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Marocco: controversie per un progetto francese di ferrovia TAV

Categorie: Medio Oriente & Nord Africa, Francia, Marocco, Palestina, Citizen Media, Governance, Politica, Relazioni internazionali, Sviluppo, Viaggi e turismo

Giovedì 29 settembre scorso, il presidente francese Sarkozy ha presenziato in Marocco all'avvio dei lavori per la costruzione del nuovo collegamento ferroviario del tipo TAV [1] [it] tra le città di Tangeri e Casablanca. Il treno ad alta velocità francese dovrà iniziare ad essere operativo entro dicembre 2015 ed ha un valore stimato di 20 miliardi di diram (2,4 miliardi di dollari statunitensi).

L'agenzia di stampa nazionale marocchina M.A.P. si vanta del fatto che “il Marocco è la prima nazione africana e del mondo arabo ad avere una rete ferroviaria così tecnologicamente avanzata.”

Nella cerimonia presieduta dal re del Marocco Mohammed VI e dal presidente Sarkozy, il Ministro dei trasporti Karim Ghellab [2] [fr, come i link successivi tranne ove diversamente indicato] ha spiegato che, grazie al TGV, si prospettano nuovi posti di lavoro e di tirocinio nelle professioni ferroviarie per i cittadini in cerca di lavoro.

Tuttavia il progetto sta causando un gran tumulto nella blogosfera, dove ci si domandano i motivi dietro la decisione e se il Paese necessiti davvero di un progetto così costoso.

Un treno ATV nella campagna francese. Image by Flickr user Joost J. Bakker IJmuiden (CC BY 2.0). [3]

Un treno TGV nella campagna francese. Image by Flickr user Joost J. Bakker IJmuiden (CC BY 2.0).

I “veri” motivi

Il blogger veterano Larbi protesta contro un progetto che ritiene un “crimine economico”. Spiega che il contratto fu offerto a Sarkozy nel 2007, come ricompensa  dopo che i francesi avevano perso un lucroso affare di armi rispetto agli USA [4]. All'epoca il governo marocchino preferì i caccia statunitensi Lockheed Martin F-16 ai francesi Dassault Rafael.

Il Marocco si è così offerto di acquistare il sistema francese ad alta velocità per consolare Sarkozy, spiega il blogger. Ecco cosa scrive [5] il blogger, rivolgendosi direttamente al presidente francese:

C’est ainsi que cette aberration économique est née. D’un mélange d’ascendant psychologique que vous exercez sur les dirigeants marocains, de la volonté de ces derniers de vous plaire et du fait du prince, voire du caprice, du roi Mohammed VI. Un jour, sans étude préalable, sans aucune consultation ni étude de rentabilité, on a décidé de vous accorder un marché de TGV pour ne pas vous fâcher. En contrepartie vous avez bien voulu faire un beau discours au parlement marocain pour dire tout le bien que vous pensez du roi Mohammed VI et de la démocratie à la marocaine. C’était en 2007, c’était il y a mille ans. Mais force est de constater que ce sujet au moins vous n’avez pas changé d’avis, printemps arabe ou pas.

È così che è nata questa aberrazione economica: da un misto di ascendente psicologico che lei [Sarkozy] esercita sui leader marocchini, dal fatto che questi ultimi vogliono farle un piacere, e dalla volontà, o forse dovrei dire dal capriccio, del re Mohammed VI. Una mattina, senza alcuno studio preliminare, senza alcuna consultazione né piano economico, abbiamo deciso di concederle il mercato del TAV per non farLa arrabbiare. In cambio lei ha gentilmente fatto un bel discorso al Parlamento marocchino per dire tutto ciò che pensa di buono del re Mohammed VI e della democrazia marocchina. È successo nel 2007, è successo mille anni fa. Ma una cosa è certa, lei non è cambiato… primavera araba o meno.

“Sarkozy, vattene!”

La visita di Sarkozy in Marocco è giunta in un momento di importante dibattito sulle riforme democratiche ispirate alla primavera araba, caratterizzata da manifestazioni pacifiche in strada [6] guidate dal movimento giovanile per la democrazia “20 Febbraio.” [7]
Per molti, la visita rappresenta un aperto sostegno della Francia alle riforme controverse condotte dal re Mohammed VI. Per l'attivista Rachid Droit [8] ciò interferisce negli affari interni del Marocco. Il suo messaggio a Sarkozy è chiaro:

"Sarkozy, fuori di qui! Il Marocco non è in vendita". Poster di Rachid Droit, pubblicato su Facebook. [9]

"Sarzoky, fuori di qui! Il Marocco non è in vendita". Poster di Rachid Droit, pubblicato su Facebook.

