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Malawi: i ponti pedonali a pedaggio di una città che cresce

Categorie: Africa sub-sahariana, Malawi, Citizen Media, Economia & Business, Giovani, Sviluppo, 7 Billion Actions

Mentre la popolazione mondiale si appresta a raggiungere il numero di 7 miliardi [1] [it, come gli altri link eccetto ove diversamente indicato] alla fine di ottobre, a Lilongwe [2], capitale del Malawi, un'indicazione della rapida crescita demografica è data dalla folla che si accalca nei mercati della città, che conta poco più di 1 milione di abitanti. Due di questi mercati si trovano sulle rive opposte del fiume Lilongwe: uno vende verdura e prodotti di allevamento, l'altro vestiario.

Fino a quattro anni fa, per spostarsi da un mercato all'altro era necessario seguire un percorso piuttosto tortuoso lungo la riva del fiume per raggiungere il ponte Lilongwe, attraversarlo e tornare indietro dall'altra parte. Oggi, invece, ci sono dei ponti a collegare i due mercati. Non ponti convenzionali, ma costruiti “a mano”, utilizzando legname locale.

Ponte artigianale che collega due mercati sul fiume Lilongwe

Ponte artigianale che collega due mercati sul fiume Lilongwe. Foto di Steve Sharra (CC-BY)

Il ponte nella fotografia pubblicata è stato costruito da un gruppo di sette giovani e ora rappresenta per loro un mezzo di sussistenza. Si alternano in turni per il controllo del ponte e la richiesta del pedaggio, dalle 6 di mattina fino alle 7 di sera, quando cala il sole e i mercati chiudono.

Gli incassi dei pedaggi, al momento 10 kwacha (circa 4 centesimi di euro) a persona, vanno nelle tasche di chi si trova di turno. Samuel Mbewe ci dice che con i suoi proventi ha aperto un negozio di generi alimentari.

Una risposta locale a disoccupazione e urbanizzazione

Domenica 2 ottobre mi sono imbattuto in Samuel Mbewe e Kayen Kayanka mentre facevano la guardia al loro ponte. Nei tre anni successivi alla costruzione non hanno mai contato quante persone lo attraversano in un giorno, ma Samuel ci informa che gli introiti possono variare dai 9.000 kwacha (38 euro circa) di una giornata tranquilla ai 25.000 (107 euro circa) di una redditizia.

Considerando che si pagano 10 kwacha a persona, ne deduciamo che possibilmente il numero di passanti va dai 900 ai 2500 al giorno. Si tratta però solo di una stima, visto che qualcuno paga solo 5 kwacha e qualcun'altro, come amici e colleghi, non paga proprio niente.

Samuel Mbewe e Kayen Kayanka con un amico

Samuel Mbewe e Kayen Kayanka con un amico al lavoro su uno dei ponti del fiume Lilongwe. Foto di Steve Sharra (CC-BY)

Questi ponti non sono né per gli sbadati né per chi soffre di vertigini. I pedoni che li attraversano per la prima volta li affrontano con prudenza e a passo lento, mentre i più esperti “volano”, come se avessero ai piedi un paio di scarpe da pallacanestro Air Jordan [3].

Una blogger svizzera, Janique Racine, nel 2007 raccontava della paura terribile nell'attraversare un ponte sospeso in Malawi [4] [en].

Chiaro che non vorresti guardare in basso, ma devi farlo, altrimenti rischi di rimanere con un piede incastrato tra gli spazi vuoti!

Ci sono anche altri pericoli. Il fiume Lilongwe straripa durante la stagione delle piogge e i ponti rimangono danneggiati dalle inondazioni, ma vengono ricostruiti quando le piogge si placano. Lo scorso gennaio un uomo è annegato [5] [en] mentre cercava di attraversare il fiume.

Nel luglio di quest'anno, i giovani coinvolti nel progetto (tutti uomini, per il momento) si sono organizzati in un “sindacato dei ponti”. Hanno concordato che ogni ponte deve contribuire ad una cassa comune con 200 kwacha (85 centesimi di euro) al giorno, che equivale ad un totale di 803.000 kwacha (3.425 euro) l'anno. Lo scopo del sindacato è quello di poter intervenire a sostegno dei suoi membri nel caso di decesso o di lutto. Non hanno però ancora progetti di investimento nel futuro per i loro risparmi.