“Dying to Live”: Khader Adnan in sciopero della fame per i diritti dei palestinesi

“Quando leggerete queste parole, Khader Adnan potrebbe essere già morto”.

Cosi’ l'attivista palestinese Ali Abunimah apre il suo pezzo [en, come i link successivi eccetto ove diversamente indicato] su Khader Adnan. Palestinese, 33 anni, fornaio di professione e studente di economia, Adnan si trova attualmente in carcere. Qui il 18 dicembre 2011 ha cominciato lo sciopero della fame. Motivo: protestare contro l'irruzione in casa delle forze di occupazione israeliane e dimostrare al mondo come ogni giorno cittadini palestinesi vengano incarcerati senza accuse formali.

Nonostante la sua vita sia appesa a un filo dopo due mesi di digiuno, Adnan non sembra affatto essersi perso d'animo. In un messaggio ampiamente diffuso dalle organizzazioni per la tutela dei diritti umani come Amnesty International  e Human Rights Watch, afferma:

Un'immagine che invoca la scarcerazione di Khader Adnan

Dichiaro che non ho deciso di sfidare l'occupante per me in quanto individuo, ma per migliaia di prigionieri che vengono privati dei loro diritti umani fondamentali nella completa indifferenza del mondo e della comunità internazionale.

Davanti alla prigione di Ofer dove e’ rinchiuso Adnan si sono verificati scontri tra i palestinesi e le forze di occupazione israeliane. E nei prossimi giorni la tensione è destinata a salire, visto che in tutto il Paese si stanno organizzando manifestazioni di solidarietà con la protesta di Adnan. L'attivista palestinese Thameena Husary [ar] scrive su Twitter:

دعوات للانضمام للفعاليات الاحتجاجة. غدا في الناصرة 19:00 مساء. في شفاعمرو يوم الجمعة 19:00. يوم السبت أم الفحم 16:00. ‎#Respect4Khader

Vi invitiamo tutti domani a protestare a Nazareth alle 19, a Shafa Amr venerdi’ alle 19, a Umm al-Fahm alle 16. #Respect4Khader
Gli scontri alla prigione di Ofer (photo credit: Fadi Arouri)

Gli scontri alla prigione di Ofer (photo credit: Fadi Arouri)

Su Twitter si usano vari hashtag — ad esempio #khaderanan, #respect4khaled, #hungerstrike, #freekhaderadnan e #dying2live –per esprimere lo sdegno per le ingiustizie subite dai palestinesi a causa dell'apartheid israeliano. Nè mancano i video online, come questo intitolato “Solidarietà, dying to live (vivere per morire)”, in cui cittadini di ogni parte del mondo si mostrano solidali con la causa di Adnan, chiedendone l'immediato rilascio:

Online circolano  riferimenti ad altri prigionieri palestinesi che hanno deciso di iniziare lo sciopero della fame. In un messaggio su Twitter del giornalista Ahmed Shihab-Eldin si legge:

@ASE :Prigionieri palestinesi hanno deciso di unirsi a #KhaderAdnan,che ha intrapreso uno sciopero della fame per protestare contro le carcerazioni arbitrarie aljazeera.com/video/middleea…

Gaza TV News parla dei messaggi di solidarieta’ a Adnan:

Khader Adnan riceve un messaggio di solidarieta’ da Tommy McKearney, che partecipo’ allo sciopero della fame del 1980! http://www.youtube.com/watch?v=G1iwWZJPl_k&feature=youtu.be #dyingtolive

Sulla scia dell'interesse creatosi attorno alle critiche condizioni di salute di Khader Adnan, alcuni hanno voluto condividere altri casi di abuso dei diritti umani a opera delle forze israeliane. L'attivista palestineseMaat Musleh scrive:

#soldati delle forze speciali israeliane sparano a un bambino dopo averne ferito un'altro all'occhio. Entrambi vengono trasportati d'urgenza all'ospedale. #FreeKhaderAdnan

Mentre Adnan inizia il suo sessantesimo giorno di digiuno – facendo del suo sciopero il più lungo nella storia del suo Paese – la solidarietà nei suoi confronti cresce a vista d'occhio in tutto il mondo; tacciono invece i rappresentanti istituzionali, come ad esempio il Ministro degli Esteri britannico William Hague. Su Twitter Ali Abunimah dice:

Sarkozy, Ban Ki-moon & e altri decidono di incontrare con la famiglia di un prigioniero di guerra israeliano ma ignorano #KhaderAdnan & e altri prigionieri palestinesi.

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