L'azienda francese Alstom

L'azienda francese Alstom, che ha ottenuto il contratto per  la linea ATV in Marocco, è stata messa in lista nera dalla campagna BDS [10] (Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni) da quando è emerso, nel gennaio 2010, [11]che l'azienda era coinvolta nella costruzione di un progetto a rotaia leggera a Gerusalemme, ideato per il collegamento di Gerusalemme Ovest a insediamenti illegali all'interno e intorno Gerusalemme Est, occupata dai palestinesi.

Mamfakinch!, un sito web gestito da un gruppo di attivisti, si occupa della questione e si chiede [12]:

Lors de l’attribution à Alstom de ce projet a-t-on pris en compte sa participation à la construction d’un tramway reliant Jérusalem-Ouest, via Jérusalem-Est, à deux colonies de Cisjordanie? (Pour rappel : la ligune arabe, dont le Maroc est membre, a voté une résolution condamnant le projet de tramway de Jérusalem)

Quando il progetto è stato assegnato alla Alstom, era stata presa in considerazione del tutto la partecipazione nella costruzione di una rete tranviaria che collega Gerusalemme Ovest a Gerusalemme Est, nonché a due insediamenti della banca occidentale? Come promemoria, la lega araba, di cui il Marocco è un membro a pieno diritto, ha adottato come soluzione la condanna del progetto a rotaia leggera di Gerusalemme [all'inizio del 2010].

L'alta velocità costa troppo

Gran parte delle controversie che circondano il progetto TAV derivano dalla stima dei relativi costi. Il blogger Omar El Hyani spiega [13]:

Le coût du projet avancé jusque là était de 20 milliards de DH (dirhams), soit un peu moins de 2 milliards d’euros. Et au début de ce mois-ci, une autre surprise attendait le contribuable marocain : le coût prévisionnel du projet n’est plus de 20 milliards, mais bien de 33 milliards de DH (~3 milliards d’euros) ! Oui , vous avez bien lu, une augmentation de 13 milliards de DH (plus d’un milliard d’euros), soit 65% d’augmentation, sans qu’aucune explication ne soit fournie!

Il costo iniziale del progetto era stimato a 20 miliardi di diram marocchini, poco meno di due miliardi di euro. Ma all'inizio del mese, una sorpresa attendevai contribuenti: il costo stimato del progetto non è più di 20 miliardi, bensì di 33 miliardi di diram (circa 3 miliardi di euro)! Sì, hai letto bene. Un aumento di 13 miliardi di diram (oltre un miliardo di euro), ovvero un aumento del 65%. E finora non è stata fornita nemmeno una spiegazione!

Omar prosegue spiegando perché ritiene che queste stime di spesa non siano stato sottoposto a scrutinio democratico:

Ne soyons pas naïfs. Il existe une catégorie de projets sur lesquels les parlementaires et les ministres n’ont aucun droit de regard. Des projets tombés d’en haut. Exécutez, trouvez du financement, et venez présenter sur un tapis rouge. De préférence devant beaucoup de caméras. Quid des règles de base de gouvernance économique, des études d’utilité, de rentabilité et d’impact socio-économique, de l’état des finances publiques? Quelle hérésie!

Non facciamo gli ingenui. C'è una categoria di progetti sui quali parlamentari e ministri non hanno il controllo: progetti cascati dall'alto, portati avanti, finanziati, e infine presentati su un tappeto rosso, preferibilmente davanti a molte camere. Che ne è delle regole di base della governance economica, dei piani economici, degli studi sull'impatto economico e socio-economico, dello stato delle finanze pubbliche? Che eresia!

TAV – per cosa?

Il blogger Kingstoune dubita che l'ATV sia la risposta giusta ai problemi del trasporto pubblico in Marocco da quando, argomenta, è stato dimostrato che rappresenta soltanto una soluzione inadeguata e costosa persino in Francia. Egli ritiene che il TAV sia più l'espressione di un capriccio reale che di una vera necessità d. E aggiunge [14]:

Je me demande si les responsables politiques et technocrates avaient vraiment étudié ou abordé de manière critique ce projet.
La LGV [Ligne Grande Vitesse], succès technologique, risque d’être un flop financier à l’instar de la France.
Elle semble donc être une sorte de caprice, un éléphant blanc dont certains responsables seront fiers, mais qui a de fortes chances de ne pas être utilisée par des millions de marocains comme ils l’espèrent.

Mi domando se politici e tecnocrati abbiano studiato o discusso questo progetto criticamente.
IL TAV, un successo tecnologico, potrebbe portare ad una catastrofe finanziaria, come è successo in Francia.
Sembra essere una sorta di capriccio, un elefante bianco di cui alcuni ufficiali sono orgogliosi, ma che non potrà essere usato da milioni di marocchini come sembrano sperare.