa ont occupé mardi 31 mai le Centre culturel tunisien de la rue Botzaris, en lisière des Buttes-Chaumont, dans le 19e arrondissement, demandant «un coup de main» de leur ambassade dans leur errance parisienne. Cet immeuble possède un statut extra territorial, similaire à celui d'une ambassade.

Una cinquantina di tunisini provenienti da Lampedusa hanno occupato martedì 31 maggio il Centro culturale tunisino di via Botzaris, ai margini del Parc des Buttes Chaumont [it], nel 19° arrondissement, chiedendo una mano alla loro ambasciata nel loro girovagare parigino. Questo edificio possiede uno statuto extraterritoriale, simile a quello di un'ambasciata.
Una delle entrate del 36 di via Botzaris, un'enclave tunisina a Parigi. Foto di Fabien Abitbol, ripresa dietro autorizzazione

Una delle entrate del 36 di via Botzaris; foto di Fabien Abitbol, ripresa dietro autorizzazione

Il Centro culturale tunisino di via Botzaris si è dimostrato un'enclave sensibile nella Francia dell'era di Ben Ali. Menilmuche spiegava in L'importanza sconosciuta di via Botzaris :

Cette forteresse est une des bases à partir desquelles le régime tunisien contrôle, réprime et agresse la communauté tunisienne en France. C'est d'ici que sont diffusés les ordres de Ben Ali, c'est ici que se concoctent des agressions, des campagnes d'intimidation et de calomnie contre des réfugiés tunisiens

Questa fortezza è una delle basi a partire dalle quali il regime tunisino controlla, reprime e aggredisce la comunità tunisina in Francia. Qui sono stati diffusi gli ordini di Ben Ali, qui si sono escogitate le agressioni, le campagne d'intimidazione e di calunnia contro i rufugiati tunisini.

Il blog Fhimt ha tradotto in francese il reportage che Al Jazeera ha dedicato alle scoperte fatte durante l'occupazione negli archivi di questo strano edificio, ex-sede dell'RCD, il partito di Ben Ali.

Il n. 36 di via Botzaris è stato evacuato il 16 giugno dalle autorità francesi su domanda delle autorità tunisine. Olivier Tesquest, sul sito Owni, ha seguito i meandri giuridici e politici di un dossier ingombrante per i governi tunisino e francese. Il 17 giugno, annunciava :

En l’espace de 72 heures, un tiers des documents ont disparu du 36 Botzaris, la police a évacué les lieux, et l’ambassade (de Tunisie) a remis la main sur le bâtiment.

Nel giro di 72 ore, un terzo dei documenti sono spariti dal n. 36 di via Botzaris, la polizia ha evacuato i locali, e l'ambasciata tunisina ha ripreso possesso dell'edificio.

Dall'evacuazione del n. 36 di via Botzaris, pochi politici, a parte il deputato dell'Ardèche Pascal Terrasse, si interessano ai tunisini che ora vivono nel parco dei Buttes Chaumont. François Hollande, candidato alle presidenziali 2012, ha tuttavia risposto su Twitter agli appelli collettivi:

@fhollande #Botzaris36 je ne serais pas présent ce soir, mais je suis votre situation de près. Je viendrai dans les prochains jours, je m'y engage.

@fhollande #Botzaris36 non ci sarò stasera, ma seguo da vicino la vostra situazione. Verrò nei prossimi giorni, do la mia parola.

Ciononostante, a più di un mese dalla data in cui la promessa è stata fatta, il candidato alle presidenziali francesi non si è ancora visto tra i tunisini di Botzaris36. Traspare il disappunto degli attivisti, e oltre alla petizione per ricordare al politico l'impegno preso, non mancano i commenti sarcastici su Twitter. Jérome Godard scrive:

@leclown #statistique on suppose que les élus sont plus souvent ceux qui ne respectent pas leurs engagements #Botzaris36 cc @fhollande #surleterrain?

@leclown #statistica si suppone che gli eletti non rispettino gli impegni presi #Botzaris36 cc @fhollande #scesoincampo?

Infine, Vincent PfRuner ha dedicato un reportage fotografico all'odissea dei “tunisini di Lampedusa” a Parigi.

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