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Cuba: se ne va Laura Pollan, leader de Las Damas de Blanco

Categorie: America Latina, Cuba, Citizen Media, Cyber-attivismo, Diritti umani, Donne & Genere, Legge, Libertà d'espressione, Media & Giornalismi, Migrazioni, Politica, Protesta, Salute

Aggiornamento: ieri 14 ottobre è giunta la notizia della morte di Laura Pollan [1].

Alcuni giorni fa si è saputo che la leader del movimento cubano Las Damas de Blanco [2] [it], Laura Pollan [3] [en, come tutti i link tranne ove diversamente segnalato], era stata ricoverata in ospedale [4]; ciò dopo che [5] per diversi [6] weekend [7] tale gruppo, insieme ad altri attivisti per i diritti umani, era stato preso di mira [8], presumibilmente per via delle proteste antigovernative.

I blogger, senza distinzione tra chi vive tuttora sull'isola e chi invece vive all'estero, si sono ritrovati in rete [9] per offrire il loro sostegno alla Pollan e augurarle una pronta guarigione.

Uncommon Sense [10] si è espresso così a proposito dell'influenza e del coraggio dimostrato dalla Pollan nella sua battaglia per i diritti dei prigionieri politici a Cuba:

La Pollan è una delle figure più coraggiose del panorama dell'opposizione cubana, ed è questo suo coraggio a spingerla a condurre le “Damas” in cortei pacifici lungo le strade dell'Avana e di altre città, in nome dei loro cari che sono stati incarcerati per motivi politici, ma anche di tutti quegli sconosciuti che hanno avuto quello stesso destino. Bisogna anche dire che la Pollan non ha rinunciato a portare avanti la sua battaglia collettiva neanche dopo che suo marito, Hector Maseda, è stato rilasciato in anticipo, quest'anno, dopo otto anni di prigione.

Lo scorso mese la Pollan e le altre “Damas” sono state aggredite da una banda di castristi, mandata appositamente per bloccare la marcia organizzata dalle “Signore in Bianco” per commemorare una festa religiosa lungo le strade dell'Avana; le testimonianze di quei fatti includono anche una fotografia che ritrae la banda nell'atto di spingere la Pollan e un'altra manifestante contro un muro.

Vi prego, continuate a pregare per questa donna coraggiosa e per la sua famiglia.

Il blog Along the Malecon [11] ha pubblicato due aggiornamenti: il primo era il link di un'intervista concessa dalla Pollan [12] prima di ammalarsi, in cui la donna parlava delle esperienze che le “Damas” hanno dovuto subire nel portare avanti la loro battaglia. Il post si chiudeva così:

Le “Damas de Blanco” hanno marciato, domenica, lungo la Quinta Avenida a L'Avana, e hanno pregato per la loro leader dissidente…sostenevano che la Pollan fosse ricoverata in terapia intensiva con problemi respiratori, causati da un virus non meglio identificato.

Il secondo aggiornamento contiene un'intervista rilasciata dal marito della Pollan, e pubblicata via twitpic da Yoani Sanchez [13] [es]. Il blogger che ha rilanciato quest'intervista, Tracey Eaton, l'ha sintetizzata con queste parole:

Ha affermato che la sua impressione generale sulle condizioni della moglie, dopo averle fatto visita, è stata ‘molto positiva’. Maseda è un ex prigioniero politico le cui vicende di detenzione hanno ispirato la Pollan nell'intraprendere il cammino delle “Damas”, in nome della liberazione di tutti i prigionieri politici.

Di fronte alla scarsità di informazioni sulle condizioni della Pollan, le parole sembrano non avere senso; per questo motivo alcuni blogger si limitano semplicemente a pubblicare [14] tributi fotografici [15] alla leader delle “Damas”.

La Generazione Y, comunque, ha ritenuto importante discutere su quanto diffuso dai media statali al riguardo, riflettendo sul numero apparentemente crescente di cubani che scelgono di non dar loro credito:

I cubani sono sempre più dubbiosi riguardo ciò che viene loro detto, iniziano a leggere tra le righe e a interpretare al contrario le informazioni che giungono dai media nazionali. Siamo arrivati a un livello di scetticismo tale per cui un insulto viene letto come un complimento, e viceversa. Chi viene demonizzato dalla stampa faziosa viene trasformato in qualcuno da ammirare (anche se sottovoce), e persino chi viene cacciato dall'apparato governativo acquista un certo appeal.

Conoscendo bene questo fenomeno di reinterpretazione, la quantità di persone che mi hanno contattato per chiedermi notizie sullo stato di salute di Laura Pollan non mi sorprende. Il grande numero di amici e curiosi che si sono raccolti fuori dal pronto soccorso dell'ospedale Calixto Garcia al momento del ricovero della Pollan, che manifestava una sofferenza respiratoria acuta, è confortante; tenendo conto di tutti gli insulti, le maledizioni e le bugie che sono state indirizzate a questa donna sulla televisione ufficiale, il fatto che così tanti cubani abbiano avuto un tale slancio di solidarietà con la Pollan rappresenta una vera e propria rivelazione. Le dozzine di messaggi che riportano le notizie sulla leader delle “Signore in Bianco”, le preghiere che risuonano nei santuari di Cuba e l'incoraggiamento che giunge da tantissimi altri attivisti pacifici, rappresentano il silenziatore più potente di quel personaggio insistente che, dai nostri salotti, dà il via ad una tiritera a cui non crediamo più.

L'immagine del titolo, Las Damas de Blanco gritan consignas [16], è ripresa da Globovision [17] con licenza Creative Commons BY-NC 2.0 [18]