Russia: analisi sulla possibile portata delle manifestazioni del 10 dicembre

Mentre rimangono insolute le controversie sui risultati delle elezioni politiche in Russia e la situazione dei dimostranti detenuti dalle autorità, (vedi Global Voices 1, 2, 3), in molte città del paese si stanno organizzando nuove manifestazioni per sabato 10 dicembre.

Mitingmap ha pubblicato ieri una mappa [ru, come gli altri link eccetto ove diversamente indicato] dei gruppi di protesta nelle varie località, mentre Novaya Gazeta ha diffuso una lista delle manifestazioni previste.

Pressioni su Vkontakte

I gruppi appartenenti a social media che si sono stati formati in quasi tutte le città principali vengono percepiti come una minaccia. L'8 dicembre, l'utente Edvvvard di LiveJournal riferì di aver notato qualcosa di strano nel suo gruppo Rospil (creato in supporto del progetto rospil.info di Alexey Navalny) in Vkontakte [it].

Mappa delle proteste. Schermata da Yandex.maps

Mappa delle proteste. Schermata da Yandex.maps

Il suo primo pensiero fu che si trattasse di una misura di Vkontakte per impedire ai dimostranti di comunicare tra loro. Poi ricevette una replica di Pavel Durov, fondatore del social network in questione, il quale gli comunicò che il gruppo aveva raggiunto il limite massimo giornaliero di commenti e che stavano lavorando per risolvere il problema.

In seguito, però, Durov aggiunse:

Tutto OK. Recentemente l'FSB [Servizio di Sicurezza Federale] ci ha chiesto di chiudere i gruppi di opposizione, come il tuo. Noi questo non lo facciamo, per principio. Non sappiamo ancora come andrà a finire per noi, ma non cediamo.

Secondo Edvvvard, Durov ha così preso una posizione nel conflitto del dopo elezioni: quella dei blogger.

Qualche ora dopo, il sito di notizie lenta.ru rivelava che la polizia aveva proposto di vietare l'anonimato online, dato che i social network “rappresentavano una potenziale minaccia alla base della società”. Più tardi, il ministro Nurgaliev definiva la proposta “un'assurdità”.

Finora nessun gruppo è stato chiuso o vietato.

Un'analisi dell'attuale mobilitazione online

Le dinamiche nel mondo digitale si stanno dimostrando alquanto vivaci. L'emittente televisiva ‘Rain’ ha riportato che negli ultimi quattro giorni ha registrato un aumento dell'utenza di cinque volte, mentre in pochi giorni un gruppo Facebook moscovita organizzato dal ventiquattrenne Ilya Klishin ha superato i 30.000 iscritti.

Abbiamo analizzato alcuni dati relativi a gruppi in Facebook e Vkontakte associati con le proteste del dopo elezioni e osservato una serie di caratteristiche interessanti (i dati si riferiscono al periodo tra le 11:30 e le 15:00 dell'8 dicembre, fuso orario dell'Europa Centrale):

  • Esistono solo quattro gruppi in Facebook, i restanti sono tutti in Vkontakte. Il più grosso, tuttavia, quello di Klishin a Mosca, è un gruppo Facebook, probabilmente per la presenza di un pubblico più occidentalizzato;
  • La maggioranza dei moderatori dei gruppi è nato tra il 1985 e il 1991;
  • La gran parte degli organizzatori sono locali – solo pochi eventi sono stati organizzati da gruppi centralizzati;
  • Le tendenze politiche (laddove rese pubbliche) sono soprattutto socialiste o liberali – qualcuno si dichiara “indifferente” o “conservatore”;
  • Circa 67.000 persone in tutto il paese hanno annunciato di voler prendere parte a manifestazioni di protesta, 63.000 sono in forse, mentre altri 55.000 utenti circa sono iscritti a gruppi di protesta online;
  • La somma di queste cifre suggerisce che la mobilitazione online potrebbe portare nelle strade della Russia un numero di attivisti tra i 67 e i 185 mila, ammesso che tutti facciano quello che dichiarano di voler fare. Come spesso succede nell'attivismo online, la cifra reale potrebbe essere inferiore.
  • Nel contempo, non è certo quale potrebbe essere l'affluenza tra quelli che non fanno parte di un social network;
  • Le città con l'attività di protesta più intensa risultano essere: Mosca, San Pietroburgo, Nizhniy Novgorod, Perm, Barnaul, Chelyabinsk, Krasnodar, Krasnoyarsk, Kazan, Tyumen, Volgograd, Ulyanovsk, Petrozavodsk e Togliatti.

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