Tutti sanno che non si scherza col fuoco; a Teheran, però, pare che anche scherzare con l'acqua possa causare problemi, o almeno questa è la “lezione” che diversi giovani iraniani hanno appreso quando, la scorsa settimana, sono stati arrestati dalle forze di sicurezza per aver preso parte a una battaglia a colpi d'acqua [en] che ha animato le strade della città. Facebook ha assunto [fa, come tutti i link tranne ove diversamente segnalato] un ruolo significativo nel riunire alcune centinaia di giovani che hanno partecipato alla battaglia.
Così si è espressa l’ agenzia di stampa iraniana cristiana “Mohabat News” [en]:
[Il capo della polizia di Teheran Sajedinia] ha avvertito che “stroncheremo le mosse di giovani che tentano di sfidare le nostre norme”, riferendosi evidentemente alla rete e ai messaggi che tali giovani si sono scambiati per chiamare a raccolta altri coetanei, sia maschi che femmine, per dare vita a momenti di divertimento e di attività di gruppo nei luoghi pubblici di Teheran. Ieri diversi media iraniani conservatori hanno manifestato la loro contrarietà davanti alle scene della battaglia con l'acqua, dei vestiti bagnati e della quantità di pelle mostrata dalle ragazze.
Diversi blogger hanno reagito a queste notizie con ironia e rabbia.
Nedaye Sabz scrive:
In questo Paese, se fai una battaglia con l'acqua vieni arrestato, ma se stupri e uccidi non solo non vieni arrestato, ma potresti anche ottenere una medaglia al valore.
Fetnegar scrive:
E’ come se [le autorità] stessero cercando una scusa per arrestare i nostri giovani… Questa battaglia a colpi d'acqua ha tutte le carte in regola per potersi estendere, e magari ridare slancio al Movimento Verde.
Derafshe Kaviani afferma:
L'Iran è un Paese in cui se giochi con una pistola ad acqua vieni accusato di disturbare l'ordine pubblico, ma se prendi un Kalashnikov [it] e uccidi una ragazza, vieni considerato un soldato dell’Imam nascosto [en].
Get Honest Third Eye scrive:
Ormai è d'abitudine collegare tutto ciò che accade in questo Paese alla politica… Alcuni media parlano della battaglia con l'acqua come di una manifestazione con centinaia di migliaia di dimostranti… Non sto ad interrogarmi sul perchè la gente abbia deciso di partecipare alla battaglia, mi chiedo piuttosto: perchè stiamo politicizzando questo evento?
Il blogger ci ricorda che esistono prigionieri politici i quali vivono nel pericolo e fanno scioperi della fame, ma che le notizie che li riguardano sono state oscurate da questo episodio.