Lo scorso 20 agosto, l'operazione Mermaid Dawn per la liberazione di Tripoli è iniziata al grido di Allahu Akbar (Dio è grande!), lanciato da centinaia di moschee in tutta la città. Era esattamente il segnale che gli abitanti di Tripoli stavano aspettando, per rialzarsi compatti e all'unisono di fronte alla violenza della guerra. Da quella chiamata, gli eventi sono precipitati con una velocità travolgente.
I media internazionali hanno seguito e documentato con attenzione quei momenti epici, specialmente dopo l'arrivo dei ribelli a Tripoli il 21 agosto.
Per un blogger come me, il momento più sorprendente nella battaglia di Tripoli è stato vedere la sequenza di messaggi apparsi su Twitter la sera del 21 agosto, a partireda quello di A.Adam (Flyingbirdies) dalla capitale libica. Da notare che il suo blog, Flying Birds, ora è purtroppo scomparso, mentre rimane online il suo profilo.
Vedere quel messaggio significava che a Tripoli era tornata la connessione a Internet, proprio come annunciava Al Jazeera nelle ultime notizie.
Allo stesso modo, quel messaggio annunciava che gli abitanti di Tripoli, dopo tanti mesi di assenza dal web, potevano di nuovo collegarsi con il resto del mondo, dando così voce emozioni, riflessioni e opinioni personali. Questo era ciò che il mondo si aspettava: tornare ad avere notizie dai cittadini di Tripoli.
Incredibilmente, subito dopo la pubblicazione di quel primo messaggio, i blogger sono usciti allo scoperto. Dopo un lungo silenzio, Highlander [en, come gli altri link eccetto ove diversamente indicato] scrive:
Assolutamente confuso e contento che quest'incubo sia finito, ma triste per tutto il sangue versato in Libia e nella mia famiglia.
Il blogger Ema si limita a dire che:
Non ci sono parole sufficienti, nessuna parola può descrivere quello che proviamo. LIBERTA’.
Khadijateri appare incredulo:
Sono stati sei mesi lunghi e difficili, ma sono sopravvissuto. Internet è tornato e la mia casella di posta è sommersa da più di 2.000 email.
Un altro blogger, Pudding, sul blog Kilmanibbbi rilancia [ar]:
Pudding si riferisce a quanto aveva scritto prima della caduta di Tripoli [ar], citando un verso del Corano — qualcuno aveva pensato che stesse esprimendo contrarietà all'intervento straniero in Libia.
Ascoltando le opinioni dei libici sui piani della Nato in Libia, è molto probabile incontrare questo tipo di discussioni.
Ed è così bello vedere i libici poter parlare liberamente.
Per finire, concludiamo questo rapido tour tra i blog libici con le parole di Libyan Violet:
Non è ancora finita, alcune parti del nostro grandioso paese (e l'aggettivo qui è assolutamente adatto) hanno ancora bisogno di aiuto per essere liberate: là dove la sicurezza deve ancora essere instaurata, dove i martiri devono ancora essere sepolti, i prigionieri rilasciati, le ferite curate e i bambini rassicurati! Tuttavia, spero che la parte pià dura della battaglia sia finita.
La varietà delle emozioni è incredibile, e ci auguriamo che i cittadini libici continuino a parlarne sul web.