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Egitto: Bulaq, tra le rovine di una rivoluzione incompiuta

Categorie: Medio Oriente & Nord Africa, Egitto, Citizen Media, Film, Politica, Storia, Sviluppo

Tutto ha avuto inizio [1] [ar] nel 2007, quando per la prima volta è stato annunciato il progetto “Vision of Cairo 2050 – Per una nuova progettazione urbanistica della regione del Gran Cairo 2050″, anche conosciuto con il nome di “Cairo 2050 [2]” [en, ar]. In seguito, il governo egiziano ha reso nota l'intenzione di demolire le principali baraccopoli della città, e trasferirne i milioni di abitanti in nuovi edifici nel deserto.

Il blogger Yahia Shawkat [3] parlato del progetto nel suo blog Shadow Ministry of Housing [4] [ar]:

هذا المشروع لاقى الكثير من النقد والمعارضة [5] سواء من المهنيين والخبراء أو من المجتمع حيث يعارضه 61% من مواطنى المجتمعات التى سيؤثر عليها [6] منذ أن كان تابع للجنة سياسات الحزب الوطنى المنحل [7] حيث أنه يهدف إزالة ملايين من المواطنين من مجتمعاتهم بحجة التطوير.
Questo progetto ha incontrato molte critiche e opposizioni [5] [ar] da parte di professionisti, gli esperti o della società, poiché il 61% [6] [ar] dei cittadini che sarebbero colpiti da questo progetto vi si oppongono, poiché era stato approvato dai rappresentanti del Partito Nazional-Democratico [7] [ar] (ex partito al potere). Lo scopo del progetto era di trasferire migliaia di cittadini dal loro contesto sociale con il pretesto del cosiddetto ‘sviluppo’.

Il blogger continua:

أعتقد الجميع أن الثورة قد أزاحت خطورة هذا المشروع لكن من الواضح أنه يتم تطرحه فى ثوب جديد لتفادى هذه المعارضة
Tutti pensavano che la rivoluzione avesse fatto venir meno il rischio che il progetto sarebbe stato attuato, ma è evidente che lo stanno rilanciando sotto nuove vesti per evitare l'opposizione che si è creata.

Una veduta di Bulaq, fotografata dai registi. Usata dietro autorizzazione.

Bulaq [8] [it] è una delle principali baraccopoli del Cairo che rischia di essere demolita, secondo quanto deciso dal precedente governo. Ma fino a ora, il destino del progetto è sconosciuto, soprattutto dopo la rivoluzione e la caduta di Hosni Mubarak.

A mostrare le sofferenze degli abitanti di quest'area sono i due registi italiani Davide Morandini [9] e Fabio Lucchini [10].

L'idea di “Bulaq: Tra le macerie di una rivoluzione incompiuta [11]” [it] ha preso forma nel 2009, quando i due registi hanno viaggiato in Egitto [12] [en] per realizzare una ricerca sull'organizzazione politica nelle baraccopoli del Cairo. Interessati alla storia della demolizione di quest'area e al trasferimento dei suoi abitati verso altre zone, i due sono tornati nel paese dopo la rivoluzione, per lavorare sul documentario, .

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Locandina del documentario

Segue il trailer [14] [it, ar] in italiano del documentario, realizzato con l'aiuto di Matteo Keffer [15] e disponibile online, dove i registi hanno diffuso ulteriormente il loro messaggio, amplificando le voci di quanti vivono in queste aree:

Dalla pagina [16] del trailer ufficiale su Vimeo:

Il 25 Gennaio scorso migliaia di Egiziani si sono riversati in Piazza Tahrir dando vita a quella che viene chiamata ora la “Rivoluzione Egiziana”. A soltanto poche centinaia di metri dalla famosa piazza, il quartiere popolare di Bulaq non è rimasto indifferente di fronte a questo evento epocale. Attraverso le voci di chi vive nel quartiere, ‘Bulaq’ compone il ritratto di una lotta collettiva contro l’emarginazione sociale che ha trovato nella rivolta Egiziana un barlume di speranza, ma che rischia di soccombere sotto le macerie del suo fallimento.

Su Facebook è attivo un gruppo [11] [en] dedicato al documentario, dove vengono condivise notizie sul documentario, ma anche link ad articoli che ne parlano, ritagli di notizie e altre informazioni relative al quartiere di Bulaq.

Il breve video [17] [en] che segue, girato (secondo spiegato dal regista Davide Morantini) prima dell'inizio della riprese del documentario, mostra alcune delle storie degli abitanti dell'area. Si parla della sua posizione strategica al centro del Cairo, ma anche della vendita di queste terre a degli investitori del Consiglio di Cooperazione del Golfo, della demolizione e distruzione degli edifici, e del trasferimento dei suoi abitanti verso condomini nel bel mezzo del deserto:

Il documentario è stato premiato con il primo premio al primo Festival del Micro-reportage [18] “Pillole di Attualità” di Roma a settembre 2011 [it], e sarà proiettato al Festival Internazionale di Parigi per i Diritti Umani [19], nel marzo 2012.

Utili approfondimenti in questo articolo: Struggles that fueled a revolution [20].