Con l'emergere degli Islamisti nell'Egitto post-rivoluzione, tra i giovani, le minoranze e le donne sta crescendo il timore dell'oppressione religiosa. Recentemente un gruppo di donne egiziane ha aperto su Facebook una pagina in lingua araba intitolata Grida echeggianti [1] [ar] nella quale si punta il dito contro il maschilismo della loro società e l'oppressione che potrebbe conseguire all'attesa salita al potere degli Islamisti. Il gruppo ha anche dato vita alla manifestazione Indossare lo Hijab come atto di solidarietà verso le donne [2] [ar] così di seguito descritta:
Il gruppo ha pubblicato nella pagina degli eventi diverse fotografie [4] [ar] di uomini che vestono lo Hijab, una delle quali è stata tratta dalla campagna online [5] [en] avviata in Iran due anni or sono, a sostegno di uno studente arrestato per aver vestito abiti femminili allo scopo, secondo quanto asserito dalle autorità, di fuggire da Tehran. Alcuni netizen tunisini hanno preso parte a questa vicenda e con dileggio hanno pubblicato apprezzamenti sarcastici nei confronti del partito Ennahda [6] [ar], che ha ottenuto la maggioranza lo scorso mese nelle elezioni della Costituente in Tunisia, e contro il suo capo, Rached Ghannouchi.
Abdelhadi Ben Seghir [7] [fr, come i link successivi eccetto ove diversamente indicato] commenta [8] l'accaduto con atteggiamento critico nei confronti di Ghannouchi:
je suis pour le droit des frérots de porter le hijab. solidarité avec ghanoucha qui préfère le tchadri
Ines Ben Hamida [10] non appare ottimista riguardo all'evento nel suo commento [11]:
Les hommes est ce que vous pouvez mettre le voile pour nous je défie que vous seriez minorité minimine malheureusement :(
Emad Basta [12] [en], utente di Facebook, esprime il proprio disaccordo [13] [en] scrivendo sulla bacheca eventi:
Un utente egiziano dal nome ا للرجعية والتطرف No all'arretratezza e all'estremismo [14] [ar] spiega [15] [ar] di essere contrario all'abuso della religione per fini politici:
Un altro egiziano, Amre El-Abyad [16] [it], propone un commento [17] [en] sul ruolo che la Primavera Araba debba giocare nel dare potere alle donne:
La Primavera Araba non deve consistere nel rovesciamento di dittatori. La Democrazia ha origine a livello mentale. Dobbiamo far cadere i tabù che trattengono il nostro potenziale innovativo: il patriarcato, la religiosità invadente e l'ossessione per la sessualità. Lo Hijab è un'antica consuetudine semita – praticata al contempo da molte altre culture. Sebbene sembrava che stesse sulla via dell'estinzione durante il ventesimo secolo, è persistita e, oggigiorno, si è più ampiamente diffusa in tutto il mondo arabo. Chiaramente un indicatore della nostra tremenda necessità di elevare la rivoluzione ad un livello culturale e mentale.
L'unico uomo che abbia postato la propria fotografia dicendo di voler dimostrare solidarietà è Magdy Abdelraheem [18] [ar] :
Infine, Sa Neb [20] [ar] discute [21] [ar] sul fatto che lo Hijab sia o meno un obbligo religioso: