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Amazzonia: nuova ‘meraviglia della natura’ ma non senza problemi

Categorie: America Latina, Perù, Ambiente, Citizen Media, Sviluppo

L'11 novembre 2011 si è appreso che la fondazione New 7 Wonders ha dichiarato, in forma provvisoria [1] [es, come i link successivi eccetto ove diversamente indicato], l'inclusione dell’Amazzonia [2] fra le sette nuove meraviglie della natura. Tutti i residenti della regione di Loreto, [3] e in particolare gli abitanti di Iquitos, si sono dati ai festeggiamenti [4]. Persino il Presidente della Regione, Yvan Vásquez, ha voluto celebrare l'evento tuffandosi [5] nelle acque del fiume (il Nanay, non il Rio delle Amazzoni). Tuttavia, la ratifica o la relativa certificazione del conferimento non avverrà prima del 2012 [6].

Molti sostengono che questa nomina porterà benefici all'intera regione e alla città di Iquitos; ne conseguirebbe infatti un incremento turistico [7], con un impatto piuttosto positivo sul tessuto sociale ed economico. Viene però da chiedersi se l'area è pronta a tutto questo. Le autorità regionali e locali dichiarano [8] di essersi già messe all'opera.

È soprattutto Iquitos ad essere pubblicizzata come destinazione turistica ma la città non si sta effettivamente impegnando per diventare tale. Qui, scorci urbani capaci di affascinare e incantare il forestiero si distinguono invece per il loro degrado, vi si registra un indice di criminalità più alto rispetto al resto della città e mancano gli elementi che possano persuadere il visitatore ad una eventuale permanenza. In molti sono anche preoccupati per la sua classificazione come meta di turismo sessuale [9].

In aggiunta, la città di Iquitos deve far fronte al problema del caos veicolare [10] e delle strade dissestate a causa di opere fognarie mai portate a termine. Sono frequenti i resoconti [11] di assalti ad imbarcazioni sul Rio delle Amazzoni, per non parlare di quelli [12] generalmente perpetrati ai danni dei turisti. Anche in quanto ecosistema, l'Amazzonia è costretta a far fronte a continue minacce: le fuoriuscite di petrolio [13], la deforestazione [14], l'inquinamento delle acque [15] e, soprattutto, l'indifferenza del governo [16] verso la questione.

Jorge Agurto espone le proprie riflessioni [17] al riguardo sul blog Servindi:

Online abbondano i commenti positivi sul Perù e s'incoraggia il turismo onde trarre il massimo profitto da questa nomina. Sono scarsi però i riferimenti alle popolazioni indigene e ancor meno quelli ai gravi problemi che interessano la foresta a causa della mancanza di un piano di sviluppo per l'Amazzonia che sia attendibile, complessivo e responsabile.

Coloro che oggi celebrano la fama dell'Amazzonia si sono forse indignati il 28 aprile 2010, quando un supremo decreto del governo di Alan García, peraltro ancora in vigore, ha dichiarato di “interesse nazionale e sociale” la costruzione di 20 centrali idroelettriche nel bacino del fiume Marañón, nell'Amazzonia peruviana settentrionale, entro i prossimi 40 anni?

Non intendo sminuire i festeggiamenti per l'Amazzonia ma mi chiedo se l'onorificenza attribuitale non sarebbe più autentica, completa e vera se si prendesse in considerazione anche la necessità di far fronte alle concrete ed effettive cause di deturpazione e di minaccia alla foresta. Ciò richiede l'elaborazione di un Piano di Sviluppo dell'Amazzonia Peruviana che coinvolga attivamente le popolazioni indigene, padrone ancestrali della foresta amazzonica.

In un post su Faunatura, datato novembre 2008, vengono elencati [18] i principali problemi dell'Amazzonia:

- La mancanza di stanziamenti da parte dei governi dei paesi che condividono l'area di estensione della foresta.
– La presenza di saccheggiatori, responsabili della deforestazione e del depauperamento delle risorse vegetali e delle specie animali, dell'inquinamento dell'acqua – e dell'ambiente in quanto sono loro ad appiccare gli incendi.
– Le multinazionali che, a caccia di ricchezze minerarie (petrolio, metalli, minerali, gas naturali…), creano squilibri nell'ecosistema.
– L'invasione massiva di immigranti che giungono quotidianamente per contribuire al saccheggio già in atto.
– L'assenza di leggi a tutela della foresta e, quand'anche queste leggi esistano, non vengono rispettate.

Come spiega Dario Voces, anche gli abitanti di San Martín, altra regione amazzonica, sono preoccupati [19] per la scarsa attenzione delle autorità alla tutela della foresta:

Se facciamo attenzione al Governo Regionale di San Martín, ci imbattiamo in contraddizioni incredibili. Mentre alcune istituzioni si incaricano di prendersi cura delle aree naturali protette, al contempo ve ne sono altre che investono grandi somme di denaro nella costruzione di strade e ponti che agevolano l'immigrazione degli agricoltori e con essa il traffico di terreni e il disboscamento selvaggio.

Su Internet ci può imbattere in diversi video sul turismo in Amazzonia, come questo [20] di PromPerú [21] su Loreto. Quest'altro video [22] promozionale, anch'esso di PromPerú, riguarda la zona della Selva Centrale peruviana, una regione particolarmente bella. Tornando a Iquitos, questo reportage televisivo [23] sulla vita notturna della città riproduce una serie di stereotipi e luoghi comuni che non per questo cessano di essere veri.

Questo video che segue, realizzato dal gruppo Generación Verde MDD [24], si concentra sulla regione di Madre de Dios e illustra i pericoli che minacciano la foresta.

Infine, questo video di Alerta Perú [25] denuncia l'inquinamento in Andoas, nella foresta settentrionale di Loreto.

Immagine del Rio delle Amazzoni, Iquitos, Perù [26] di Jake G., usata con licenza Creative Commons BY-SA 2.0 [27]. Post originale pubblicato il 17 novembre sul blog personale di Juan Arellano. [28]