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Siria: prosegue la campagna per la liberazione di Razan Ghazzawi

Categorie: Medio Oriente & Nord Africa, Siria, Citizen Media, Diritti umani, Libertà d'espressione, Protesta

Otto giorni dopo il suo arresto [1][it], un articolo pubblicato sul Lebanese Daily Star riferisce [en, come i link successivi] [2] le accuse formulate ai danni  di Razan Ghazzawi:

Secondo i suoi avvocati, Razan è stata accusata di “aver messo in piedi un'organizzazione che mira a cambiare l'essenza sociale ed economica dello Stato”, “aver risvegliato il sentimento nazionale” e “aver innescato conflitti tra fanatici” — tutto ciò può portare a una pena da tre a 15 anni di carcere.

Su Twitter, i sostenitori hanno reagito duramente a queste posizioni. Il blogger siriano @anasqtiesh scrive:

Il logo della campagna globale per la liberazione di Razan [3]

Il logo della campagna globale per la liberazione di Razan

@anasqtiesh [4]: Le accuse contro Razan Ghazzawi sono una buffonata, come qualunque cosa faccia il regime siriano. #FreeRazan [5] #Syria [6]

@anasqtiesh [7]: l'accusa di “aver risvegliato il sentimento nazionale e aver innescato conflitti tra fanatici” dovrebbe essere imputata ad Assad. #Syria [6] #FreeRazan [5]

Il giornalista di Al Jazeera, Dima Khatib appare altrettanto costernato [8]:

E’ triste leggere che @RedRazan è stata accusata di “crimini”… Razan non è una criminale. Razan è una paladina della libertà #FreeRazan

Karl Sharro, è in collera per un'accusa in particolare, e scrive [9]:

Ma “aver cercato di innescare scontri tra fanatici” è la cosa più offensiva di tutte. Razan è decisamente contro ogni fanatismo. #freeRazan

Laura Vidal, autrice venezuelana di Global Voices, segnala:

Quando un governo mette a tacere un blogger, non fa che dare ragione a quest'ultimo #FreeRazan

Intanto continuano le campagne di solidarietà in favore di Razan. Su Twitter, il blogger palestiniano Abir Kopty scrive [10]:

I blogger palestinesi stanno preparando un comunicato che richiami l'attenzione su #Freerazan e tutti i prigionieri politici siriani. #Syria

Rimane attiva la pagina Facebook [11] per coordinare le iniziative della campagna, mentre l'hashtag #freerazan [12] viene usato per gli aggiornamenti su Twitter.